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Il debito pubblico della Germania è il più alto d’Europa: le scomode verità che nessuno vi dice su Eurolandia

L'Europa a 27 ha rappresentato per l’economia tedesca un bottino di tutto rispetto: mille miliardi sul piatto della bilancia commerciale. Prima di eleggere il rigore a unico arbitro della partita, la Germania dovrebbe riflettere su questi dati. "Il salvataggio di alcune banche", osserva il professor Fortis, "è costato a Berlino qualcosa come dieci punti di PIL, in rapporto al quale il suo debito pubblico è cresciuto dal 73,5% fino all’83,2%". La verità che nessuno dice è che il debito tedesco è il terzo debito pubblico lordo più alto del mondo in valore assoluto. Ammonta a 2080 miliardi. E supera di 236 miliardi quello italiano che invece è fustigato da tutti.

L’Eurozona ha un debito complessivo del tutto sostenibile rispetto a quello statunitense. Ma le politiche farraginose e inconcludenti dell’Unione hanno favorito l’isteria dei mercati oggi più che mai atterriti dalla sindrome del contagio. Ha un bel dire il commissario agli Affari economici Olli Rehn, a sottolineare la necessità di barriere antincendio. Ma a che cosa servono se in primo luogo, in un palazzo che rischia di andare a fuoco, continua a mancare l’acqua?.

Professore di Economia industriale e Commercio estero alla Cattolica di Milano, Marco Fortis segnala da tempo sul Messaggero e il Sole24Ore la necessità di una scossa. "L’Europa", spiega a liberal, "continua a ingrossare i nuvoloni che si addensano sull’euro. Ci stiamo facendo del male da soli. La Germania non ha ancora capito che continuando ad opporre veti che indeboliscono i Paesi partner si troverà presto con una montagna di crediti inesigibili. Basti ricordare che i tedeschi esportano in Francia prodotti per cento miliardi di euro. Angela Merkel rischia di segare il ramo su cui è fiorito il suo Paese".

Il gioco stucchevole della dichiarazia europea, in apparenza un codice sovranazionale che di fatto è un codicillo minore nel vocabolario di lingua tedesca, ha dato ennesima prova di sé in occasione della recente visita di Rehn in Italia. Il commissario si è detto allarmato dal rischio che le tensioni sui mercati si diffondano velocemente dai paesi periferici fino alle nazioni dell’Europa centrale come la Francia e la Germania. Ha poi aggiunto che "siamo tutti sulla stessa barca", ma tanta comprensione si è tradotta in un concetto semplice semplice.

Niente eurobond perché la Germania è in disaccordo. "Non possiamo più permetterci il protezionismo finanziario a tutela di questo o quel paese membro. A causa di un attendismo interessato, il caso tutto sommato modesto del crac greco si è trasformato nella scintilla di una guerra mondiale proseguita con mezzi finanziari", continua Marco Fortis:

L’obiettivo primario per allentare la tensione è ridurre la pressione sui tassi d’interesse. In nome di un rigorismo miope, l’Unione europea sta avallando la sua autodistruzione. Un vero paradosso che consente alla irrazionalità attuale dei mercati di avere il sopravvento sui fondamentali economici di Paesi come il nostro, che invece sono molto solidi.



Ma oltre a evitare la fuga degli investitori l’Italia è chiamata a salvarsi da un piaga per certi versi più funesta. Bisogna evitare che il panico si propaghi anche all’interno del Paese. Vendere i nostri titoli di stato per gettarsi a capofitto sui bund, equivale a realizzare una meravigliosa patrimoniale in favore di Berlino. Irrorare ulteriore liquidità in Germania non può che accelerare la paralisi. Senza contare che l’Europa a 27 ha rappresentato per l’economia tedesca un bottino di tutto rispetto: mille miliardi sul piatto della bilancia commerciale. Prima di eleggere il rigore a unico arbitro della partita, la Germania dovrebbe riflettere su questi dati. Essere solidali conviene, anche perché la situazione tedesca è molto meno brillante di quanto farebbero pensare i continui rimbrotti ai Paesi “spreconi”.

Il salvataggio di alcune banche è costato a Berlino qualcosa come dieci punti di Pil, in rapporto al quale il suo debito pubblico è cresciuto dal 73,5% fino all’83,2%. La verità che nessuno dice è che il debito tedesco è il terzo debito pubblico lordo più alto del mondo in valore assoluto. Ammonta a 2080 miliardi. E supera di 236 mi liardi quello italiano che invece è fustigato da tutti. Ciò sta a rappresentare che il Pil non vuol dire un tubo rispetto al debito. Ciò che conta è semmai il debito verso l’estero. E anche qui, Germania e Francia sono sullo stesso livello italiano. Per noi è del 51 per cento, per la Francia il 50 e per la Germania il 40. Come si fa a pensare a un crac italiano, se la Grecia ha un debito verso l’estero che invece è pari al 90 per cento del Pil?.


"È impensabile" precisa Fortis "che l’Unione europea pensi di cavarsela imponendo all’Italia lacrime e sangue. Da quasi vent’anni il nostro Paese ha frenato la corsa del debito pubblico, e ha in ogni caso un debito privato risibile. Non così gli altri Paesi, che fingono di crescere ma in realtà rubano a se stessi crescita futura con il debito, proprio come facemmo noi anni fa".

Quando si parla di fondamentali solidi, spesso ci si accontenta del suono di un’espressione confortante. Ma a chiarire di che cosa si parla davvero, quando vi si fa accenno, ci pensa Fortis:

L’ultimo “Fiscal monitor” del Fmi prevede che nel 2016 il debito pubblico lordo americano toccherà il 112% del PIL, e cioè sarà molto vicino a quello italiano. Con la differenza che le nostre famiglie detengono 3600 miliardi della ricchezza finanziaria, pari al 178 per cento del PIL. E che in America, invece, le famiglie detengono una montagna di debiti. L’Italia è stato l’unico Paese del G7 a presentare un avanzo primario pari allo 0,2 per cento del PIL. E negli ultimi venti ne abbiamo prodotto per 800 miliardi. È questo l’indizio più importante, quello che dice il vero stato di salute dell’economia di un Paese. E dovrebbero essere questi i parametri che speculatori e governance europea dovrebbero tenere in considerazione. Rientrare dal debito è certamente importante. Ma in questo momento soprattutto per gli altri. Il deficit degli di Stati Uniti è al 9 per cento, quello della Gran Bretagna al 5,5, quello della Francia al 3,3 e quello tedesco allo 0,3. Per dirla in estrema sintesi, l’Italia è rimasta quello studente svogliato che è stato rimandato nel ’92. E quello che da allora ha studiato più di tutti, ma continua a essere trattato da somaro. La verità è che sono gli altri ad aver smesso di fare i compiti. Ed è ora che Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, rinuncino all’impossibile pretesa di rappresentare la virtù. Piuttosto si rifletta a uno Stato che sulla carta è unitario, quello europeo, e però non è autorizzato a battere moneta. Si pensi a sfruttare a pieno il potenziale di una moneta, l’euro, che anche in questa congiuntura catastrofica, resta solida. È ora di superare un panico ingiustificato, alimentato dalle nostre divisioni".

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.170) 7 dicembre 2011 21:07

    Ma cosa scrivete ....
    ma siete a conoscenza del fatto che esiste un debito pubblico italiano altrettanto grande quanto quello sovrano ma che è nascosto?
    Siete a conoscenza del debito pubblico colossale di regioni, province, comuni e società pubblico-private collegate al governo locale?
    E vi permettete anche di paragonare il debito pubblico tedesco con quello italiano?
    ma sono cose dell’altro mondo ...
    Gustavo Gesualdo
    alias
    Il Cittadino X

    • Di (---.---.---.94) 25 settembre 2013 09:28

      @gustavo gesualdo: hai perfettamente ragione: tramite i derivati, di cui nessuno parla, ad esempio...ci sono miliardi di debito...in nero. Tuttavia openso che nell’articolo si voglia sollecitare l’attenzione sul fatto che la Merkel ha un debito enorme e che lucra sulla situazione...come l’Italia non può e non sa fare. Non credo che si volesse in qualche modo giustificare il debito pubblico italiano smiley


  • Di Geri Steve (---.---.---.190) 7 dicembre 2011 21:27

    quel che scrive Gustavo e’ vero, ma e’ soltanto una parte della verita’: ci si potrebbe aggiungere anche il debito previdenziale accumulato dagli enti previdenziali, che e’ spaventoso e nessuno calcola correttamente.

    Ma bisogna anche guardare in casa degli altri: anche gli altri stati hanno altri debiti diversi dal debito sovrano, e in tanti il debito previdenziale e’ altissimo, oltre il PIL.

    C’e’ poi un altro debito occulto, relativo alla moneta circolante, e questo e’ enorme nel caso del dollaro USA.

    Lo Dico, nel suo articolo, fa benissimo ad illuminare tanti aspetti poco noti di questa complessa problematica, che e’ del tutto mistificata dalle analisi di Standard &Poar: complimenti!

  • Di Geri Steve (---.---.---.190) 7 dicembre 2011 21:36

    Gustavo scrive alcune cose giuste, ma ne tace altre: ad esempio il debito Previdenziale accumulato dai vari enti di previdenza che e’ altissimo e difficile da stimare.

    Bisogna guardare in casa nostra ma anche in casa deglia altri: anche altri stati hanno molti debiti oltre quello sovrano, e in alcuni casi pare che il debito previdenziale sia altissimo, oltre il PIL.

    Esiste poi il debito relativo alla moneta circolante, che e’ enorme nel caso del dollaro USA, di cui esistono grandi riserve all’estero.

    Nel suo articolo, Lo Dico ha fatto benissimo ad illustrare aspetti poco noti di questo complesso problema, che e’ fortemente mistificato dalle analisi tendenziose di Standard & Poor e della alltre agenzie di rating. Complimenti all’autore!

  • Di (---.---.---.2) 9 dicembre 2011 10:44

    il debito pubblico fa farte dell’economia di uno stato, e’ strutturale. non so se esistono
    paesi senza debito pubblico. Quello che bisogna fare e’ trasformare la moneta da banconota
    , che lo stato deve pagare coi titoli di stato, a certificato di lavoro, che trova il suo valore
    nel lavoro stesso, intellettuale o manuale che sia. Una volta c’era l’oro, che dava valore
    alla moneta, ora deve essere il lavoro stesso, l’energia fisica, intelettuale e morale spese
    a dare valore a quello che in fin dei conti e’ un pezzo di carta con dei numeri stampati, una convenzione simbolica. Io creo un oggetto per mille euro e tu mi dai mille euro,,costruisco
    una casa e me ne dai 200000, ma senza bisogno che lo stato compri a se stesso moneta
    alimentando all’infinito il debito pubblico. la Repubblica e’ fondata sul lavoro e la moneta
    e’ solo il riconoscimento numerico del lavoro svolto.

  • Di (---.---.---.2) 9 dicembre 2011 10:54

    il ragionamento che lo STATO deve fare e’ questo.: non dire :dove trovero’ i soldi
    , per pagare questo e quello, ma semplicemente dire: presumo che la gente
    lavorera’ per 1000 miliardi quest’anno (cifra di esempio), quindi io stampo 1000
    miliardi di euro come riconoscimento del lavoro svolto e l’unico costo della moneta sara’ quello tipografico. Il fatto di dover pagare la moneta e’ un invenzione dei banchieri
    e degli usurai.

  • Di (---.---.---.94) 14 febbraio 2012 01:28

    è incredibile ma cos’è invidia della germania . l italia è il paese numero uno per la falsa informazione . è inutile confrontare la germania quando bello brutto piacevole spiacevole è sempre il paese piu potente d europa e ha soldi da poter pagare tutto il debito italiano ma perche dovrebbe farlo !?? contenti voi a scrivere stonxxxxxate

  • Di (---.---.---.214) 22 febbraio 2012 17:17

    Questo discorso nell’articolo è giusto, nel senso che è vero che il debito privato degli italiani è minore di quello degli altri paesi, ed è vero che nonostante abbiamo fatto di tutto per arrestare la crescita del debito pubblico sotto il governo Prodi stava approdando sotto il 100%. Non se è vero che la Germania trucchi o non trucchi i conti, tuttavia i mercati considerano solidi i tedeschi e non gli italiani. Perché? Sarà solo la nostra economia, sarà la nostra classe politica parassitaria e corrotta, sarà la presenza massiccia di organizzazioni mafiose, ecc Dunque abbiamo molti difetti. Poi questo è un paese che non cresce e non si può crescere se a pagare sono sempre i più deboli, non si cresce con un contratto precario perché nessuno mi da un mutuo senza lavoro a tempo indeterminato, non si cresce con lo sfruttamento, qui si comprano più cellulari di ogni altro paese ma nessun industriale italiano ha pensato di investirci qualcosa, Information tecnology, biotecnologie... niente, una classe dirigente incompetente, abbiamo il primo patrimonio artistico e culturale al mondo e non si investe in cultura, abbiamo tanti giovani laureati e nessuno ha un’idea di come impiegarli di come sfruttare i tanti anni di studio e soldi che uno studente di una famiglia italiana ha sostenuto. Eravamo il primo paese per il turismo e adesso siamo quarti al mondo. La Corruzione, l’Evasione, la Criminalità, la Gerontocrazia, Conflitti di interesse, tutto questo fa si che i mercati giudicano male noi e bene i tedeschi, perché loro non hanno questi difetti. Detto questo sono uno dei pochi a pensare che nonostante i tedeschi siano tanto bravi un debito ce l’hanno pure loro e cresce pure nonostante paghino interessi inferiori ai nostri, hanno i privati messi peggio di noi, dunque c’è un sistema del debito che non funziona, il sistema della finanza internazionale, il potere delle banche, anche gli USA hanno un problema del debito e sono la prima economia, come è possibile? E’ la moneta debito che non funziona, la moneta dovrebbe essere rappresentativa di lavoro, non può essere che le banche stampano e prestano denaro e ti chiedono indietro quello che loro non hanno stampato.

    • Di (---.---.---.141) 16 dicembre 2012 18:04

      "Non se è vero che la Germania trucchi o non trucchi i conti, tuttavia i mercati considerano solidi i tedeschi e non gli italiani. Perché? " ti sei risposto da solo. Perchè la Germania TRUCCA i CONTI e VIOLA l’articolo 123 del Trattato di Maastricht consentendo alla sua Banca Centrale di acquistare titoli governativi sul MERCATO PRIMARIO e mantenendo così basso il tasso di interesse, indi per cui il debito pubblico tedesco agli investitori appare PIU’ BASSO del nostro e i titoli tedeschi appaiono più SICURI. Non c’è nessun "merito" in questo. E’ semplicemente TRUFFA e SCORRETTEZZA. Un ultimo appunto: la casta, la cricca, la mafia, la corruzione, le tangenti e gli sprechi di denaro pubblico ci sono anche in Cina, ma la Cina cresce mentre l’Italia NO.

  • Di (---.---.---.194) 22 maggio 2012 11:35

    Una curiosità:

    Chi possiede il debito della Germania?

  • Di (---.---.---.141) 16 dicembre 2012 18:09

    La Germania è il paese più potente d’Europa grazie all’EURO, al fatto che TRUCCA IL BILANCIO ed al fatto che la sua Banca Centrale VIOLA il Trattato di Maastricht acquistando titoli governativi sul MERCATO PRIMARIO ( la nostra non lo fa dal 1981 e se ne sono visti i risultati: DEBITO PUBBLICO SUPERIORE AL PIL ), mantenendo così BASSI i tassi di interesse sui bund tedeschi. La notizia è VERA e NON INVENTATA e tu non puoi farci proprio nulla. Hai toppato, mi spiace. So che eri lì a sbavare dietro ai "virtuosi" krukki ma TI HANNO INGANNATO. I krukki non sono "più bravi" di noi, sono semplicemente più FURBI e TRUFFATORI.

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