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 Home page > Attualità > Politica > I polli di Silvio

I polli di Silvio

Lo spread si alza, la borsa cala e al rating capiterà quel che deve. Nonostante questo, c'è da scommettere che un italiano su quattro voterà per lui. Che lo farà, anzi,sempre e comunque.

La mossa compiuta in questi giorni da Silvio Berlusconi che, non provino neppure a raccontare baggianate i suoi tifosi, ha sacrificato una volta di più, e nel più plateale dei modi, gli interessi del paese al proprio, rappresenterebbe la fine per qualunque politico in qualunque altra democrazia.

Non sarà così per lui che, anzi, punta a tornare alle urne al più presto, nella certezza che il voto, in un modo o nell’altro trasformato in un referendum sulla sua persona, lo premierebbe.

Resta da capire chi siano questi nostri connazionali disposti a credere alle sempiterne panzane del grande capo; questi feroci anticomunisti disposti a sacrificare tutto per fermare i bolscevichi, questi idealisti capaci di fare spallucce a spread e rating convinti che, in fondo, non si tratti di cose serie.

Il loro ritratto più dettagliato, tra quelli che ho trovato in rete, risale al 2004, ma, sebbene vecchio di quasi un decennio, dato l’immobilismo della nostra società e della nostra politica, credo li rappresenti ancora quasi perfettamente: è un sondaggio sull’elettorato di Forza Italia che il Corriere della Sera ha a suo tempo commissionato all’ISPO-Nielsen.

Elettorato composto più da uomini che da donne, 51,5% contro 48,5%, secondo questi dati, ma non nella proporzione che sarebbe stato lecito attendersi, visto il maschilismo da operetta esibito da Berlusconi. E composto da vecchi. Il 35,8% di loro ha più di 60 anni; il 15,8% di loro ha tra i 50 ed i 59 anni e un 17,8% ha tra i 40 ed i 49 anni. Solo il 30,6 % degli elettori di Berlusconi ha meno di 39 anni e ancor meno sono quelli davvero giovani, con età inferiore a 29 anni: il 17,1%.

Soprattutto sono da poco istruiti. Nella media, dai meno istruiti tra gli italiani. Il 52,9% di loro ha, al massimo, la licenza elementare; il 25,4% ha la licenza media. Solo il 18,% di chi votò Berlusconi nove anni fa aveva un diploma di scuola superiore, mentre i laureati, tra gli elettori di Forza Italia, erano solo il 3%.

Altro che giovane e dinamico popolo della destra teso verso la rivoluzione liberale.

I dati sulla condizione professionale degli elettori di FI sono ancor più sorprendenti: sono in assoluta maggioranza pensionati, 28,5% e casalinghe, 22,8%. Levati disoccupati e studenti, solo il 36,2% di loro svolgeva un lavoro che non fosse quello domestico. L’Italia che produce, e che non dorme di notte pensando ad un possibile rialzo dei tassi, già allora votava da qualche altra parte.

Se ai dati che vi ho riportato, aggiungete quelli sulla diffusione dei quotidiani (in tutto il paese se ne vende una copia ogni 11 abitanti; in certe zone del sud una ogni 24) e sull’utilizzo della rete (ancora tre anni fa, si informava in rete solo il tre per cento degli italiani, o giù di lì) diventa chiarissimo come mai Berlusconi pensi, nonostante tutto, di poter contare sempre sul voto di un italiano su quattro.

Italiani che non sono pazzi o stupidi, ma che, semplicemente, sono più vecchi, meno istruiti e, di conseguenza, più disinformati del resto dei cittadini. Pensionati e casalinghe per i quali (il 78,7% dei primi e il 74% delle seconde, stando alla statistica Censis dopo le ultime europee) la televisione è l’unica fonte di notizie e che sono i migliori bersagli possibili anche per l’immaginabile bombardamento propagandistico che precederà le prossime elezioni.

E sulla possibilità di convincere di qualunque cosa una larga fetta d’italiani, qualche anno fa, nel corso di una riunione di venditori di spazi pubblicitari tenutasi a Montecarlo, così si espresse un grande esperto nella manipolazione del consenso: “Il livello medio degli Italiani è quello di un ragazzino di seconda media, fra quelli seduti all’ultimo banco, essi non sono nella condizione di mettere in discussione ciò che gli si dice”.

Chi era quest’esperto conoscitore di polli? Ma Silvio Berlusconi, naturalmente.

 

Foto: Kevin/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 1 ottobre 2013 10:45
    Truman Burbank

    Mi ritorna in mente quel vecchio detto cinese:
    "Quando il dito indica la luna, l’imbecille guarda il dito".

    Se guardiamo all’attività parlamentare della presente legislatura, il magggior progetto in atto è la demolizione della Costituzione italiana tramite il ddl costituzionale 813, già approvato da Senato (11/07/2013) e Camera (10/09/2013).
    Con questo ddl, che doveva essere approvato entro il 2013, veniva aggirato l’art. 138, dando il mandato a 40 persone di modificare la Costituzione in base ai desideri delle banche.
    Però ci vuole la maggioranza parlamentare dei due terzi, altrimenti è quasi automatico il referendum.
    Adesso al massimo si raggiungerà la maggioranza semplice. Le prospettive sono che il ddl 813 non passerà.

    L’altra attività principale del nostro governo era quella di regalare le poche aziende rimaste in Italia alle banche loro amiche, svendendole per un tozzo di pane. Un primo assaggio lo abbiamo visto con Telecom.
    Anche questo progetto è a serio rischio.

    Nel frattempo emerge la totale incompetenza di Letta e Napolitano per risolvere i problemi dell’Italia, con serie prospettive di conflitto sociale. A cui bisognerà rispondere.
    E Berlusconi sarà sempre meno importante, per cui sarà sempre più difficile dare la colpa a lui dei disastri di Draghi, Monti, Letta, Napolitano.

    Ecco forse nel prossimo futuro saremo costretti a guardare i problemi dell’Italia invece del solito teatrino e da qui si potrebbe aprire qualche prospettiva.

  • Di Daniel di Schuler (---.---.---.95) 1 ottobre 2013 11:38
    Daniel di Schuler

    Ho scritto numerose volte, in questi anni, che considero eversiva l’idea di modificare la Costituzione, che prevedeva il più puro dei proporzionali, con il voto di un Parlamento eletto con un sistema trasformato surrettiziamente in maggioritario. Detto questo, la ringrazio per avermi letto. Punto.


  • Di (---.---.---.11) 1 ottobre 2013 12:51

    Io, da elettore Berlusconiano, penso (e spero) che saranno molti di piu’ di 1 su 4!

    Per questa mia appartenenza saro’ giudicato dall’autore dell’articolo (e anche da molti suoi lettori) un povero ignorante nonostante gli studi universitari.

    Confesso di essere un ANTICOMUNISTA-MILITANTE ..........................................e spero potro’ sempre professarli tale senza incorrere negli strali della magistratura.

     

     

    • Di (---.---.---.180) 1 ottobre 2013 14:14

      faccio fatica a capire chi è contro qualcosa per principio ma ammesso questo trovo incredibile votare un pregiudicato. Come si può proclamare di essere anticomunisti e farsi rappresentare da un ladro? E’ pazzesco, esistono anche le persone per bene mi creda, e anche anticomuniste...

  • Di (---.---.---.11) 1 ottobre 2013 12:52

    Tranquillo amico non sei solo siamo molti di piu’ di quanto pensano

  • Di paolo (---.---.---.49) 7 ottobre 2013 08:36

    L’articolo offre lo spaccato di una realtà che era percepibile anche senza sondaggi . Che gli elettori di Silvio fossero i meno acculturati e ottusamente "anticomunisti " si è capito da un pezzo .D’altra parte ,caro Daniel , in un paese che non ha fatto una vera resa dei conti post fascista la cosa è scontata . Quei milioni di fascisti nostalgici e compromessi hanno trovato il loro punto di riferimento in S.B. che ha tratti molto simili a B.M. , anche nella statura fisica .Lo salutano al grido "duce ,duce ! " .

    Parlare di "anticomunismo militante " in un’epoca in cui il comunismo sta sparendo anche in Cina ,Russia e Cuba , dove stanno facendo marchette al capitalismo , è puro delirio . La verità è che dietro questa patina ideologica ,si nascondono istinti molto più prosaici ,di basso profilo etico e morale . Berlusconi è votato da costoro non perché lo ritengono innocente ma proprio perché sono convinti che è colpevole . Per questi soggetti , il termine "ignoranti " è generico e riduttivo , Silvio rappresenta una garanzia.
    ciao

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