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 Home page > Tribuna Libera > Il comunismo, i misteri del Vaticano e le clamorose dimissioni

Il comunismo, i misteri del Vaticano e le clamorose dimissioni

La Città del Vaticano, sede del Papa cattolico, è un’enclave incastonata in una nazione, l’Italia, squassata profondamente da decenni di lotta civile tra una sinistra orfana del comunismo staliniano e il resto del Paese che gli si oppone.

Nel lontano 1993, quando la sinistra comunista saldamente insediata nei gangli vitali del Paese, dopo che con la sanguinosa stagione degli anni di piombo non era ancora riuscita a prendere il potere, padrona della quasi totalità dei mezzi d’informazione minacciava di prevalere, un imprenditore di successo, il dottor Silvio Berlusconi decise di scendere in campo per mobilitare il Paese contro la minaccia incombente. In sostanza Silvio Berlusconi replicò l’iniziativa di De Gasperi nel dopo guerra di organizzare una barriera di sicurezza contro la minaccia comunista.

In Italia abbiamo avuto il partito comunista più potente dell’Europa libera, e questa peculiarità è stata causa di mezzo secolo di guerra civile, del terrorismo, degli anni di piombo e del declino demografico ed economico del nostro Paese. È la stessa situazione pur con qualche differenza, della lotta intestina che sta dilaniando la Chiesa Cattolica. La fronda cattocomunista. Il tentato assassinio di Papa Wojtyla, la morte misteriosa di Papa Luciani, oggi il maggiordomo spia di Papa Ratzinger e poco dopo le clamorose dimissioni. Fumus criminis? Ricatto? Adesso il Papa tedesco rimarrà recluso in Vaticano?

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