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Hamas: "ritrovato il corpo senza vita di Vittorio Arrigoni"

L’attivista per i diritti umani e giornalista collaboratore de Il manifesto, peacereporter ed AgoraVox Italia Vittorio Arrigoni era stato rapito tra questa notte e questa mattina nella Striscia di Gaza, dove viveva e lavorava, da un gruppo di estremisti salafiti che minacciavano di ucciderlo entro 30 ore se non fossero state accolte le loro richieste.

 
AGGIORNAMENTI: Rainews riporta una notizia della Reuters, trapelata dai servizi di polizia di Hamas, secondo cui il corpo senza vita di Vittorio Arrigoni sarebbe stato ritrovato in un appartamento abbandonato nella Striscia di Gaza. Da fonti non ufficiali sembrerebbe che il giornalista sia stato ucciso dai sequestratori durante un blitz compiuto dalle brigate Ezzedin Al-Qassam (il braccio armato di Hamas) nel tentativo di liberarlo. Due persone sarebbero state arrestate. 
 
Vittorio “Utopia” Arrigoni è un giornalista, blogger ma soprattutto attivista per i diritti umani, uno dei pochissimi a scrivere direttamente dalla striscia di Gaza sotto i continui bombardamenti israeliani. Con il suo blog, "Guerrilla radio", ci dà una preziosa testimonianza delle decine di ingiustizie, soprusi, e violenze perpetrate ogni giorno dall’esercito e dal governo israeliano ai danni della popolazione palestinese.
 
Il gruppo salafita che lo ha preso in ostaggio ha pubblicato stamattina un video su YouTube nel quale il giornalista viene tenuto per i capelli con gli occhi bendati con del nastro adesivo e le mani legate dietro la schiena. A giudicare dai segni di sangue sul viso deve essere stato picchiato. I sequestratori minacciano di ucciderlo entro 30 ore, ovvero entro le 16 di venerdì ora italiana, se il governo di Hamas non libererà immediatamente i salafiti prigionieri nelle carceri palestinesi.
 
Notizia questa che stupisce, poiché Arrigoni non è mai stato tenero nei confronti del Governo di Hamas, ha anzi spesso denunciato nei suoi post ed articoli la situazione di “doppia dittatura” sotto la quale vivono i palestinesi di Gaza: quella esterna israeliana e quella interna proprio di Hamas. Proprio nei mesi scorsi Vittorio aveva spesso partecipato alle manifestazioni studentesche in varie zone della Striscia, il più delle volte represse duramente dal Governo dei Territori.
 
Arrigoni viene inoltre accusato genericamente di "spargere disordine e male alla gente e al paese", ma chi lo conosce sa quanto questo ragazzone di 36 anni con l'orecchino, il basco in testa e la pipa in bocca abbia a cuore il popolo palestinese, con quanto rispetto, pazienza e umiltà lavori costantemente alla causa pacifista; un amore talmente grande da spingerlo a vivere stabilmente a Gaza City, dove un paio di anni fa ha comprato casa, nonostante i disagi ed i grossi rischi che ciò comporta.
 
 
Nello stesso video poi ripubblicato dal sito "ThisIsGazaVoice” una scritta in sovrimpressione recita: "Il popolo di Gaza si dispiace per quello che questi bigotti hanno fatto a Vittorio. Siamo sicuri che presto sarà libero e salvo".
 
Nel 2008 “Vik” (come si firma nei suoi post) era stato arrestato dai guardiacoste israeliani mentre si trovava a bordo di un peschereccio insieme ad altri due membri dell’International Solidarity Movement; incarcerato per diversi giorni, era stato successivamente liberato, anche grazie agli sforzi dei suoi numerosi lettori che avevano fatto pressione sul Ministero degli Esteri italiano.
 
I suoi reportage sono da sempre fonte di informazione unica riguardo ciò che succede ogni giorno nella Striscia. Arrigoni è stato infatti l’unico giornalista italiano, oltre che uno dei pochissimi al mondo, a scrivere direttamente da Gaza durante i giorni dell’operazione “Piombo fuso”, la violentissima campagna militare scatenata dal Governo israeliano nei territori palestinesi tra dicembre 2008 e gennaio 2009 che ha fatto più di 1000 morti e oltre 5000 feriti tra la popolazione civile. Gli articoli per Il manifesto sono stati poi raccolti in un libro dal titolo “Restiamo umani”, che è la firma con cui Vittorio chiude tutti i suoi pezzi e tradotti in diverse lingue.

L'ultimo post del suo blog è di ieri. Vittorio vi denunciava la morte di quattro lavoratori nei tunnel presso Rafah, al confine con l'Egitto.
 

 
Restiamo umani.

Commenti all'articolo

  • Di Fabrizio Oliveri (---.---.---.60) 15 aprile 2011 04:00

    Bravo Emanuele, sono d’accordo con te. Scriviamone affinché la verità venga fuori. Do la notizia che secondo fonti a Gaza, l’omicidio risulterebbe sospetto a molti, e che è possibile il "coinvolgimento di poteri occulti" come "il Mossad" (servizi segreti israeliani) o "la stessa Hamas".

  • Di Fabrizio Oliveri (---.---.---.60) 15 aprile 2011 04:14

    NOTIZIA UFFICIALE - 15/04/2011 3:54 CEST: IL MINISTERO DELL’INTERNO PALESTINESE ACCUSA "FORZE SIONISTE" DEL RAPIMENTO E DELL’OMICIDIO DI VITTORIO ARRIGONI

  • Di Geri Steve (---.---.---.151) 15 aprile 2011 12:44

    Hamas sostiene che Arrigoni era gia’ stato ucciso prima del loro intervento e anche prima della scadenza ultimatum: ci sono tutti gli ingredienti per non sapere mai chi l’ha fatto rapire, chi l’ha rapito, chi l’ha ucciso...

    Ma la difficolta’ maggiore sta nel fatto che molte forze contrapposte avevano interesse ad eliminare un disturbatore che diceva anche le verita’ spiacevoli su chi lucra su quei conflitti, su quei tunnel, su quei traffici...

    Chi appartiene ad una organizzazione gode almeno della sua protezione, un libero pensatore no.

    Geri Steve

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