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Il programma delle Sardine: debellare il virus della rincorsa al consenso

In pochi mesi hanno conquistato la scena politica, posto sul tappeto la necessità di normalizzazione della politica e del linguaggio, sono stati determinanti per la sconfitta della Lega in Emilia romagna

 

Oggi sono esposti ad attacchi distruttivi dei media e dei cavalli di Troia che si sono insinuati nel Movimento. Sono attacchi che si ripeteranno, domani e dopodomani, ad ogni piccolo errore in cui fatalmente incorreranno per le difficoltà di un’impresa impossibile quale è quella della normalizzazione della politica divenuta propaganda del linguaggio violento, dogmatico e mai argomentato. 

La migliore risposta è la costruzione di un programma, coerente con la loro natura antifascista e transpartitica e con la loro funzione di motore propulsivo per la normalizzazione della politica e dell’informazione. Un programma che vede al primo posto, il capitolo sulla rincorsa del consenso, un virus che ha infettato la nostra democrazia e a seguire quello sull’informazione, sull’antifascismo.

Non c’è solo il coronavirus a flagellare l’Italia, l’Europa, il mondo. Un altro virus attraversa la nostra società, si chiama rincorsa del consenso, contagia partiti, stampa tv e social, condiziona le opinioni e i comportamenti della classe dirigente di questo Paese, corrode il corpo delle nostre istituzioni, produce, la politica pubblicità, una classe dirigente di incapaci,e cancella la partecipazione della gente alla politica.

Su questa base è stata individuata la politica degli ultimi decenni, che prescinde dai suoi valori di riferimento e considera solo le convenienze di potere necessarie per governare. Una politica per la quale i partiti, per andare al governo, cancellano le promesse elettorali e si alleano con i tradizionali avversari e candida non i più bravi, quelli che hanno lavorato per il partito ma di quelli che portano più voti, anche se incapaci, delinquenti e mafiosi.

 Quando la rincorsa del consenso sostituisce la politica, succede che i partiti cambiano natura, dimenticano la loro funzione di raccordo tra il popolo e le istituzioni, diventano comitati elettorali. Succede che il disagio, la sofferenza delle persone, i problemi della gente non diventano lo stimolo per qualche ipotesi risolutiva, ma solo l'occasione per qualche affare anche sporco e per qualche spot elettorale.

É la sindrome del potere ad ogni costo, che spazza via l’onestà, la legalità e sommerge i partiti del letame puzzolente di una immensa e pericolosa questione morale. Ogni abominio, dal finanziamento dei lager libici, all’abbandono dei migranti in mezzo al mare, a scelte economiche che danneggiano l'economia, diventa normale. 

Per questo le sardine, che sono il motore propulsivo per innovare il Paese, cambiare la politica,i partiti,il rapporto con la gente,con le istituzioni, con i media,devono debellare questo virus,devono creare le condizioni politiche perchè i partiti facciano i partiti e non i comitati elettorali, risolvano i problemi dei cittadini senza l’ossessione del voto .

Anche la società subisce il contagio di questa rincorsa del consenso, al punto che i suoi giudizi le sue scelte risultano falsate. Succede che ogni azione o iniziativa politica, ogni politico, viene valutata non per ciò che fa o produce per la gente, ma per i voti che conquista.

Certo è che non ha futuro un paese dove le proposte politiche sono concepite non in funzione dell’interesse del paese, ma della conquista del consenso, dove la parola d'ordine per i politici ed i media non è il servizio alla gente, ma la conquista della gente. 

 Ma non si conquista la gente se le proposte, le iniziative politiche, non vengono comunicate e veicolate dalla propaganda che, in un turbinio mediatico fatto di slogan e parole ad effetto, s’insinua in modo subdolo, nel disagio, nel degrado e nella disperazione delle persone, offrendogli la falsità di una risposta emozionale, ma anche un colpevole e un capro espiatorio. 

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