Il 98% dei Sardi dice NO al nucleare
Il 15 e il 16 Maggio i Sardi si sono raccati a votare per un referendum consultivo sul Nucleare, il 98% dei votanti ha chiaramente detto No al nucleare nell'isola.
Sardi che da tempo lottano contro un nucleare che stava per mettere radici sul territorio, come nella cittadina di Oristano Barisardo dove delle aree furono sgomberate per far posto a quelle che sarebbero diventate le centrali nucleari che oggi i sardi non vogliono.
Al fianco alla lotta dei sardi contro il nucleare, troviamo il governatore della regione Sardegna Ugo Cappellacci del PDL: nessuno si aspettava un supporto dallo stesso presidente data la politica favorevole al nucleare del suo partito e del suo mandante Silvio Berlusconi.
Lo stesso Ugo cappellacci dice:
"La contrarietà al nucleare non è una scelta ideologica ma è la ferma volontà di imboccare un'altra strada: quella di un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione del paesaggio, sul turismo, sulle energie rinnovabili e sulla green economy".
"il brand della Sardegna è tale da non giustificare in alcun modo la costruzione di una centrale nell'Isola"
"Puntiamo verso un modello che crei occupazione senza chiedere ancora una volta alla nostra Isola pesanti sacrifici e un tributo, anche in termini di immagine, che non siamo più disposti a pagare".
La Crisi in Giappone ha giocato un ruolo fondamentale, facendo così rivalutare le posizioni sul nucleare alle persone che magari non avevano un'idea chiara sulla vicenda, e sopratutto hanno visto molte nazioni come la Germania fare dietro-front con il primo ministro Angela Merkel che ha dichiarato sulla questione nucleare "Prima né usciamo meglio è".
Forse dalla reazione dei Sardi (non ostante fosse solo un referendum consultivo) si rispecchia lo stato d'animo di tutti gli Italiani, dove il 12 e 13 giugno esprimeranno il loro giudizio sul nucleare.
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