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I giovani hanno bisogno di modelli positivi. Finiamola di esaltare disadattati semianalfabeti

I giovani hanno bisogno di modelli positivi. Finiamola di esaltare disadattati semianalfabeti

I nostri giovani in età adolescenziale hanno bisogno di veri modelli positivi, non tanto per emularli ma per comprendere il senso della vita e per prendere coscienza di che cosa potrebbero divenire seguendo le proprie attitudini, con sforzo ed abnegazione. I modelli positivi dovrebbero essere rappresentai da letterati, matematici, fisici, medici, giuristi, pensatori e certamente anche dagli esponenti più rappresentativi delle avanguardie artistiche.  

Al contrario la società dell’apparenza insinua nelle voraci menti degli adolescenti il mito del successo facile, immediato, senza né fatica né sacrifici.

Ed ecco che disadattati senza alcun talento, con la sola fortuna di aver ricevuto dalla natura un aspetto gradevole, vengono quotidianamente trasformati in semidivinità da venerare. L’effetto di una tale folle esaltazione mediatica dell’idiozia su molti ragazzi è devastante. Il fascino del somaro di turno, spesso analfabeta, tutto muscoli ed abbronzatura o della frivola  velina tutta curve è straordinario nei ragazzini che ancora debbono trovare una propria personalità e soprattutto quasi sempre insoddisfatti del proprio aspetto fisico (tanto nelle ragazze che nei ragazzi).

Questi effimeri idoli dell’età dell’immagine sono più dannosi di un’epidemia per il processo educativo degli studenti. Trasmissioni allucinati che esaltano la stupida frivolezza dovrebbero essere abolita in tronco. Idiozie come il Grande Fratello o quell’orripilante trasmissione nella quale un ammasso d’inebetiti, sicuramente da trasmissioni via etere, cercano di divenire i migliori amici della più famosa ereditiera d’America, sono la peste del terzo millennio.

I modelli generati dalla società dell’immagine e propagandati dalla sua principale arma, la TV, sono in linea generale degli individui che vivono una vita biologica, semi disadattati ma bellocci. Ebbene cari giovani sappiate che l’effimero successo di questi poveretti, disposti a spogliarsi in TV e umiliarsi in ogni modo per un istante di notorietà, dura non più del battito di ali di una farfalla.

Terminato l’istante di notorietà a questi sventurati non rimane che il ricordo di un soffio di successo seguito da una vita nell’ombra. Senza alcun talento e senza alcuna cultura non resta loro che finire nella depressione nel migliore dei casi. Il tasso di tossicodipendenza in chi è stato famoso per una stagione è impressionate. Molto alto anche quello di suicidi.

Al contrario una carriera basata sullo studio, l’amore per una disciplina, ed un’infinità di sacrifici, porterà sempre e comunque al rispetto per sé stessi ed all’ammirazione, anche se sottaciuta, da parte degli altri. Ciò che si ottiene lavorando sodo e credendo nel proprio lavoro, sia quello del medico, dell’architetto, del magistrato, del professore, ecc. ecc., non è la ricchezza smodata ma è la dignità.

Non c’è nulla a questo mondo che valga più della dignità. Affrontare la vita a testa alta, anche passando momenti di ristrettezze, di sconforto e anche subendo molte sconfitte è il modo migliore per crescere, irrobustirsi ed in sostanza vivere una lunga e fruttuosa vita. 

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