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I teorici del restauro - Parte seconda

Dato che il restauro è una scienza “moderna” non si hanno fonti precise che individuino singoli operatori di tale materia nel passato, si partirà dunque dai capostipiti che hanno lasciato un segno significativo e tangibile dei lori studi. Qui la prima parte

Parte seconda - Ulisse Forni (Restauro artistico)

Note biografiche

Ulisse Forni nacque a Siena il 5 dicembre 1814 da una umile famiglia. I suoi studi si indirizzarono subito verso l’arte: dal 1827 al 1835 frequentò infatti l’istituto d’arte di Siena e poi, sempre nel 1835, fu ammesso all’Accademia di S.Luca a Roma (scuola di nudo). In questi anni partecipò a molti concorsi ottenendo numerosi premi tra i quali, nel 1839, il primo premio per la “copia di un modello vivo”. Il soggiorno romano proseguì fino agli inizi del 1842.

Nel 1844, si spostò a Firenze presso l’Accademia di belle arti dove presentò la sua candidatura per “aiuto al Maestro di disegno”, che non vinse, ma venne notato dal direttore dell’Accademia che lo propose l’anno seguente come “aiuto ai Restauratori delle R.R. Pitture”; fu da questo momento in poi, che Ulisse Forni si dedicò completamente alla pratica del restauro; compì numerosi prelievi e restauri a Firenze e dintorni, scrisse alcune relazioni sui lavori svolti (anche in collaborazione), che lo portarono, nel 1862, alla nomina di secondo restauratore delle Gallerie degli Uffizi assumendo il difficile incarico di restaurare gli affreschi del Vasari nel salone degli Elementi in palazzo della Signoria.

Ulisse Forni pubblicò a Firenze, nel 1866, il “Manuale del pittore restauratore”: fu un libro molto importante, poiché raccoglieva le sue esperienze lavorative trasformandole in importanti consigli pratici per gli addetti ai lavori, facendo emergere la figura professionale del restauratore, staccandola, una volta per tutte, dallo stereotipo settecentesco. In contrapposizione, nello stesso anno, il conte G. Secco Suardo pubblica a Milano, il “Manuale ragionato per la parte meccanica dell’arte del ristauratore dei dipinti”. Tra i due correva una certa rivalità professionale.

Successivamente, Ulisse Forni ebbe numerosi incarichi di prestigio come il restauro del soffitto dipinto nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, adibito a camera dei deputati nel 1865 quando Firenze divenne capitale d’Italia; notevole fu il suo grande interesse per i nuovi prodotti chimici industriali applicati al restauro che si andavano proponendo sul mercato, come lo denotano numerosi articoli comparsi su periodici e riviste d’arte.

Si spense a Firenze nel maggio del 1867.

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