• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Antartide. Il diario di un esploratore ritrovato nel ghiaccio dopo 100 (...)

Antartide. Il diario di un esploratore ritrovato nel ghiaccio dopo 100 anni

Nel 1910 due uomini, un norvegese e un britannico, parteciparono ad una sfida molto particolare. Obiettivo: raggiungere il Polo Sud. Un territorio ancora inviolato, dopo la conquista dell’Artide avvenuta tre anni prima. Il norvegese Roald Amundsen arrivò per primo, il 14 dicembre 1911, con 35 giorni di anticipo sul suo rivale, il capitano britannico Robert Falcon Scott.

JPEG - 61.6 Kb
L’equipaggio della spedizione Terra Nova

Nel viaggio di ritorno, quest’ultimo, insieme ad altri due uomini, perse anche la vita. Ma i sei esploratori restanti riuscirono miracolosamente a sopravvivere. Uno di loro, George Murray Levick, aveva con sé un diario. Oggi quel diario è stato ritrovato intatto, dopo esser rimasto intrappolato per un secolo nel ghiaccio dell’Antartide.

Scott era partito con un gruppo di scienziati, perlopiù zoologi e archeologi, con lo scopo di studiare la flora e la fauna dell’Antartide, oltre che “conquistarla” in nome della madrepatria, la Gran Bretagna. Una delle maggiori scoperte della Spedizione Terra Nova fu la presenza di piante fossili: la prova che un tempo il continente antartico era ricoperto di foreste.

A bordo della nave vi era anche il dottor Levick, chirurgo, zoologo e fotografo, già autore di uno studio sulle abitudini sessuali dei pinguini di Capo Adare (ritenuto troppo scabroso, lo studio venne pubblicato un secolo dopo). Dopo la morte del capitano Scott, Levick e gli altri cinque superstiti si rifugiarono in una caverna scavata nel ghiaccio, su un’isola dal nome eloquente: Inexpressible Island. Riuscirono a sopravvivere all’inverno cibandosi di grasso di balena, usato anche come combustibile per il fuoco.

JPEG - 106 Kb
George Murray Levick

Levick annotò tutto sul suo diario: la fame, il freddo, la paura di rimanere intrappolati e morire come i loro compagni. Ma anche date, posizione e spostamenti. Una miniera d’informazioni per gli studiosi, che si credeva perduta per sempre.

Solo oggi, a 112 anni di distanza, le nevi che ricoprivano il campo base della Spedizione Terra Nova si sono sciolte, rivelando centinaia di reperti. Il diario è stato ritrovato e digitalizzato dal New Zealand’s Antartic Heritage Trust. Il ghiaccio antartico lo ha conservato praticamente intatto e molte pagine sono perfettamente leggibili.

JPEG - 38.8 Kb
Il diario di Levick

George Levick e i suoi cinque compagni aspettarono la fine dell’inverno per raggiungere a piedi Hut Point, distante oltre 200 miglia, e mettersi finalmente in salvo. Scampato anche alla Prima Guerra Mondiale (partecipò alla battaglia di Gallipoli), Levick divenne addestratore di tecniche di sopravvivenza per la marina inglese. Morì nel 1956.

Roald Amundsen invece, l’esploratore norvegese che umiliò il capitano Scott nella corsa per l’antartico, morì in un incidente aereo sul Mar Glaciale Artico nel 1928. Era partito per soccorrere l’equipaggio del dirigibile Italia del collega e rivale Umberto Nobile.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità