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I passaggi della vita sono tre. Da essi dipende la nostra serenità

I passaggi delle vita sono soltanto tre ma da essi scaturisce la serenità e l’infelicità umana. Quando l’esperienza dell’esistenza si vive in un paese come l’Italia, e molti altri, il sintomo di scontentezza, se non sei ai vertici del potere, ti porta a sognare il ritorno alla semplicità. Quanti sono in Italia gli infelici? Non basta dir loro di essere contenti che tutto va bene.

I passaggi della vita sono tre. Da essi dipende la nostra serenità

Credevo fosse un ‘ciao’, invece per te era un ‘addio’. Si, ci tocca riprendere il cammino tornado indietro a quel crocevia in cui ci eravamo trovati e avevamo cominciato la nostra storia. Nasce improvviso, dura una vita e finisce in un attimo. Il dolore si forma tra mille pensieri che si affollano nella mente e che cercano disperatamente la via di uscita. Questo è quello che sente Lucia, Mara, Antonietta, Giovanni, Piero, e milioni di altre persone che sono in fondo al mare e che riemergono, prima di affogare, per prendere una boccata di ossigeno. Un amore finisce, un rapporto si chiude. Non sappiamo nemmeno il perché e come si sia arrivati alla morte del sentimento. Il sentimento c’è, si è trasformato. Non ci basta così com’è, lo vogliamo come prima e allora ci sembra che non sia giusto, che sia malato. In realtà si potrebbe accettare e sarebbe forte ugualmente ma non tutti siamo pronti ad accettarlo. Ci tuffiamo nella conclusione a testa alta, macinando sofferenze e ingoiando il veleno che la vita ci sta propinando.
 
Correre dalla mattina alla sera, per quasi dodici mesi all’anno, come se il guadagno e la professione fossero i nostri compagni di vita. I giorni trascorrono, l’imbrunire giunge in attesa del buio definitivo. Che ci facciamo ancora sul carro se abbiamo voglia di saltar via? Un viottolo di paese, una vecchia panchina, una finestra dalle grate consumate dall’usura sono in realtà dettagli importanti della nostra infanzia, del nostro calore e dell’immagine di una vita che era nostra e che viene vissuta dagli altri.
 
Voglia di fuggire via, andare per terre lontane, si, ritornare o andarci per la prima volta, ma l’importante è lasciare il letto di cocci su cui sostiamo oramai da troppo tempo. Svegliarsi una mattina, trovarsi malati nel cuore, capire che vivere è soffrire, voglia di fuggire via da qui. Andare per terre lontane, cantare la voglia di volare, senza mai dover rinunciare a questa nuova carta d’identità, niente più ricordi ma novità di un sogno nuovo e di un giorno breve che mi sfiorerà. Un raggio di colore che porta in me la voglia di volare vicino a te. .. Sbattere la porta e scappare via verso nuove terre piene di allegria….. (Terre Lontane di Cosmo de La Fuente).
Cosa spinge tanta gente a mollare i soldi, le proprietà, la famiglia per andare alla ricerca di qualcosa che si ha dentro e che non si riesce a manifestare in questo paese? Quanti anni abbiamo rinunciato ad essere noi stessi soffocando i nostri desideri nascosti, le nostre voglie, le nostre malinconie e poi, ancora, le fantasie e le piccole esternazioni dettate dal nostro modo di essere? Una moglie, un marito, un padrone, un qualsiasi elemento che ha contribuito a massacrarci e adesso non ce la facciamo proprio più, vogliamo scappare dalla nostra immagine riflessa allo specchio perché, proprio come Dorian Gray, sentiamo di essere diversi e vogliamo togliere la maschera, ma non qui, altrove.
 
Quando ci resta da vivere? Non lo sappiamo. Perché dobbiamo perdere la nostra esistenza? Chi ha stabilito tutto per noi? Chi lo dice che Dio è quello che ci raccontano i preti? Perché dobbiamo seguire un programma stabilito da altri? Ci va stretta questa vita. Vorremmo aver vissuto diversamente. Forse ci restano dieci anni, magari venti. Non sono l’eternità ma possiamo viverli, finalmente, come avremmo voluto e se non proprio come avremmo voluto, almeno possiamo sperimentare cosa c’è di diverso. Un altro paese, un altro modo di essere.
Un passo e un altro ancora, sotto il sole, a piedi nudi. Il profumo delle piante, dei frutti tropicali. Il colore della pace e del calore. Aiutiamoci a mollare. Possiamo ancora farcela. Sarà questo il senso della vita? Facile, poi, dall’altro, giudicare i bamboccioni e rassicurarci che tutto va bene. Lo sappiamo che non è cosìm ecco perché vogliamo sparire per sempre.
 

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