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 Home page > Tribuna Libera > Il mio urlo di protesta: "Lasciate vivere i nostri giovani"

Il mio urlo di protesta: "Lasciate vivere i nostri giovani"

Sono momenti come l'attentato all'istituto professionale Falcone Morvillo a scatenare in ognuno di noi sgomento e rabbia.

Rabbia di gente di un sud in ginocchio dove chi nasce ha già ipotecato il futuro, con scuole ridotte al lumicino, poco sicure, con aule il più delle volte fatiscenti. Tuttavia, quei luoghi considerati centri del sapere, templi di legalità, vengono frequentati da tanti ragazzi, senza che la speranza venga mai meno.

Chi e perché ha osato toccare posti carichi di valore, di ideali? Chi, vilmente, ha agito nell'ombra? Di sicuro esseri umani che hanno allattato alle mammelle dell'odio, che hanno osato privare della vita ragazze adolescenti colpendo nel mucchio.

Non è uomo chi semina morte, chi tocca i nostri figli, chi osa far scorrere sangue innocente tramando nell'ombra. Devono capire, questi spargitori di morte, che la società civile non arretrerà di un millimetro, che l'urlo di tante madri sarà un tam tam che si espanderà da ogni angolo della penisola. Non piegheremo la testa.

Gesti d'arroganza e di violenza sono banditi, non hanno nessun diritto di cittadinanza, non sono accettati. Non c'è posto per chi osa sporcare la terra di sangue innocente. La scuola è un simbolo, la morte di Melissa sarà il simbolo della ricerca di una verità e di giustizia alla quale ogni essere umano anela e senza le quali non si vive. Nessuno riuscirà a ricacciarci indietro.

Nessuno osi toccare i giovani.

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