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Il novembre ricorrente dello "sfasciume pendulo sul mare"

Fu Giustino Fortunato, emerito meridionalista dell'Ottocento, a definire l'Italia "uno sfasciume pendulo sul mare". Egli aveva la competenza scientifica necessaria per poter definire così il territorio italiano, bello nel suo paesaggio quanto precario e delicato nel suo equilibrio geologico. Scopo del valente studioso era anche quello di consigliare una politica mirata, attenta nelle spesa ed illuminata negli interventi, a vantaggio dell'unità appena raggiunta. Sappiamo tutti come è andata e come sta andando: non c'è paese ,al mondo, più negligente del suo territorio!

Tra i mesi che ricorrono maggiormente nella statistica annuale delle inondazioni in Italia la prevalenza è del mese di novembre (insidiato da vicino da ottobre). Certamente tra tutti gli eventi disastrosi, avvenuti in questo mese, l'inondazione di Firenze del 1966 è rimasta più impressa nel ricordo della popolazione colpita, innanzitutto, ed anche di quanti, da tutte le contrade italiane ed europee, parteciparono al soccorso.

Non ci sono regioni indenni in Italia da questa triste ricorrenza, appunto perché diffusa per tutto il territorio è questa fatale occorrenza (fragilità). Non bisogna però prendere tale incombenza come un fatale destino. Lo stesso Giustino Fortunato ne scriveva (e ne dibatteva politicamente) per spingere a prendere coscienza e per apprestare gli strumenti idonei alla risoluzione del problema. Ma, ahimè, nel tempo il problema si è andato aggravando, piuttosto che attenuarsi: certamente per effetto dell'incuria di tutta la società, dai politici ai cittadini comuni.

I cittadini pronti ad offendere il territorio per cercare un proprio vantaggio del tutto personale o di gruppo (cricca). I politici, perché interessati esclusivamente alla ricerca del voto clientelare, disposti a soddisfare le tragiche (improvvide) richieste dei cittadini, molte volte, lanciati in assurdi piani di opere infrastrutturali contrari al bene ed alla sicurezza del territorio. Il risultato: una cementificazione prolungata e selvaggia.

Di questi tempi, vista la fatica che fa l'economia italiana a ripartire, ci si sarebbe aspettato dal governo tecnico un piano di opere di sistemazione idrogeologica del territorio italiano, Ma, nella legge di stabilità, non se ne vede l'ombra... ed il destino baro è venuto nuovamente a colpire.

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