Caso Littizzetto: la satira ha ancora un valore per il M5S?

Siamo alle comiche finali. Se un movimento, che fa capo ad un comico, vittima di un ostracismo trentennale della RAI, per una battuta sui socialisti, si dà da fare per provocare lo stesso ostracismo ad un altro comico siamo alle comiche finali.
Siamo alle comiche finali se lo stesso movimento tenta di far passare come killeraggio politico, una battuta venuta fuori in uno sketch. Distinguere la satira dalle offese gratuite è arduo, ma è compito degli utenti e non delle forze politiche. I comici li deve cacciare il pubblico e non un movimento politico.
Ma non è in gioco la Litizzetto, è in gioco il ruolo della Rai e il valore della satira per il MOV5S, che può assumere compiti di governo anche nazionale. Sono in gioco i voti di sinistra, che sono andati o in procinto di andare al movimento.
Certo che una forza politica che non tollera la satira, che mette alla gogna un comico, solo perché ha preso in giro il movimento, non ha nulla a che fare con la sinistra. E quando si parla di gogna e di intolleranza verso la satira non siamo alle comiche finali, ma all’ignoranza e al degrado della civiltà. Alla gogna devono essere messe le idee e non le persone. Con gli insulti e le oscenità il Movimento non crescerà mai.
È vero, non si possono attribuire al movimento le cose che fa Grillo. Ma quando Grillo ha parlato nessuno dei dirigenti del MOV5S lo ha contestato. Questo silenzio o è paura del capo o è condivisione. Il silenzio è un arma furba, ma equivoca e non trasparente. E la cosa è grave per chi ha preteso giustamente, in nome della trasparenza lo streaming. Ed anche in questo è ora che la classe dirigente diventi adulta e dica la sua anche se in dissenso con Grillo.
(Foto: Televisione Streaming/Flickr)
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