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Il parlamento russo vuole rendere reato la propaganda omosessuale per "proteggere" i bambini

La Duma, il parlamento russo, ha approvato il primo passaggio di una proposta di legge che prevede una multa contro chi propaganda per i diritti degli omosessuali.

La votazione ha raggiunto una quasi unanimità poco rassicurante: 388 voti a favore, un voto contrario e un'astensione. Se la proposta dovesse ottenere l'approvazione definitiva, diventerebbero illegali i gay pride, i film che rappresentano positivamente le coppie omosessuali, tutte le attività promosse dalle associazioni anti omofobia, le pubblicità o le immagini che fanno apparire una normalità l'amore omosessuale.

La motivazione? "Proteggere" i minori, che potrebbero subire traumi o deviazioni nell'abituarsi a familiarizzare con l'idea di omosessualità. Questo almeno sembra essere il principio che anima l'intransigente e oscurantista battaglia di alcuni deputati della regione di Novosibirsk, in Siberia, che hanno presentato la proposta di interdizione dopo aver applicato di recente provvedimenti affini a livello locale. Simili regole sono già attive in diverse aree del territorio russo, e addirittura a San Pietroburgo, la seconda città del paese per grandezza.

Se il provvedimento venisse approvato (cosa che minaccia concretamente di accadere), chiunque venga riconosciuto colpevole di reato pagherebbe un'ammenda sino a 5.000 rubli (circa 119 euro), che salirebbe a 10 volte in caso di trasgressione da parte di persone con incarichi pubblici, e a 100 per le aziende e le scuole.

La discussione dell'ordinanza, prevista per dicembre scorso, era stata rimandata già due volte, perché vari membri del parlamento vociferavano fosse in atto una "cospirazione omosessuale" pronta a scatenarsi non appena la possibilità di applicarla fosse divenuta tangibile.

In ogni caso, il presunto covo di complottisti è stato prontamente soffocato dalla polizia russa, che nella mattinata di venerdì 24 gennaio ha arrestato una ventina di attivisti che manifestavano davanti al parlamento, mentre avvenivano le votazioni.


La comunità gay russa ha innescato perciò un capillare movimento di protesta, lamentando anche il fatto che la legge è approssimativa, dato che non offre una precisa definizione legale dell'omosessualità, della bisessualità e del transgenderismo.

In tutto il mondo sono attivi movimenti di solidarietà per gli omosessuali residenti sul territorio russo, costretti alle discriminazioni di un immobilismo estremista, che pretende di farsi portavoce dei valori della cristianità ortodossa.

Quest'estate, durante il suo concerto di agosto a San Pietroburgo, l'icona pop Madonna ha lanciato dal palco una critica al governo russo, definendo una "ridicola atrocità" la propaganda spietata che tormenta i cittadini gay del Paese.

Alcuni membri conservatori della Corte di San Pietroburgo hanno di conseguenza accusato la cantante di sostenere una campagna che "pregiudica il tasso di natalità della Russia e quindi la sua capacità di mantenere un valido esercito".

Intanto Yelena Mizulina, a capo del comitato parlamentare per gli affari familiari della Duma, promette che nel secondo e terzo passaggio di approvazione della legge farà in modo vengano inclusi rappresentanti della comunità gay.

Sarà, ma di fronte a una schiacciante maggioranza di membri concordi, poche voci controcorrente rischiano di perdersi nella compattezza di un sì generale.

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