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Habemus Papam: Pontifex denuncia Moretti

Continua la saga del dinamico duo di Pontifex, il sito di apologetica cattolica che si è fatto conoscere per le deliranti interviste ai peggiori vescovi in pensione, le sparate omofobe e altre uscite becere, che gli hanno meritato un'attenzione ben superiore al valore che può avere come contenitore del trash cattolico tendente al medioevo. Alla spasmodica ricerca di visibilità, nell'ultimo "editoriale" annunciano di aver denunciato Nanni Moretti, Domenico Procacci, il presidente della Rai (che non nominano) e Fabio Fazio. Estiqatsi si è salvato per un pelo. I primi tre per aver fatto il film Habemus Papam e Fazio per aver mandato in onda l'intervista al regista, "abusando del servizio pubblico". Spettacoli che avrebbero leso nientemeno che i Patti Lateranensi e recato offesa punibile penalmente al Papa. Questa volta, per avvalorare quello che sarà il centesimo annuncio di una denuncia (ai quali va aggiunto un numero multiplo di minacce di denuncia), nessuna delle quali poi formalizzata davvero, Bruno Volpe allega la copia di una denuncia vergata di suo pugno e dotata di un timbro che reca le scritte: Questura di Bari - Sezione di Polizia Giudiziaria - Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Questa denunciamorettiCon il che si può supporre che voglia far intendere che la denuncia non è la solita sparata da puffaroli, ma un "atto di denuncia" presentato davvero alle autorità. Bruno Volpe non deve essere molto pratico di denunce vere, altrimenti ci avrebbe messo almeno la data e il luogo, requisiti formali indispensabili per fare passare l'opera per una denuncia ricevuta dall'autorità e per qualsiasi documento che abbia valore legale o procedurale. Difficile credere che alla Questura di Bari mettano timbri a ricevuta di una denuncia senza apporvi almeno la data. Sorvoliamo sulla forma complessiva del documento perché quella è libera e non ci sarebbe niente di sbagliato, quello che non torna è il timbro. Che pone un problema alla Volpe, perché se quei timbri sono stati apposti e sono mostrati abusivamente, viene il dubbio che Volpe, più che una denuncia, abbia pubblicato su Internet la prova di un reato, ad esempio quello previsto dall' articolo. 471 del Codice Penale: Uso abusivo di sigilli e strumenti veri Chiunque, essendosi procurati i veri sigilli o i veri strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione, ne fa uso a danno altrui, o a profitto di sé o degli altri, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a lire seicentomila. Se invece dell'utilizzo abusivo di timbri originali, si trattasse di timbri fatti con strumenti falsi o con Photoshop, si rischierebbe il 468: Contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e uso di tali sigilli o strumenti contraffatti Chiunque contraffà il sigillo di un ente pubblico o di un pubblico ufficio, ovvero, non essendo concorso nella contraffazione, fa uso di tale sigillo contraffatto, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire duecentomila a due milioni. La stessa pena si applica a chi contraffà altri strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione, ovvero, senza essere concorso nella contraffazione, fa uso di tali strumenti. Articoli che esistono perché i timbri delle amministrazioni servono a certificare la realtà, a produrre atti con caratteristiche formali tali da renderli riconoscibili come autentici o autenticati da pubblici ufficiali, non certo per conferire credibilità alle buffonate.

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