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Il cinema dei privilegiati e i filmaker talentuosi ma senza futuro

Il cinema, dopo aver attraversato diversi periodi, passando per i fratelli Lumiere, regalandoci geni rari come Charlie Chaplin e Buster Keaton, arriva oggi ad essere un'arte impossibile da praticare, se non per pochi privilegiati.

 

O si è figli di papà, o si ha un nome "figo" da poter riutilizzare negli anni, o il cinema puoi scordarti di farlo.

Dunque, la tragica fine dei giovani aspiranti filmaker di oggi, si conclude nei meandri delle sale cinematografiche, dove si possono guardare solo film di altri: mai i propri.

Davanti al grande schermo, più facilmente davanti agli schermi del cinema d’essai, e raramente sulle poltrone delle multisala, si riuniscono ogni giorno "mucchi di geni" paragonabili a Pier Paolo Pasolini e Michelangelo Antonioni se pensiamo all’Italia, vicini a François Truffaut e Jean-Luc Godard, se pensassimo di andarcene in Francia.

Basterebbe prendere un biglietto per un film muto al cinema Le Champo di Parigi, sedersi e attendere che la sala si riempia. Alzarsi cinque minuti prima che la pellicola cominci a girare e domandare ad alta voce: “Chi di voi vorrebbe fare il cinema?”.

Sentireste un boato rispondere “Io!”, all’unisono e con la stessa identica rabbia, di chi è nato per fare una cosa ma è impossibilitato a farla per cause ignote.

Avete mai visto quei film horror, quelli nei quali i morti si aggirano come se nulla fosse fra la gente normale? Ecco qua, oggi è possibile vedere migliaia di registi seduti con aria triste sui sedili delle metropolitane, vederli servire caffè e brioche nei bar più malfamati delle periferie, sentirli parlare dei propri sogni all’interno dei cineforum più sfigati dell’estate. In più, qualche volta è possibile che vediate i loro capolavori nei festival più improbabili, dove il pubblico si riduce a cinquanta anime che non sanno che cosa fare la sera.

Negli ultimi anni, quante pellicole che meriterebbero di essere prodotte avete visto girare nelle fighissime multisala della vostra città? E secondo voi perché esistono i Cinema d’essai? E perché ad oggi in queste santissime sale, continuano a proiettare più film di Buster Keaton che film contemporanei? Perché ultimamente il cinema d’autore non viene neppure più prodotto? Sarà che le pellicole più soddifacenti in circolazione sono quelle del 1918? Per di più, ogni tanto, nei Cinema d’essai, si inventano qualche festival, dove dei perfetti sconosciuti mostrano ad un pubblico, che guada caso non è mai numeroso, la loro meraviglia solo per un istante, un breve istante di meritata celebrità.

Detto questo, in un mondo dove le cose pare abbiano cominciato a girare al contrario, i figli di papà o quelli che hanno avuto un bel calcio in culo dalla notorietà corrotta, possono tranquillamente impugnare una telecamera come se fosse una motosega, inventare sceneggiature improbabili e metterle in scena con la stessa leggiadria che può avere il sedere di un elefante su un uovo.

Viva il cinema!

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