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Il Rinascimento pugliese come quello di Bassolino: è questa la nuova moralità democratica?

Noi abbiamo ancora un rimasuglio di opinione pubblica, una rimanenza dell’antico indignarsi, un qualcosa che ancora assomiglia allo sdegno...loro no, non si indignano più per nulla anzi si compiacciono delle malefatte dei loro rappresentanti.
Ecco perché occorre parlare bene di questa storiaccia pugliese, non della solita questione delle escort del premier, mi riferisco allo scandalo del malaffare sinistra-sanità...

Torno col cavallo d’acciaio dalle mie brevi vacanze in territorio Sioux e mi ritrovo la bufera pugliese nella sinistra.

E’ una indagine partita da tempo e che incidentalmente ha scoperchiato la storiaccia di escort a pagamento ricevute a più riprese dal premier e ripagate con soldi, favori, apparizioni in tv e candidature politiche.

Incidentalmente - dicevo - perché il filone di indagine e le intercettazioni – finché si possono ancora fare vero berlusca? – riguardano principalmente il malaffare della sanità pugliese.

Traggo dall’Unità di oggi 31 luglio – articolo di Enrico Fierro Bari: inchiesta sulla sanità centrosinistra sotto accusa – l’Unità.it – le seguenti allarmanti notizie e le conseguenti giuste considerazione dell’autore.

Bari: inchiesta sulla sanità centrosinistra sotto accusa.

Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, falso, truffa, abuso d’ufficio e voto di scambio, questi i reati ipotizzati per almeno quindici persone coinvolte.”

Ma i boatos dalla Procura parlano di altre decine di interessati.

Politici, imprenditori, capi della mafia: tutti a braccetto per spartirsi la torta della sanità pubblica a Bari e nell’intera Puglia. Scoppia lo scandalo, roba da Tangentopoli. E come ai tempi di «Mani pulite» i carabinieri irrompono nelle sedi dei partiti alla ricerca di bilanci e conti correnti bancari. Tutti di centrosinistra: Rifondazione comunista, Sinistra e Libertà, i Socialisti autonomisti, Pd e Lista Emiliano (dal nome del suo promotore, Michele Emiliano, rieletto sindaco di Bari).

L’ipotesi accusatoria del pm Desiree Digeronimo, che da un anno che indaga su forniture e appalti nella sanità pubblica, è quella di finanziamento illecito ai partiti. Una serie di imprenditori privati sarebbero stati favoriti con la promessa di versare contributi. Un giro di tangenti che sarebbe continuato fino alle ultime elezioni.

Sull’affaire l’ombra della criminalità organizzata pugliese. Quella che fa riferimento al clan Strisciuglio e che controlla i quartieri San Paolo e Libertà. Secondo le notizie trapelate a mettere nei guai politici e imprenditori sarebbe stato Giacomo Valentino. Il boss pentito, che tutti chiamano «lo zio», ha lasciato di stucco sia il pm che il capo della Mobile Luigi Liguori quando nel maggio scorso ha confessato che «gli omicidi a Bari dal 2004 a oggi sono tutti roba mia». Il clan avrebbe favorito in particolare un candidato alle ultime elezioni comunali di Bari in cambio di favori. In una intercettazione si parla di «manifesti da attaccare» e di voti a vantaggio di un altro candidato.
Al centro dell’inchiesta l’ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco indagato dal 6 febbraio scorso. Quel giorno, tre ore dopo, l’assessore consegnò le sue dimissioni a Nichi Vendola, il governatore della Puglia.

Nel fascicolo che lo riguarda ci sono alcune intercettazioni in cui un imprenditore del settore gli suggerisce come «aggiustare» il piano regionale sanitario. «Ti preparo un appunto?». «No, basta che mi dici dove stanno gli errori». Poca roba è la replica dell’ex assessore, nel frattempo trasmigrato a Palazzo Madama grazie all’elezione a Strasburgo del primo degli eletti, Paolo De Castro. Tedesco è un politico di lunga militanza socialista ma con un occhio rivolto agli affari nella sanità pubblica. Fino al 2006 è stato infatti proprietario di «Medical Surgery» e «Aesse Hospital», aziende passate nelle mani dei figli subito dopo la nomina ad assessore per evitare conflitti di interesse. Nel passato, Tedesco è stato anche socio di Gianpi Tarantini, il personaggio chiave dello scandalo escort-Berlusconi.

E’ vero che l’indagine parte dal sistema sanitario negli anni del centrodestra, che imperversa con la coppia Tarantini – Tato Greco e che ha sullo sfondo uno dei delfini preferiti dal premier, Raffaele Fitto, ex presidente regionale ed ora nel governo berlusconi, a sua volta indagato. Tutto vero. Ma ciò detto, ora questo filone – attraverso l’equivoco personaggio Tedesco – sta scoperchiando aspetti nuovi e “purulenti” per la sinistra pugliese .

Noi a differenza di altri ne dobbiamo parlare, noi a differenza di altri abbiamo bisogno di cambiamenti veri ed abbiamo anche una rimanenza di opinione pubblica che lo pretende, un residuo di stupore ed indignazione, una piccola ma importante parte di italiani che gradisce sapere e scoperchiare le schifezze altrui ed anche le proprie.

"Poca cosa” replica Tedesco, questa testa di vitello di ex socialista, in replica alla scoperta della intercettazione in cui un imprenditore gli dettava al telefono le modifiche al piano regolatore.

"Poca cosa” sei invece tu, brutto traditore ed oggi esimio senatore Tedesco.

Dove era il PD quando ha permesso ad un siffatto personaggio, primo dei non eletti al Senato, di prendere il posto di Paolo De Castro candidato vittorioso a Strasburgo alle europee e quindi ivi trasmigrato?

C’entra qualcosa il braccio di ferro Emiliano-D’Alema con la ricerca del primo di appoggio alla sua idea di presentarsi candidato alle regionali, uno che sta andando in giro come la madonna pellegrina, dappertutto offrendo appoggi a tutte le mozioni congressuali in cambio di sostegno personale?

C’entra qualcosa questa guerra intestina?

Vuole anche Emiliano copiare il Rinascimento napoletano di Bassolino, che era sindaco, presidente regionale e quant’altro, buono per tutte le stagioni, compresa quella berlusconica attuale?

Questo è il futuro del PD nel mezzogiorno?

E non mi venite a dire che dall’altra parte stanno peggio coi ricatti mafiosi di Micciché e Dell’Utri ed il recente regalino di 4 miliardi di euro ai siciliani per azzittire pupi e pupari, perché a me non frega nulla delle evidenti schifezze avversarie. Per me quelli sono quasi tutti mafiosi e criminali e non ne parlo neanche più.

Ma noi, dove è la differenza con loro?

Che dice Vendola? E’ questa la sua primavera?

E’ questa la nuova moralità democratica, quante decine di occhi ed orecchie sempre spalancate sulle escort del premier poi invece si sono chiuse davanti alla evidenza?

Qualche mese fa questo signor Tedesco “offrì” – su richiesta di Vendola – le proprie dimissioni da assessore regionale perché indagato di reati gravissimi. Non sentivano i nasi sopraffini D’Alemiani la puzza di intrecci pericolosi?

L’unico lato positivo della vicenda é il controllo dei media di sinistra – Unità, Repubblica ed altri – che sparano a zero sul malaffare democrat , un aspetto questo non secondario da rilevare con soddisfazione.

Da questa parte non si fanno sconti ai propri rappresentanti, la “opinione pubblica della sinistra" - le virgolette sono per la incerta esistenza in vita del concetto - lo pretende; dall’altra parte voi visi pallidi della destra potete dire altrettanto?

Amici e nemici, alleati e traditori, non si capisce più nulla…

Se dobbiamo finire sterminati anche noi Sioux come gli Apache Mescaleros almeno ci facciano morire con onore sui nostri cavalli senza sella il sole alle spalle e le armi in pugno a difesa dei nostri tepee…

Possibilmente di giorno perché di notte, è risaputo, chi muore stenta col suo spirito a ritrovare i beati territori di caccia di Manitù e quindi sarebbe un bel guaio.

Del resto mi pare che anche voi visi pallidi avevate uno sciamano, un tale De Andrè, che preferiva all’infermo magari andarci d’inverno e non di maggio, perché diceva "ninetta mia…ci vuole tanto ma tanto coraggio…”

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