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Guelfi e Ghibellini

Agoravox: cosa è diventato, oppure è sempre stato questo spazio di opinioni. Parliamone un po' tra noi, lettori, articolisti e commentatori.

 

In molti articoli a sfondo politico pubblicati in questi spazi, purtroppo divenuto ormai quasi monocorde, magari anche contro la stessa volontà dei moderatori, viene riversata una montagna di letame sull'Italia, sugli italiani e ora, soprattutto, sul governo "populista"; così mi scopro mio malgrado a invidiare il nazionalismo viscerale di tanti Paesi, in prima linea lo sciovinismo francese di cui ho sempre avuto un pessimo concetto.

Tra i tanti (articolisti e commentatori) che attaccano i governi in carica, sembrerebbe che prevalgano due fazioni, dipendenti solo parzialmente dallo schieramento politico in cui ci si riconosce: a) gli “anti” per definizione, che attaccano sempre e comunque, qualunque sia il colore del governo in carica, indipendentemente dall'operato e dalle intenzioni di quel governo; b) a parte i troll che scrivono cicero pro domo sua, pagati o meno che siano, ci sono i “pro”, che attaccano in modo pregiudiziale in base alla propria appartenenza e storia politica.

Ci sarebbe anche una terza fazione, abbastanza numerosa anch'essa, duplice ma considerabile come unica perché composta da due facce della stessa medaglia; quella degli antifascisti e degli anticomunisti in servizio permanente effettivo, sempre a caccia di segnali che permettano loro di inquadrare tutto e tutti nell’una o nell’altra casella; su costoro preferisco sorvolare, perché è davvero troppo per me.

Partiamo dai secondi, i “pro”, riferito naturalmente a chi si rifà ai partiti di opposizione, specie se in precedenza erano quelli di governo. Tutto sommato sono i più onesti, preferibili perché apertamente schierati. Inoltre, sorvolando sulla diffusione delle fake news e la dissimulazione di notizie “scomode” per le loro tesi, svolgono un ruolo necessario e inalienabile in una democrazia. Certo alcuni possono essere incredibilmente fastidiosi e indigesti, ma sono anche prevedibili, perchè sai già le loro posizioni, non ti prendono di sorpresa, sai cosa stanno per dire e diranno, in genere quello che hanno letto e/o sentito dire dai leader politici dei loro schieramenti di riferimento.

Allargando poi il discorso al di fuori di Agoravox, nel caso contingente che riguarda il governo attuale, c’è da rilevare ad esempio un fenomeno nuovo, opposto e speculare a quanto avvenne durante il ventennio, e che avviene in genere in ogni Stato retto da una dittatura; un certo appiattimento dei media su posizioni che, quando non sono scopertamente di opposizione, di certo non sono amiche. E’ difficile, per non dire impossibile, ravvisare oggi una testata su posizioni “filo-governative”, come avveniva in genere un tempo, specie per le grandi testate giornalistiche. Ed i contributi su Agoravox non possono che riflettere questa realtà.

Per quanto riguarda invece i primi, gli “anti” a prescindere, guarda caso si ritrovano spessissimo quegli stessi che erano accaniti oppositori dei governi precedenti, (Berlusconi, Monti, Renzi, per restare ai giorni nostri), e che ora si scoprono severi censori di quello in carica.

A nulla vale il fatto che la direzione di un governo su molti argomenti e nei suoi comportamenti sia in controtendenza con quelli precedenti, e in alcuni casi e su certe posizioni in modo palesemente opposto, almeno nelle intenzioni, il che dovrebbe quanto meno ispirare una certa dose di prudenza e attenzione in chi tanto duramente criticava quelli che li hanno preceduti,.

Un capitolo a parte meriterebbero le motivazioni delle critiche; sempre a titolo di esempio, rifacendosi al contingente, uno dei mantra contro il governo in questi momenti è quello per cui "se tutti, l'UE, la BCE, gli altri Stati membri, le principali agenzie di rating, ecc. sono contro le politiche di questo governo; se solo pochissime voci nel deserto, escludendo quelle apertamente schierate per uno o l’altro dei due soggetti, si levano in suo favore,  è mai possibile che siano tutti in errore? Qualcosa di fondato ci dovrà pur essere!

Ne consegue che non è necessario argomentare con ragionamenti scevri da pregiudizi politici: i forti hanno di certo ragione, indipendentemente dalle (scarne) motivazioni che portano a sostegno delle loro tesi.

E che – direbbe Totò – siamo Guelfi e Ghibellini?

C'è perfino qualcuno (più d'uno, per la verità), che si augura provvedimenti ancor più drastici di quelle sanzioni che forse, ma resta tutto da vedere nell’effettivo, sono nelle intenzioni dei vari Juncker, Moscovici, ecc: "adesso basta con le buone maniere!", scrive qualcuno, questa Italia riottosa non merita tanta comprensione, concessa peraltro ai precedenti governi ai quali era stato permesso di sforare ancora di più dai "sacri parametri" e sui quali sforamenti si fonderà un'eventuale procedura di infrazione. E non potrebbe essere altrimenti, a meno di fare un processo alle intenzioni, visto che il programma di governo proposto all'UE è, per ora e per l'appunto, solo un programma; sarà (forse) attuato a partire dal prossimo anno e quindi non ha ancora potuto esplicare i suoi supposti effetti catastrofici.

Ma questo è un dettaglio che non interessa a quei qualcuno: Italia ed italiani hanno bisogno di essere ricondotti all’ubbidienza e una buona sculacciata non può far loro che del bene.  E poco importa se questo ragionamento in bocca a qualche nostro connazionale riecheggia molto quello classico del marito cornuto, “tagliarsi gli attributi, per fare un dispetto alla moglie”.

Non è solo la madre dei cretini ad essere sempre incinta; qui da noi, anche quella dei masochisti e degli autolesionisti.

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