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Guerra a Gaza. La rete estremista che attacca gli attivisti

Nella foto Vittorio Arrigoni.

"Molti americani ed europei non sanno trovare Gaza sulla mappa. Molti americani ed europei non hanno idea di chi fosse Rachel Corrie. Ad oggi, gli eventi che condussero alla sua morte sono controversi ma un fatto è certo: Rachel Corrie e i suoi simpatizzanti sono irrilevanti". (Dal sito denigratorio rachelgolem.com)

C’è un sito abominevole, uno dei tanti mantenuti dagli estremisti sionisti ed i loro volonterosi simpatizzanti, ancora peggio del farneticante ed osceno Masada2000 dei seguaci del rabbino fascista Meir Kahane, perchè si propone, facendo l’apologia della delazione e dell’omicidio mirato, di offrirsi per tenere fermi gli attivisti per la pace in Medio Oriente mentre i soldati dell’IDF gli sparano contro.
Se i soldati non riuscissero ad individuare i "terroristi" ci penserebbero gli eroi di stoptheism.com ad indicarglieli, fornendo loro coordinate, indirizzo, codice fiscale e anche calcoli balistici per colpirli meglio.

Il sito è americano, della zona di Washington D.C. ed è vicino agli ambienti degli ebrei di origine russa, oltre a vantare alleanze con la JDL, quella che sui muri delle case palestinesi e sul muro della vergogna scrive "GAS THE ARABS" e "ARABS TO THE GAS CHAMBERS".

L’identificazione con l’aggressore di freudiana memoria.

Parliamo di questi ignobili individui perchè, oltre agli "ebrei che odiano se stessi" rinnegati e traditori della nobile causa sionista, colpevoli di farsi impietosire dalla tragedia di Gaza o semplicemente di non essere razzisti fanatici, essi prendono di mira gli attivisti per la pace dell’International Solidarity Movement come Ewa Jasiewicz, della quale dicono:
"Ewa Jasiewicz deve essere colpita dalle forze dell’IDF visto che è a Gaza per lavorare per Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi. Ecco una foto di Ewa. Se sapete esattamente dove si trova, mandateci una mail così possiamo prenderla di mira e sbarazzarcene una volta per tutte".
A seguire, sulla stessa pagina, c’è il nostro amico Vittorio Arrigoni, che viene identificato addirittura come il loro obiettivo numero uno: "L’IDF dovrebbe considerarlo come un operativo di Hamas e trattarlo di conseguenza". Una vera e propria istigazione all’omicidio.

Semplice idiozia di alcuni fanatici? Un bluff? Non la metterei giù in maniera così semplicistica. Sono veramente pericolosi, come tutti coloro che sono convinti di stare dalla parte dell’unica ragione.

Qual’è la mentalità che sta dietro al desiderio di rastrellare gli amici dei nemici e passarli per le armi?
 
Ricordate Rachel Corrie, la ragazza schiacciata da un caterpillar guidato da un soldato israeliano ipovedente (secondo la versione ufficiale dell’IDF), che però riuscì a centrarla in pieno uccidendola, mentre si opponeva alla distruzione delle case palestinesi?
 
Esiste un sito, www.rachelgolem.com/corrie.htm, (non lo linko direttamente, come gli altri che nomino in questo post, per cui copincollate se avete voglia di liberarvi lo stomaco invece di usare le classiche due dita in gola), una sola paginetta piena di veleno, che termina con la frase che ho citato all’inizio, vero manifesto dell’ideologia della disumanizzazione dell’avversario.

Non a caso in stoptheism.com si prendono di mira i genitori di Rachel, accusati anche loro di terrorismo e additati alla pubblica gogna perchè raffigurati in una foto assieme a Yasser Arafat. Non vi sarà perdono per chi giacerà con il nemico. Tutto ciò è molto biblico, tipico di quel dio vendicativo e sterminatore, i cui dardi sono così simili alle armi che piovono in questi giorni su Gaza e che ripetono ossessivamente la superiorità del figlio legittimo su quello "bastardo". Isacco vs. Ismaele.

Se l’avversario è disumanizzato non sarà richiesto di rispettarlo da morto. Un volta espulso dal consorzio umano e ridotto ad una forma subumana per la quale non esiste compassione, pietas e quel meraviglioso sentimento che ci rende umani che è l’empatia, uccidere l’avversario non comporta più sensi di colpa. Tutti i totalitarismi del secolo scorso si sono fondati sulla disumanizzazione dell’avversario e la società attuale ormai ragiona negli stessi termini, almeno da quando è stata creata la guerra alla terrorismo. Per il nemico non vi è pietà neppure da morto. Le stesse frasi spietate riservate a Rachel vengono rivolte da anni ormai alla memoria di Carlo Giuliani.

Sono d’accordo che la mentalità che considera il nemico in questo modo disumanizzato sia un tratto di sociopatia, stato mentale caratterizzato dall’assoluta mancanza di rimorso per le azioni malvage compiute. Sociopatia che può benissimo estendersi a livello sociale fino a farsi tratto di gruppo e, ancor su più vasta scala, nazionale.

Fondamento della disumanizzazione dell’avversario è la pretesa di superiorità e la consapevolezza fideistica di essere dalla parte della Verità. Normalmente lo chiamiamo fanatismo o fondamentalismo e la propaganda ci ha insegnato che sono solo gli islamici a ragionare così, per cui (capito il trucco?) dobbiamo disumanizzarli e distruggerli al termine della lunga guerra al terrorismo. Il meccanismo di proiezione è anch’esso fondamentale per allontanare da sé gli ultimi frammenti di senso di colpa e sentirsi ancor più simili al Dio Sterminatore.

E’ una mentalità, dicevo, che si nutre di delazione, di denuncia, di umiliazione dell’avversario e di chi, tra la propria gente, non si sottomette all’ideologia e vi si ribella. E’ il mondo dove i nostri valgono doppio e gli altri sono irrilevanti. Tutto ciò è la quintessenza del totalitarismo.

***
Finalino con l’ineffabile Pagliara.

Ieri sera, parlando come al solito dal confine di Gaza: "I morti sono ormai 900, un terzo dei quali civili."

Voleva dire "un terzo dei quali bambini" ma eravamo in fascia protetta.
 

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