Il ticket aggiuntivo di 10€ euro in Abruzzo non si paga, ma non è vero

Si consiglia la visione di questo video riguardante il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, su alcune informazioni postate il 23 agosto 2013 sulla sua pagina di facebook e subito dopo smentite al telefono dalla ASL, durante una chiamata telefonica di un utente, che continua così il racconto della propria esperienza: 
 
"Questa mattina, 24 agosto 2013, mi sono recato nella sede ASL per esibire due fatture di avvenuti pagamenti per altrettante prestazioni mediche, nelle quali era conteggiato il ticket aggiuntivo di 10€ e che di tale 'balzello' Chiodi ha dichiarato su facebook che non è assolutamente dovuto e che scatterebbe invece solo per i redditi superiori a 36mila €. Inoltre, ho presentato reclamo, a seguito della mia condizione di precarietà economica, che mi obbliga da mesi a rinviare due eco addome costose per una sospetta patologia alla prostata. La gentile addetta allo sportello, dapprima mi ha mostrato il proprio sconcerto nel visionare i documenti, che allego alla presente, poi, con imbarazzo, mi ha consigliato di rivolgermi all'URP, non prima però di essersi fotocopiato tutti i miei documenti". 
 
"Passato lo sconcerto" - prosegue il racconto dell'utente ASL - "la solerte impiegata, mi ha anche fornito la copia di una circolare della 'Direzione Politiche della salute Ufficio del Commissario ad acta', diretta ai 'Direttori Generali delle Unità Sanitarie Locali della Regione Abruzzo, Prot. N. 687 del 10 agosto 2011', avente come oggetto: 'Art. 17 comma 6, Legge 15.07.2011 n. 111 (di conversione del D.L. 06.07.2011 n. 98)'.

 
All'indomani dell'inutile e improvvida operazione di chirurgia oftalmoiatrica provvisionale sulla visibilità mediatica e grazie all'ampia eco ottenuta dai media sulla chiusura delle università in fondo alla classifica dell'Anvur, non sarebbe un semplice esercizio di stile o, per i puristi, contare i peli del culo, andare a curiosare tra le recenti esternazioni del Governatore dell'Abruzzo sulla sanità pubblica, di cui in qualunque occasione si vanta di averne risanato i conti disastrati dalle precedenti amministrazioni:

"[...] Scusate ma vedo che continuano a ripetere, forse strumentalmente, forse per ignoranza, che i ticket sui farmaci e sulle prestazioni sanitarie siano stati introdotti dalla Regione. Non è così: sono stati imposti dallo Stato nonostante l'opposizione delle Regioni. Vi prego di condividere questo post per scongiurare una informazione falsata. Grazie. [...]"

Questa richiesta di condivisione sarà mica stata ispirata da un articolo pubblicato su Agoravox, "Hood Robin, il Governatore dell’Abruzshire"? Comunque sia, imperterrito, il presidente rincarando la dose sottolinea:

"[...] Ci sono Regioni che hanno applicato il super ticket da 10 euro senza modifiche. Sono 9 e si tratta di Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise. Queste Regioni hanno applicato sic et simpliciter il ticket aggiuntivo da 10 euro. Invece, in Abruzzo, il ticket da 10 euro scatta solo per i redditi superiori a 36.000 euro. [...]"

A questo punto di strana consapevolezza sull'esistenza di un sistema disequilibrante, si potrebbe azzardare l'uso di termini, chissà se giustamente appropriati, quali una "procurata rassicurazione" sulla spesa sanitaria per ogni cittadino al di sotto dei 65 anni e con un reddito non superiore ai 36 mila €. Ma una cosa è certa. "Il ticket aggiuntivo di 10€ euro in Abruzzo non si paga ma non è vero".

Foto: Lasacrasillaba/Wikimedia

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