• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > I carnefici italiani nel genocidio degli ebrei

I carnefici italiani nel genocidio degli ebrei

Molti ritengono che gli italiani abbiano responsabilità molto limitate, quasi insignificanti, nel genocidio degli ebrei.

In un libro di Simon Levis Sullam si sostiene il contrario. Levis Sullam documenta il ruolo determinante ricoperto nel genocidio dagli apparati dello Stato: partito fascista, guardia nazionale repubblicana (carabinieri inclusi) forse di polizia, questure, prefetture, ispettorato generale per la razza.

Il titolo del libro in questione è “I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945”, edito da Feltrinelli.

Simon Levis Sullam insegna storia contemporanea all’università Ca’ Foscari di Venezia. Si è formato in Italia e negli Stati Uniti e ha trascorso periodi di ricerca e insegnamento a Berkeley, all’Istituto universitario europeo di Fiesole e a Oxford. E’ autore tra l’altro dei volumi “Una comunità immaginata. Gli ebrei a Venezia, 1900-1938” (Unicopli, 2001), “L’archivio antiebraico. Il linguaggio dell’antisemitismo moderno” (Laterza, 2008), “L’apostolo a brandelli. L’eredità di Mazzini tra Risorgimento e fascismo” (Laterza, 2010). E’ tra i curatori, con Marina Cattaruzza, Marie-Anne Matard-Bonucci, Marcello Flores e Enzo Traverso, della Storia della Shoah (Utet, 2006-2010).

In una presentazione al libro si può leggere “Perché si tende ancora a rimuovere il ricordo di queste vicende, mentre prevale quello dei ‘salvatori’ e dei ‘giusti’? Perché raramente si ricorda che almeno metà degli arresti di ebrei fu condotta da italiani, senza ordini o diretta partecipazione dei tedeschi?

Perché ancora oggi spesso si sostiene che l’Italia e il fascismo siano rimasti "al di fuori del cono d’ombra dell’Olocausto"?

Perché si preferisce celebrare il mito del ‘bravo italiano’ e si dimenticano i carnefici italiani: uomini e donne che parteciparono al genocidio degli ebrei?

Settant’anni dopo le deportazioni degli ebrei dall’Italia, questo libro cerca di dare risposta a domande scomode”.

Nel libro, oltre che delle responsabilità degli apparati dello Stato, ci si occupa del ruolo dei delatori, che non furono pochi.

E tra i delatori non emergono soltanto collaborazionisti ideologicamente temprati, ma anche solerti burocrati, portinai famelici, colleghi rancorosi, gendarmi ingolositi dai beni ebraici confiscati.

E perfino alcuni ebrei, divenuti a loro volta “esecutori del genocidio”, come il triestino Mauro Grini, poi ucciso a San Saba e Celeste Di Porto, una diciottenne popolana residente nel ghetto di Roma.

Infine nel libro si affronta un altro importante tema: perché la rimozione di un passato tanto ingrato e impunito (nessuno sarà mai processato per aver partecipato alla politica antiebraica italiana)?

Diversi i motivi esposti.

Prevalse, innanzitutto, l’Italia moderata, con la sua memoria indulgente del ventennio e del “buonuomo Mussolini” (secondo il brillante pamphlet di Indro Montanelli uscito nel ’46).

Inoltre, come rilevato negli studi di Guri Schwarz, svolse un certo ruolo la ritrosia della stessa comunità ebraica a calcare la mano sulle responsabilità nostrane. Forse concorsero, in questa rinuncia, il legittimo desiderio di integrarsi nuovamente, nonché l’imbarazzo per il genuino fascismo di molti ebrei, prima del voltafaccia del duce.

Nel libro, poi, Levis Sullam lamenta la melensa retorica dei “giusti”, oggi debordante, come se la storia fosse disseminata di salvatori di ebrei. Ma in realtà costoro furono soltanto una goccia.

Il libro è senza dubbio molto interessante, soprattutto perché vengono affrontate problematiche, da molti altri osservatori, totalmente tralasciate.

E non posso che invitare chi segue questo mio blog a leggere il libro.

Ne vale la pena. Senza alcun dubbio.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità