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Il suicidio di un rumeno non fa notizia

Recentemente ad Orvieto, in Umbria, la mia città, si è suicidato un uomo di nazionalità rumena, di 56 anni. Le cause del suicidio non sono note, anche perché di questo suicidio si sono occupati brevemente solo alcuni giornali on line di Orvieto e le cronache locali di due giornali cartacei. Questo suicidio non ha avuto alcuna eco nei mass media regionali.

Perché questo disinteresse?

Perché in Umbria, come del resto nelle altre parti del territorio nazionale, ci si occupa dei rumeni quando compiono dei furti o, ancor più, quando sono coinvolti in omicidi, peraltro trascurando il fatto che anche gli italiani compiono dei furti e sono coinvolti in omicidi.

Si trascura inoltre il fatto che i rumeni, come altri immigrati, svolgono un ruolo importante nell’ambito dell’economia italiana, svolgendo spesso attività lavorative che gli italiani non intendono più fare. Si trascura poi il fatto che molti rumeni vengono sfruttati dai loro datori di lavoro, perché frequentemente il loro lavoro è al “nero” e sottopagato.

Pochi sanno, ad esempio, che in Sicilia, e in altre regioni meridionali, nei lavori agricoli, i rumeni hanno sostituito molti africani, perché sono disponibili ad accettare retribuzioni particolarmente basse che non sono accettate dagli africani.

E invece i rumeni, secondo una parte considerevole dei mass media e secondo molti cittadini italiani, sono tutti “brutti e cattivi”.

E anche questo orientamento rappresenta, a mio avviso, una forma di razzismo, inaccettabile, che si manifesta, peraltro, nei confronti di un popolo il cui Paese è entrato a far parte dell’Unione europea.

Quando la maggioranza dei mass media e la maggioranza degli italiani cambieranno atteggiamento Purtroppo, non credo che questo possa avvenire nel breve periodo.

 

Foto: Wikipedia

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