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Guerra suina

No, George Orwell non c’entra niente. Il punto è che tra le conseguenze dell’influenza suina adesso arriva anche la guerra commerciale.
Il Messico si è infatti appellato alla World Trade Organization (WTO) per richiedere spiegazioni ai Paesi che hanno alzato barriere doganali contro l’export dei suoi prodotti.

Il ministro dell’Economia, Ruiz Mateos, ha identificato 8 Paesi “colpevoli”: Cina, Russia, Emirati Arabi, Ucraina, Bolivia, Ecuador, Honduras e Azerbaijan.
Non si tratta di mete privilegiate della carne messicana ma il timore, non solo a Città del Messico, è che altri seguano il loro esempio.

Pechino, oltre a vietare le importazioni di carne suina dal Paese latino americano, ha esteso il bando a 36 Stati Usa. E la situazione si sta evolvendo di ora in ora.

Inoltre, una settantina di messicani è stata messa in quarantena dopo la scoperta di un caso di “swine flu”. Il Messico li ha immediatamente rimpatriati con un charter speciale, accusando formalmente la Cina di persecuzione dei propri connazionali.

Le autorità d’oltre Muraglia hanno risposto seraficamente che “si tratta solo di una questione sanitaria“. Anche alcuni canadesi sono stati messi sotto osservazione.

La Cina ha una vera e propria ossessione per il maiale, alimento nazionale nonché simbolo di ricchezza e abbondanza.
L’anno scorso - dedicato dal calendario lunare proprio a quell’animale - si vociferava che il grande consumo di carne suina provocasse inflazione, trascinando verso l’alto tutti i prezzi. In realtà il suo costo era più che altro un indicatore di rialzi generalizzati e il consumo di tutti i tipi di carne è in aumento in parallelo con l’aumento del benessere.

il Dragone ha anche una certa dimestichezza con la gestione delle pandemie, sia reali sia ingigantite, vedi SARS.

Non è escluso quindi che le misure drastiche adottate da Pechino servano a tranquillizzare la popolazione, dimostrando che la situazione è sotto controllo.

Ma la Cina non è sola. La Russia, così come il Regno Unito, ha bandito i derivati dalla carne di maiale provenienti dalla Spagna e da parte del Canada e degli Stati Uniti.

Ha inoltre bloccato le importazioni di ogni tipo di carne in arrivo da Messico, Stati centroamericani e caraibici.

Nikolai Vlasov, ispettore capo veterinario della Federazione, difende così le misure: “Ci viene detto di continuo che la carne di maiale non è pericolosa. Ma al tempo stesso nessuno ha la prova che sia sana”.

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