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Il basso profilo morale dell’elettore del Pd rovina dell’Italia

Stiamo nel mezzo di una crisi economica, morale, prospettica, senza precedenti; è tempo di chiamare le cose con il loro nome.

Chissà quali erano le sensazioni prevalenti del cittadino romano al decadere dell'Impero. Incredulità, rabbia, angoscia? Non ci è dato saperlo; ma è lecito immaginare uno stato di forte frustazione, per l'impossibilità di modificare gli eventi, e la consapevolezza di un futuro incombente più misero e incerto che mai. Una condizione non dissimile da quella che attraversa la società occidentale tutta, e, segnatamente, il nostro paese. Perché la crisi economica e morale è senz'altro trasversale a tutte le regioni del mondo, ma diverse sono le condizioni in cui ci si appresta a immergercisi.

L'Italia è l'unico paese europeo, assieme alla Grecia, a non avere un sistema di sussidio di disoccupazione diffuso a tutti. Ha inoltre diversi primati nel costo dei beni di prima necessità come la benzina, il gas, l'elettricità, l'assicurazione rca per l'auto, e con una serie di servizi spesso ineludibili, dai tassisti ai notai, tutt'oggi lontani da tariffe concorrenziali. Unica ancora di salvezza, la radicata propensione al risparmio, e gli atavici, strettissimi, legami famigliari che neppure la "modernità" è riuscita a spezzare.

Ma la "crisi", prima ancora che economica, è di valori; l'italietta del boom economico ci aveva lasciato in eredità un senso del rispetto delle regole, della misura, e persino dell'educazione, di cui oggi rimangono solo poche sparute tracce. Assieme alle ideologie sono scomparsi gli intellettuali, e le battaglie dialettiche parlamentari nulla hanno a che fare con il reale confronto alla ricerca del bene comune. Come sosteneva un famoso filmato su youtube, il parlamento oggi non esiste, è solo una convenzione. All'omissione, e all'imbarazzo dei "non ricordo" della prima Repubblica, si è sostituita la menzogna più sfrontata e reiterata. Da Forlani titubante che rispondeva in un'aula di tribunale sui finanziamenti illeciti, siamo passati alla sfrontatezza scajolana del "mi hanno comprata casa a mia insaputa"; da Andreotti che parlava di "errore" nei suoi processi, a Berlusconi che invoca la persecuzione delegittimando la magistratura tutta.

Questo iter di cancrena delle regole e dei valori su cui si basa lo stato civile, si è dovuto arrestare per la mancanza del suo propellente naturale: il denaro proveniente dall'accrescere del debito pubblico. L'evolversi della crisi ha innestato un esteso processo di partecipazione alla vita civile; la forzata rinuncia a beni ormai considerati abituali ha miracolosamente indirizzato le discussioni ed i pensieri di molti alle ricerca delle cause prime ed ai possibili rimedi. Lo scellerato patto stato-cittadino "tu rubi io evado" è stato violato con la nascita di Equitalia, e gli scricchiolii si sono fatti sempre più forti tra le fila della partitocrazia.

Per primo è caduto B., reo di aver spergiurato così tanto da non lasciare al suo elettorato parvenza alcuna di dignità; il 10% di cui è ancora accreditato è cifra sorprendentemente alta, decifrabile solo con ampie sacche di clientelismo e con il residuo potere rimasto alla carta stampato e alle tv, ancora fedelmente prone e accondiscendenti. Lo stesso Casini, attendista per nascita, ha bruciato molti dei suoi consensi nell'appoggio a Cuffaro, e i sondaggi lo collocano sotto la soglia di sbarramento. Ed ancora, tutti i tentativi di figure "nuove", da Montezemolo in poi, sono miseramente naufragati sul nascere stroncati da sondaggi impietosi; segno che l'elettorato, finalmente, ha aguzzato l'ingegno contro i "salvatori della patria". Anche Monti, pur godendo ancora di un ampio consenso personale, ha avuto il demerito di attuare politiche poco tecniche e molto di destra, forse troppo anche per lo svogliato elettore italiano.

Solo, sempiterno, uscito indenne anche da tangentopoli, resiste il Pd, a difesa e garanzia dello status quo partitocratico. Il partito di Bersani pare avere il dono dell'ubiquità; si propone come nuova forza di governo, dopo aver partecipato a pieno titolo e al governo Monti, e allo sfacelo degli ultimi 20 anni. Tra l'altro, riesce nel miracolo di attrarre consensi senza neppure la fatica di fare promesse; nulla sulla giustizia, sulla riduzione dei privilegi, sulle liberalizzazioni, sull'articolo 18. Il solo Renzi ha citato il conflitto di interessi come problema irrisolto, dimostrando la sua competenza nel merito affidando ad una società concessionaria del comune di Firenze la delega per la sua personale campagna. L'elenco completo degli inquisiti e' impressionanate, e racconta di un apparato indifendibile dal punto di vista morale. Le stesse votazioni su province, stipendi, pensioni, rimborsi elettorali, abuso d'ufficio, scudo fiscale, avrebbero ridotto il partito al 2% in un altro paese d'europa, e costretto al ricambio della classe dirigente. Invece D'Alema, "Nerone Veltroni", Bindi, Fassino, sono ancora al loro posto, tallonati da Renzi, già condannato dalla corte dei conti per danno erariale. E dunque, come spiegare un consenso stimato ad oggi sopra il 30%?

Il sistema clientelare delle cooperative e l'eredità di voti ideologici del vecchio Pci hanno sicuramente una buona parte di merito, ma non spiegano, da soli, la partecipazione di milioni di cittadini alle primarie. Si può ritenere che, in buona fede, questi ultimi non sappiano, non si rendano conto di quale partito e a quali persone diano il loro appoggio, plagiati da un informazione distorta e connivente?

Io credo di no. Per quanto il controllo mediatico distorca e attenui le responsabilità della classe dirigente, ai più non può sfuggire l'atavico attaccamento alle poltrone, il consociativismo acclarato con B., il rifiuto categorico di un cambiamento significativo delle logiche della politica; per dirla alla Moretti, "chi voleva capire ormai ha capito". Semplicemente, giudicano accettabili questi comportamenti. Il loro basso profilo morale è tale per cui nulla di quanto accaduto in questi anni gli abbia fatto dire "mai più".

E mentre ad un cittadino tedesco, francese od inglese basterebbe, sola, la vicenda Penati per allontanarlo per sempre, in Italia il Pd si appresta a vincere le elezioni mantenedo in vita un sistema di potere morente, che disperatamente cerca di sopravvivere a se stesso, confidando nella paralisi della giustizia ormai resa scientemente del tutto inefficace. Il prezzo di tale ritardo nel cambiamento degli uomini e dei meccanismi che ci hanno trascinato fin qui, sarà altissimo, in termini economici, sociali, politici. E mentre il resto del mondo occidentale, spinto anche da sentimenti genuinamente nazionalistici, elabora strategie di difesa dei cittadini, l'Italia arretra sotto il peso del suo scarso senso civico e morale. D'altra parte, se latita nei cittadini, perche' mai dovremmo trovarlo nelle istituzioni?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.161) 7 dicembre 2012 10:38

    Se avesse un minimo profilo morale militerebbe nel PD, dopo che questo ha fatto comunella, col famigerato trio ABC, con gruppi che avrebbe dovuto invece tenere ben lontani, e soprattutto dopo assersi abbandonato nelle mani del mondo della finanza consegnandosi all’usuraio Monti? Così non ha forse fornito l’inoppugnabile prova del fatto che questi politicanti siano l’uno peggiore dell’altro? Quale differenza lei riesce a cogliere nella politichetta di Alfano, Bersani, Casini e Napolitano? Non stanno tutti sulla stessa barca per affossare definitivamente gli italiani? Eppure la realtà è ben evidente! Tranne agli occhi di coloro che ancora credono nelle favolette, come quella dello spread, snocciolate da quell’autentico nemico dello Stato quele è Mario Monti!

  • Di paolo (---.---.---.44) 10 dicembre 2012 14:50

    Caro David ,la prima domanda da porsi è quanti siano quelli che votano consapevolmente ,nel senso che sono in grado di esprimere una valutazione politica ,e quanti non lo sono ma esprimono una scelta su solo base emotiva o tradizione ( bischeri). A essere buoni possiamo dividerli in 50% e 50% del campione totale.

    Tra quelli che votano consapevolmente ,quindi il 50% ,bisogna poi distinguere tra quelli che fondano la loro consapevolezza su una informazione a largo spettro e quelli che invece si affidano passivamente a colui che dice le cose che loro vogliono sentirsi dire senza preoccuparsi più di tanto (creduloni ).Diciamo ancora metà e metà ,ossia 25% e 25% del campione totale.

    Dei rimanenti consapevoli informati ,quindi il 25% ,dobbiamo distinguere tra quelli che hanno un profilo etico e morale che li porta a considerare l’interesse nazionale e quelli che scelgono scientemente chi li favorisce personalmente anche se a discapito della collettività (egoisti).Ridiamoci nella metà e siamo al 12,5% e 12,5 % .

    Quindi cocludendo , a spanne , gli elettori consapevoli ,informati ed eticamente apprezzabili sono il 12,5% del totale votante , poco più di uno su dieci .
    Allora mi dici su cosa basi il tuo giudizio generico che identifica l’elettore del PD come persona a basso profilo etico ? Sarà che magari la faccenda è un po’ più complessa ?

    • Di David Asìni (---.---.---.108) 16 dicembre 2012 13:12
      David Asìni

      Ciao Paolo; la faccenda non e’ affatto complessa. Anche i "bischeri" che votano di pancia, o si informano solo su Rai 1, "pecepiscono" le incongruita’ di questo partito. Che poi si raccontino che "sono comunque migliori degli altri" poco importa. E’, appunto, il loro basso profilo morale che gli consente di votarli comuque, sorvolando su quello che per uno svizzero o un inglese sarebbe inaccettabile. Questo limite, a parer mio, e’ alla base della nostra disgraziatissima situazione, e ci colloca nelle classifiche sulla corruzione a competere, perdendo, con il Ghana. Cordialita’.

  • Di (---.---.---.165) 10 dicembre 2012 18:14

    Questo manifesto pubblicitario manca del finale....che attendo per ragioni personali:

    io mi sono stufato dei partiti italiani, sono alla ricerca di un partito semplice, con Atto Fondativo e Statuto, fondadori e dirigenti eletti dagli iscritti, politica chiara del tipo: questi sono i miei principi dai quali non derogo, per questo chiedo il voto; in pratica che parla come mangia.

    Fra i primi 10 partiti nei sondaggi ne ho scartati 11. Ha qualche consiglio???? (l’offerta è ampia, non c’e problema, nemmeno quello di vincere)

    Enzo

    • Di David Asìni (---.---.---.108) 16 dicembre 2012 12:57
      David Asìni

      La politica, per sua natura, e’ materia complessa. Quello che cerca non esiste, ma puo’ contribuire a crearlo: partecipi attivamente, e si informi a 360 gradi. Come gia’ scritto, io votero’, almeno per queste elezioni, M5S. Cordialita’.

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