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 Home page > Tribuna Libera > Il fallimento etico delle Femen

Il fallimento etico delle Femen

Chiudono lo zoo? E si svestono! Approvano una legge non condivisa? E si svestono! E così via. Qualcuno definisce questa pratica come una “modalità di contestazione”, qualche altro la relega a semplice “esibizionismo”, altri ancora parlano iperbolicamente di attivismo politico.

Il nome tecnico di questa iniziativa fondata in Ucraina, che sta prendendo piede anche in Italia, è Movimento di Kiev; fondato dall’economista Anna Gucol nel 2008 a Kiev. Non come alternativa ai calendari di soubrette sexy o volgari (come preferite), di cui siamo inondati settimanalmente; ma come risposta di protesta all’immagine dell’Ucraina riconosciuta all’estero come meta di turismo sessuale. L’obiettivo del movimento è “smuovere le donne in Ucraina, rendendole socialmente attive”; questa la motivazione ufficiale che il movimento diffonde circa la propria nascita; perchè (svestirsi) “è l’unico modo per essere ascoltate”.

Dunque combattono l’immagine della donna oggetto, denudandosi. Un ossimoro quasi. E allora diventa complicato seguire la logica del discorso. Si presentano nude per non far passare l’idea della donna come merce sessuale. Anticipano il messaggio, in sostanza, verrebbe da pensare. E invece no, stando alla loro filosofia. Perché anzitutto sono loro a volerlo, a volersi presentare nude. Ma non perché si decide di far qualcosa volontariamente se ne cambia il senso, ribadiamo. Si potrebbe addirittura supporre che oltre ad avallare il messaggio che teoricamente starebbero combattendo, lo rendano più facilmente fruibile, perché gratuito. E anche qui, invece, le Femen (femministe ucraine) controbattono di «veicolare ed affermare il corpo, passando da quello spettacolarizzato a quello politico, capace di affrontare la repressione senza timori» con evidente frecciata alle donne dello show televisivo. Si preparano psicologicamente e fisicamente alle loro irruzioni a seno nudo, alla possibilità di essere picchiate dalle forze dell’ordine. E affrontano tutto, impavide; guardando la meta. Certe che il loro corpo debba diventare il mezzo per attirare l’attenzione mediatica. E dunque per portare al mondo la loro opinione.

Le Femen si sono agglomerate in tanti Paesi del Mondo; ma in Italia ancora non riescono ad imporsi perché ostacolate legalmente; rischiano infatti condanne dai 2 ai 7 anni per manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale oltre che al reato di atti osceni in luogo pubblico. Un fermo di facciata messo dal nostro Paese che, stando alla legge, non consentirebbe “oscenità”. Forse quelle gratuite. L’Italia in genere paga per assistere a queste ultime. A quelle in prima serata, dove donne con qualche centimetro di tessuto indosso, conducono, talvolta anche male, programmi tv o compaiono solo per “rallegrare” la conduzione. Vediamo altri atti di oscenità in parlamento, con donnine elette dopo lunghe gavette su sgabelli, in funzioni decorative all’interno di uno studio televisivo. Tutto gira intorno al corpo femminile; anche le pubblicità più asettiche; anche una mozzarella o un detersivo da acquistare sono possibilmente associati ad un seno nudo o una coscia lunga.

Un vilipendio contro la “dignità delle donne” che neppure più provoca irritazione o sconcerto. Tale infatti la drammatica abitudinarietà con cui assistiamo a tale indecoroso spettacolo, saremmo anzi quasi portati ad elogiare questa nuova “forma di nudismo”; che apparentemente almeno sottenderebbe una motivazione nobile. Poi, per grazia, rinsaviamo. Il nudo non combatte il nudo. La guerra non combatte la guerra. La volgarità non sfuma nel tempo. Il rispetto del proprio corpo non si ottiene scrivendovi sopra che lo vogliamo perchè è prezioso. Si dimostra che è prezioso; preservandolo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.35) 2 maggio 2013 17:56

    Chiedo scusa ma è "oscenità" e "seno nudo" a rappresentare un ossimoro, soprattutto dopo che sulle spiagge italiane il seno è nudo da un bel pò (e non mi risulta si venga arrestati per questo).


    Sky
  • Di (---.---.---.27) 3 maggio 2013 14:53

    Gentili attiviste o simpatizzanti di Femen, i vostri atteggiamenti spregiudicati dimostrano, come dice la Madonna, che satana è sciolto dalle catene e che è bramoso delle vostre anime che desidera portare eternamente all’inferno. Prendiamo coscienza dei nostri errori e guardiamo pregandolo Gesù crocifisso che desidera la nostra salvezza eterna con Lui in paradiso. 

    MESSAGGIO DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

     DEL 25/04/13 (DIFFUSO DA “RADIO MARIA”):

    Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra scrittura sia sempre l’esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.


    MESSAGGIO DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

    A MIRJANA DEL 02/05/13 (DIFFUSO DA “RADIO MARIA”):

    Cari figli, vi invito nuovamente ad amare e non a giudicare. Mio Figlio, per volontà del Padre Celeste, è stato in mezzo a voi per mostrarvi la via della salvezza, per salvarvi e non per giudicarvi. Se volete seguire mio Figlio, non giudicherete ma amerete, come il Padre Celeste ama voi. Anche quando state più male, quando cadete sotto il peso della croce, non disperatevi, non giudicate, ma ricordate che siete amati e lodate il Padre Celeste per il suo amore. Figli miei, non deviate dalla strada per cui vi guido. Non correte verso la perdizione. La preghiera ed il digiuno vi rafforzino, affinché possiate vivere come il Padre Celeste vorrebbe; affinché siate i miei apostoli della fede e dell’amore; affinché la vostra vita benedica coloro che incontrate; affinché siate una cosa sola col Padre Celeste e con mio Figlio. Figli miei, questa è l’unica verità, la verità che porta alla vostra conversione e poi alla conversione di tutti coloro che incontrate e che non hanno conosciuto mio Figlio, di tutti coloro che non sanno cosa significa amare. Figli miei, mio Figlio vi ha donato i pastori: custoditeli, pregate per loro. Vi ringrazio!

  • Di (---.---.---.122) 20 maggio 2013 20:56

    Quindi mostrarsi a seno nudo è un atto osceno e moralmente fallimentare, ma la pornografia gratuita che ci viene sbattuta in faccia ogni giorno, le veline di cui vengono inquadrati più frequentemente seno e gambe che il viso, le donnine allegre che frequentano le case dei nostri politici e la vendita del corpo femminile come fosse un oggetto non sono assolutamente scandalosi, anzi, queste categorie vengono considerate ’fighe’.

    Il corpo nudo viene mostrato dall’alba dei tempi, da molto prima della nascita di Femen, ma forse anche la Venere di Milo era un’oscena donnaccia senza morale. La forza che esprime il corpo umano è infinita, è -non a caso- definita ’la macchina perfetta’, una cosa che può essere usata come un’arma, come in questi casi. Se poi nei gesti di queste attiviste è visto dello scandalo allora è davvero meglio che le donne tengano in testa il velo e stiano zitte, relegate presso il focolare, a sfornare prole per mariti-padroni. 
    La protesta è tanto più importante quanto la condizione della donna è compromessa. Una ragazza araba che compie un gesto come quello di Amina come può essere tacciata di oscenità? Rischia la vita per i propri ideali, ed è da ammirare, al contrario di chi non ha il coraggio di osare per farsi valere. Il corpo, per me, ha un valore artistico, specie se usato in questo modo: Femen non commercializza, Femen combatte.
    Detto questo lasciamo Medjugorje a chi ci crede, non siate succubi di parole altrui.

  • Di (---.---.---.18) 28 giugno 2013 14:10

    Qui non si vuole mettere in dubbio le caratteristiche del corpo nudo, qui si mette in dubbio la "filosofia" che sta alla base del "pensiero" delle Femen. Il corpo nudo è arte se immesso nel contesto dell’arte, certo se messo in un film porno non è arte è semplicemnte un porno. Sfoggiato in maniera ostentata, adirandosi come indemoniate in preda a crisi isteriche e di astinenza il corpo diventa semplicemente una nudità sguaiata e fuori luogo che fa pensare solo "poverine che pena" e fa venir in mente che se qualcuno "gliele suona" avrebbe l’approvazione della maggioranza delle persone. Certo se ci fossero cristiani a protestare in maniera attiva con delle croci in mano, verrebbe da pensare "bigotti, estremisti", ma non sia mai si siano delle "prostitute, oscene" a delle assatanate nude, pagate pure profumatemente, per carità non sia mai!

    Per quanto riguarda il "succube di parole altrui" non si commenta per: direbbero i giudici "il fatto non sussiste", per quanto riguarda il "lasciamo Medjugorje a chi ci crede" voglio ricordare che i credenti sono ancora la maggioranza in questo pianeta e se va "lasciato a chi ci crede" allora chi ci crede è giusto che combatta!

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