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Il principe abusivo, Alessandro Siani pure!

Non è una buona notizia che Il principe abusivo sia balzato in testa alle classifiche dei film più visti nel nostro paese. Non lo è perché l’esordio di Alessandro Siani è banale, tradizionale e poco innovativo… ed in più fa ridere pochino.

Antonio vive facendo la cavia per i test dei farmaci e nel resto del tempo cerca di vivere a scrocco inventandosi tecniche di piccole truffe sempre nuove nella più lineare tradizione napoletana (naturalmente parlo di vetrina cinematografica napoletana).

Così quando una principessa si innamora di lui fa fatica a crederci… ed infatti si tratta di un trucco per aumentare la popolarità della principessa.

Naturalmente però le cose tra i due non andranno come previsto dai regnanti e l’amore schianterà i piani.

Il fatto è che a me Siani piace e mi spettavo che l’esordio alla regia regalasse cose interessanti e nuove. Non parlo dell’esordio di Troisi… ma almeno di quello di Pieraccioni!

E invece si rimane su una commediola sentimentale banale e che batte su sterotipi triti e ritriti.
Il povero che cerca di adattarsi alla vita da ricco e naturalmente il ricco che fa il percorso inverso.

Certo c’è una sempre affascinante Sara Felberbaum, un buon Christian De Sica (meno sguaiato del solito) in coppia con Serena Autieri, cui Siani concede anche un paio di momenti da simil-musical.
Però il film non funziona ed addirittura fa ridere poco poco… ma poco, eh…
Tolta la scena al ristorante e qualche giochino sullo scontro tra i linguaggi (napoletano basso vs. principesco aulico) rimane pochino anche dal punto di vista delle risate.

Quindi a monte ed aspettiamo il prossimo esordio (o magari il secondo film di Siani sperando che decida di metterci qualcosa di interessante dal punto di vista cinematografico).

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