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 INCHIESTA  L’esercito di Silvio, l’Interdipco e i misteri italiani

Cos'è l'Interdipco? Quali rapporti intrattiene con Silvio Berlusconi e con il Governo italiano? Perché il Governo italiano permette ad una sedicente organizzazione internazionale di intrattenere rapporti diplomatici di rilievo? Perché il logo dell'Interdipco scompare repentinamente dal sito dell'Esercito di Silvio senza che nessuno chieda e nessuno risponda?

Tentando di rispondere a queste semplici domande si apre un mondo agghiacciante dove un filo nero lega gli affari internazionali, i misteri italiani, i NAR, lo stragismo, la mafia e la massoneria. Colpisce il reiterato tentativo di ridimensionare fatti e personaggi a truffe di poco conto o a ladri di polli ma, soprattutto, colpisce il legame costante con apparati e uomini dello Stato.

Alla luce anche del caso Kazakistan sembra quasi che in Italia ci sia una sorta di forza di polizia parallela che agisce ed interviene per fare il "lavoro sporco" sia in Italia che all'estero, una polizia "deviata" che raccoglie manovalanza nelle diverse palestre di arti marziali sparse sul territorio, che si avvale di un nutrito numero di soggetti che entrano ed escono dall'esercito e dalle forze di polizia, di un vasto mondo associazionistico con scopi e finalità inquietanti. 

Lo scorso 31 maggio il quotidiano d’informazione La Notizia pubblica un articolo dal titolo: “L’ombra dei mercenari dietro l’Esercito di Silvio”.

Proprio in quei giorni, sul sito web www.esercitodisilvio.it, fra gli aderenti al neonato movimento fondato da Simone Furlan figura anche l’INTERDIPCO, un organismo “che ha come obiettivo quello di diventare la più grande Organizzazione mondiale nel campo della Cooperazione, Sicurezza, Supporto e tutela dei Diritti Umani”, cosí come si legge nel loro sito internet. L’Interdipco, fra le varie attività, offre anche “supporto alle polizie internazionali”. Fra i membri di questa organizzazione ci sono, fra gli altri, il Primo Ministro della Guinea Bissau e il Ministro della Difesa libanese.

Pochi giorni dopo l’uscita di quell’articolo, seguito dalla pubblicazione della stessa notizia su altri organi d’informazione, dal sito dell’Esercito di Silvio scompare improvvisamente il logo dell’Interdipco.

Dice La Notizia: Segretario generale dell’Interdipco è D.C, imprenditore informatico, che ha proposito dell’Esercito di Silvio ha dichiarato: “Metto a disposizione la mia organizzazione per portare migliaia di volontari esperti nella sicurezza, per organizzare la sicurezza nei comizi pubblici del Presidente con eventuale presidio di protezione civile con volontari esperti in primo soccorso, in sicurezza e bonifica ambientale, utilizzando anche la nostra unità cinofila”.

Il nome che tuttavia cattura maggiormente l’attenzione è quello di Salvatore Stefio, che collabora ad Interdipco attraverso la sua società “Resurgit”, specializzata in “sicurezza, sopravvivenza e gestione delle crisi e antipirateria marittima”. Stefio balzó agli onori della cronaca nel 2004 quando in Iraq fu rapito da miliziani filo/al Qaeda insieme ad altri tre cittadini italiani. Una vicenda che si concluse tragicamente, con l’uccisione sotto l’occhio di una telecamera di uno di loro, il siciliano Fabrizio Quattrocchi (in seguito insignito della medaglia d’oro al valor civile)”.

C. risulta anche essere stato membro effettivo di Ibssa, società di sicurezza e investigazioni con sede a Budapest e attorno al 2002 rappresentata in Italia dalla Ibsa (società analoga in cui aveva lavorato lo stesso Fabrizio Quattrocchi).

Il 5 giugno 2013 il quotidiano La Repubblica riporta un'altra notizia: "La truffa dei falsi Cavalieri di Malta" che così recita:

Un ordine cavalleresco che sembrava una filiale dello Smom, il Sovrano militare ordine di malta, con un' associazione di protezione civile e perfino passaporti diplomatici. Tutto falso. Una gigantesca truffa scoperta dai carabinieri del maggiore Massimiliano Sole, comandante della compagnia di Trastevere”.

Tra le vittime (molte delle quali pensavano, in buona fede, di essere diventati veri Cavalieri di Malta) numerosi funzionari e ufficiali delle forze dell' ordine e delle forze armate visto che la croce dell' Ordine (ma solo quella vera) costituisce un punteggio in più sul curriculum personale. In manette sono finiti sette dignitari dell' Ordine: il Gran Maestro Salvo Francesco Callegaro, 47 anni, residente a Vergaro (Bologna), l'ambasciatore e Gran Priore di Romania Ettore Giuffrida, 43 anni, romano, il corrispondente diplomatico per l' Italia, D.C, il corrispondente diplomatico per il Senegal, Giuliano Bonzo, 50 anni, di San Cesareo, il Comandante della guardia d' onore e direttore del dipartimento per gli affari interni Cristian Miglioranza, 40 anni, il gran cancelliere Renzo Pampalon, 63 anni, ex legionario residente in Francia, coinvolto nell'inchiesta sul progetto di un golpe con assalto alla sede Rai di Saxa Rubra e assolto successivamente da ogni accusa e Pier Rocco Versace, 43 anni di Reggio Calabria.

Ma la truffa non si fermava qui: nel novembre del 2011, dopo una lunga serie di consultazioni tra ambasciata e ministero degli esteri vennero bloccati, a Fiumicino, 66 tunisini che avevano ottenuto il visto d' ingresso per partecipare a un corso di un' associazione di protezione civile collegata all' Ordine (Volontari di protezione civile Somsj). Il piano era quello di far varcare il confine, complessivamente, a 350 nordafricani che avevano sborsato una cifra variabile tra i 1000 e i 3000 euro per entrare legalmente nel nostro paese.

L'inchiesta è scattata dopo la denuncia delle titolari di una tipografia di Monteverde a cui D.C, nella sua veste di "segretario generale di un' organizzazione intergovernativa diplomatica" si era rivolto con un ordine di 70 libretti tipo passaporto da intestare successivamente. Qualcosa, tra i codici fiscali e le ragioni sociali dell' associazione, aveva insospettito le due donne che hanno pensato bene di avvisare i carabinieri. Già in precedenza, lo Smom (quello vero, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo da secoli) aveva presentato una diffida nei confronti del suo "clone" che, tra l'altro, aveva un sito internet quasi copiato dai cavalieri di Malta. Le accuse (con vari gradi di responsabilità) sono di associazione per delinquere, truffa, attribuzione di false onorificenze, favoreggiamento dell' immigrazione clandestina e altri reati. Per i "Cavalieri" degradati al rango di signor Nessuno, una bruciante delusione.”

C’è da perdersi nelle storie, nei meandri e nei legami degli arrestati con i diversi misteri italiani (alcuni legati ai NAR e all’eversione nera ed altri alla massoneria) ma per esigenze di sintesi ci si concentra per ora sulla figura di DC, Segretario Generale dell’Interdipco e affiancato, tra gli altri, da tale Rosaria Costa (detta Sara) nel ruolo di Presidente.

L’Interdipco, che ha come nome ufficiale italiano “Sicurezza e Cooperazione Diplomatica Internazionale” (in inglese “International Diplomatica Cooperation and Security”) vanta sul proprio sito internet il fatto di aver siglato numerosi accordi internazionali con la Commissione Europea, la Nato e la Fao.

Fra le priorità elencate dall’organizzazione c’è il supporto governativo “per la risoluzione di conflitti internazionali” e lo stretto legame con il governo italiano appare palese nello Statuto Sicurezza e Cooperazione Diplomatica Internazionale dove indica che il Consiglio direttivo è composto, oltre che dalle cariche di Presidenza e Segretario Nazionale, da un numero cospicuo di consiglieri eletti dall’Assemblea generale “salvo due designati dal Ministero degli Affari Esteri come membri di diritto”, cosí come il Comitato per i diritti umani prevede come membri di diritto, tra gli altri, i Presidenti delle Commissioni parlamentari per gli affari esteri e per la giustizia della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e il Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri.

Più avanti ancora all’art. 14 è indicata la composizione del Collegio dei revisori dei Conti da tre membri designati dal Governo Italiano, fra cui Ministero del Tesoro, Ministero degli Affari Esteri e il terzo eletto dall’Assemblea generale.

Rapporti strettissimi con il governo italiano, tanto da ricevere anche un telegramma di ringraziamento da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in risposta alla lettera indirizzata da D.C, in qualità di segretario generale della Interdipco, con la quale si congratulava con Napolitano per la sua rielezione.

Seppure eliminata dal sito dell’Esercito di Silvio, l’adesione dell’Interdipco a sostegno di Berlusconi rimane ben visibile sul sito dell’organizzazione che al Comunicato stampa n. 7 esplicita i termini dell’adesione ovvero che “l’interdipco ha accettato l’incarico di Organizzatore e Protezione Civile con volontariato per i comizi organizzati dall’Associazione Esercito di Silvio” e dove fa riferimento a comizi da svolgersi in piena estate.

Tra i componenti degli organi direttivi, oltre al noto Stefio, figurano con tanto di nomi, cognomi e foto, personaggi di un certo rilievo, come ad esempio Duarte Barros Rui, Primo Ministro della Guinea Bissau (paese noto per il rilevante traffico di armi e droga, guidato dopo il colpo di stato di circa un anno fa da un governo di transizione, nonché considerato base strategica per la vicina crisi in Mali cui l’Italia ambiguamente partecipa). Così come partecipa Fayez Michel Ghosn, Ministro della Difesa della Repubblica libanese (incontrato di recente anche dall’attuale Ministro della difesa Mario Mauro quello che - dopo un lungo corso nel PDL, sceglie Monti e appoggia Letta - candidamente dice “armare la pace per amare la pace”.)

Così colpisce la presenza di Alberto Iozzi e di Adriano Esposito (rispettivamente Presidente e Vicepresidente di AIMA CIVE - che non ha più un sito, ma che è citata qui) tutti parte del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (sindacato che riunisce innumerevoli associazioni in qualche maniera collegate anche alla Croce Rossa Italiana - la parte militare).

È interessante notare che nel sito di questo sindacato (e non solo lì) l’Interdipco viene definita “Ente Pubblico non Economico” e peraltro anche sul sito della Comunità Europea, nel Registro per la trasparenza (numero identificativo: 85781978313-85, data d’iscrizione 12-03-2013) risulta registrata come ente pubblico finanziato interamente con soldi pubblici ed il sito di Interdipco è indicato con il suffisso .gov.

E sul sito del Ministero senza portafoglio per gli Affari Europei è presente, con apposito logo e portale, l’iniziativa “Volontario in europa” che ha l’obiettivo di aggregare le associazioni e le iniziative di volontariato: tra di esse figurano numerose associazioni collegate all’Interdipco, come anche un corso organizzato proprio dall’Interdipco: "Corso BLSD – Basic Life Support Debrifrillator".

Girando sul web si riescono a trovare diversi collegamenti tra Interdipco, D.C e U.G.; quest’ultimo è indicato come Dirigente Ufficio DG Affari Politici e Sicurezza Interdipco e Presidente dell’organizzazione CIA (Cooperazione Internazionale Anticrimine - ex Tida Immobiliare SA) società anonima, attualmente in corso di fallimento, con sede a Paradiso (Svizzera) avente come scopo: "assunzione svolgimento di mandati internazionali in materia di anticrimine e antiterrorismo".

Anche U.G. è salito (o relegato) agli onori della cronaca come truffaldino che vendeva passaporti falsi e titoli cavallereschi e pare sia stato per ciò condannato nel gennaio del 2012 dal tribunale di Busto Arstizio insieme a tale Rosario Poidomani (siciliano e sedicente erede al trono del Portogallo).

In realtà U.G., insieme al C. e insieme a tanti altri, fa parte del cosiddetto Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace, fondato dall'ex usciere della locale Cassa artigiana Vittorio Busà, con sede a Palermo in via Marchese Roccaforte 10, e vicino alla Sport promotion, la rivista di arti marziali fondata a Milano da Giacomo Spartaco Bertoletti, socio di Roberto Gobbi all’Ibsa di Genova di cui faceva parte Fabrizio Quattrocchi prima della sua partenza per l'Iraq.

Il Parlamento mondiale di Busà, che ha come vicepresidente FAP non è propriamente una banda di matti, ma è un’organizzazione al centro delle indagini della magistratura (come ad esempio del pm Clemente) che indaga sullo stragismo, sulla mafia, sulla massoneria e sulla preordinata realizzazione di colpi di stato in paesi africani (come ad esempio la Guinea Bissau?).

P. è segretario generale Confederazione giudici tributari e giudici di pace, presiede l’Accademia Pontifica Tiberina e dirige l’organo d’informazione Tribuna finanziaria con cui collaborano personaggi di rilievo come l’ex Ministro Vincenzo Scotti, ma, soprattutto, riunisce e collega tutti i personaggi della P3, le cricche di vario livello, parlamentari, politici e sottospecie di vario genere: Gargani, De Gregorio, Lavitola, Cosentino, etc (su tale filone sono numerose le inchieste giornalistiche di Rita Pennarola e le indagini di valenti magistrati).

Presidente della Interdipco è tale Rosaria (o Sara) Costa. Passato da modella, la Costa, qualche mese fa ha aperto un blog dove parlava quasi esclusivamente di moda. Fra un post e l’altro, parallelamente all’uscita di alcune notizie su C. e la Interdipco, la Costa inizia a pubblicare una serie di post a difesa della stessa organizzazione e del suo segretario generale. Sull’arresto di C. così afferma:

"Nessuno può capire quanto sia amareggiata…omissis ….stiamo giocando con la vita delle persone …noi siamo vittime ,la nostra organizzazione è in conflitto con gli interessi nazionali, e ci hanno incastrato, facendo partire la denuncia da quelle povere mentecatte, raggirate da abili investigatori….questa è la verità, se avessimo dovuto sborsare noi quella somma, ci avrebbero detto poverini…ma abbiamo preso tempo, tergiversato, eppure eppure….non voglio dire più nulla ma sono disgustata come non mai….la carriera sulla vita degli altri si brucia presto presto…..ma la verità verrà a galla ,infondo nonostante ci stanno danneggiando l’immagine ,ricordate ciò che non ci distrugge ci rende più forti….se D. non ci sarà….comando comunque io, prenderò le redini dell’organizzazione in tutto per tutto, provate a trovare qualcosa che possa incastrarmi"

E ancora più avanti Sara Costa, il 6 giugno 2013 posta nel suo blog: “La verità sull’accanimento contro l’Interdipico. E ancora, in un post del 4 giugno, commentando il già citato articolo di Barcella per La Notizia scrive:

«In quanto Presidente di questa società, mi sento in dovere di fare qualcosa. Certo posso solo controbattere, o sfogarmi tramite un blog, ma sarò certa che qualcuno lo leggerà, e ciò mi basta. Potrei anche fregarmene e dire “che ne parlino bene o che ne parlino male” l’importante è che ne parlino, ma finchè stiamo parlando di Berlusconi questo può starci, ma quando parliamo di gente che sta partecipando alla storia vera, di gente giovane, che fa quello che fa per passione, per amore del lavoro, per dedizione alla missione del volontario, o anche semplicemente giustizia internazionale, allora le cose si complicano. Non sappiamo esattamente se il diretto interessato sappia di ciò che è stato scritto e alluso, altrimenti i suoi legali ci avrebbero certamente dato una mano. Ma comunque sia Silvio cade sempre in piedi

Sentite chiariamo una cosa, il mio segretario generale D.C. può pure avere fatto degli errori a suo tempo, ma chi non ne fa, ha solo 30 anni ed è cresciuto in mezzo agli squali, con la passione per la polizia e l’esercito, il nonno era un ex poliziotto, il suo migliore amico è un poliziotto, conosce le leggi nazionali ed internazionali meglio di un avvocato di professione. E la legge non ammette ignoranza ed ignoranti, quindi occhio a fare illusioni che non stanno né in cielo né in terra, è entrato nell’ibssa perché alcuni appartenenti come POPPER ED U.G., sono amici di vecchia data…»

Il Governo chiarisca.

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