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Il mondo va a rotoli? “Calippo e ‘na bira”...

Il mondo tiene il fiato sospeso e l’occhio vigile sul Golfo del Messico per la più incredibile tragedia ambientale ed energetica verificatasi sul globo. Milioni e milioni di barili di petrolio si riversano in mare ogni giorno. La fame nel mondo è attualità mai risolta o tamponata. La crisi economica internazionale fa sì che le linee dei grafici vadano su e giù come impazzite.

 

Le risorse alimentari stanno diminuendo minacciosamente. Alcune malattie non hanno cura. I Governi internazionali sono pronti a proporre pandemie omicide, che di omicida hanno solo il criterio col quale vengono propagandate.

Ogni anno, migliaia di persone si suicidano per gravi problemi economici. Anziani vengono trovati morti in casa. Disabili al collasso. Molti picchiati per il divertimento di qualche bestia satanica ancora chiamata essere umano da qualcuno. Donne violentate senza voce né volontà. 

Bambini costretti a lavorare fin dalla più tenera età. Pedofilia a go go, ancor più da quando anche la Chiesa è stata costretta a fare una sorta di outing.

In Italia corriamo a destra e a manca nella speranza di comprendere da che parte andiamo. Nessun governo stabilisce che i cittadini debbano avere diritto a dignità di vita. Vengono tagliati – come sempre – finanziamenti nei comparti più sensibili e necessari per la Comunità. Vengono invece erogati – come sempre – finanziamenti di cui nessuno parla, spesso e volentieri per agevolare un certo tipo di elettorato (vedi Legge Mancia)

La manovra correttiva 2010, tiene ancora tutti col fiato sospeso: ad oggi, nessuna sicurezza che eventuali emendamenti verranno approvati, vedi ad esempio l’articolo 10 del DDl relativo all’innalzamento dal 74% all’85% della percentuale attraverso la quale un invalido civile ha diritto ad un tozzo di pane mensile pari a 256 euro.

In tutto questo – e ce ne sarebbe tanto da aggiungere – in tutto questo, l’Italia, addirittura il mondo, si ferma davanti al monitor di un Pc e clicca febbrilmente sul tormentone dell’estate 2010: “calippo e ‘na bira”. Dimenticando tragedie, guerre, fame nel mondo, scandali, delinquenza, politica, economia e compagnia briscola.

“Calippo e na bira” è il titolo di un video che riprende una intervista di Nicola Veschi per SkyTg24, sul litorale laziale a prendere testimonianze sul caldo Luglio 2010.

Il video viene pubblicato su Youtube, ripreso verbalmente dal Trio Medusa, in onda su Radio Deejay ed in brevissimo tempo viene cliccato oltre un milione di volte: un successo incredibile.

I commenti si aggiungono ai commenti. C’è chi parla di trash assoluto. Chi apprezza il video. Chi lo vorrebbe al rogo.

Voci di corridoio, riportano che Verdone avrebbe già pensato di rimediare una parte in un suo prossimo film, alla coppia di ragazze protagoniste inconsapevoli del successo estivo 2010... 

Ora io dico: nulla da ridire sul video. E’ ovvio che ad Ostia una ragazza possa parlare semplicemnete l’unica lingua che conosce. Il dialetto stretto. Nessuno può sindacare sul modo di parlare, perché la stessa intervista fatta in altre località italiane avrebbe sortito lo stesso effetto dialettico.

Ma su un punto vorrei soffermarmi.  

Ho pensato a me stessa. A me, giornalista. Cultrice della cultura. Della lingua italiana. Ma anche di tante cose che avrei voluto poter fare nella vita: recitazione compresa.

Ebbene: a parte qualche intervista fattami in occasione di alcuni miei articoli o di un libro che ho scritto, a nessuno è mai venuto in mente di farmi divenire l’astro nascente dei talk show italiani.

Eppure, forse per divertimento parteciperei. Magari da opinionista. Ma questo ruolo viene dato piuttosto a “Zì Teresa e a Zì Peppa” anziché a qualche collega o esperto in qualsiasi cosa di interesse globale.

Quindi, devo riflettere sul fatto che se davvero avessi voluto presenziare in televisione partecipando in pianta stabile ad una qualche trasmissione televisiva seguita dal popolo Italiano, avrei dovuto far ben altro che pensare, ripensare, scrivere, studiare, riflettere e far pensare. 

Mentre il mondo corre verso scivoloni ancora non ben noti, l’afa estiva crea dal nulla un’altra pietra miliare nel mondo acidulo del trash a tutti i costi. “Calippo e ‘na bira” ha già sortito i suoi effetti. Persino brani di musica rap dedicati alle due donzelle villeggianti, ora sono ascoltabili un po’ ovunque sul Web.

Il successo, sempre più e sempre più spesso, nasce non certo dal merito per aver fatto qualcosa di interessante bensì da un errore, un insulto, uno scherzo. E allora... Al diavolo ogni considerazione socio comportamentale, sapete che vi dico? Se andrò in spiaggia, chiederò anche io “calippo e ‘na bira”. O magari “Dù fettucce e un quartino”. Non si sa mai..

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