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Il meraviglioso stupore che desta quel democristiano di Sergio Mattarella

Questo scambio a distanza tra Matteo Salvini e Sergio Mattarella è proprio un ritorno alle origini, al tempo in cui l’uomo si meravigliava delle cose e cominciò a filosofare. Mattarella si stupisce del fatto che Salvini non vuole andare al Quirinale, e quest’ultimo si è stupito di questo stupore. Constatare che qualcuno si meraviglia delle cose, di questi tempi, è una senzazione piacevole. Vedi tu, se da tutto questo sbalordimento, qualche bambino “mette” giudizio.

Se Matteo non va, c’è da segnalare, con stupore, “l’andata” di Beppe Grillo, il quale con un confidenziale “ci vediamo la prossima settimana” dal suo blog, ha messo a conoscenza la rete che Mattarella ha risposto alla sua lettera e vuole riceverlo, con tanto di invito firmato.

Mentre la “non andata” di Salvini ed il relativo stupore è stato espresso via radio, con tanto di messaggio in calce: “Spero che il Quirinale sia preoccupato per la situazione in Libia, non per l’agenda di Salvini”.

Meglio chiarire sin da subito una cosa, caro Presidente, sarà più facile per Lei risolvere intricatissime questioni internazionali, complotti mondiali e cosmici, storie che affondano le proprie radici nella notte dei tempi, ma sarà estremamente complicato il suo compito in Italia, dove le questioni più che stupire, sono “stupide".

Bene, il Presidente è nuovo, ma già “ha preso” il carattere dei suoi interlocutori, sono capricciosi. “C’è cu a voli cotta e cu a voli crura“, e non solo i politici, ma proprio noi italiani, siamo esigenti, mai contenti, “lamintusi", ognuno la vuole vinta o al massimo “appattari”.

Io pensavo che Giorgio fosse il toccasana per quest’Italia, ma non avevo considerato un tipo alla Sergio. La strada è lunga, ma chi ben comincia è a metà dell’opera.

Ecco, a chi la vuole cruda la darà cruda, a chi la vuole cotta la darà cotta, amurusu” con tutti, rispettoso, qualche “populismo” come il viaggio in aereo di linea, l’apertura delle segrete stanze, e il segretario generale che non costerà un centesimo al Quirinale… e sarà tutto uno stupore e una meraviglia popolare.

Ho capito cosa intendeva mia nonna nel dire: “Chi è democristianu? Allura buonu è“.

 

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