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Grotesque - il film vietato anche in dvd

Ci sono film talmente violenti da meritarsi la messa al bando.
Uno di questi è Grotesque, così estremo che, per esempio, in Gran Bretagna il Britain Film Board ne ha vietato anche la distribuzione in dvd.

Eppure Grotesque è un film stilisticamente molto ben fatto, con un’attenzione alle luci e ai colori veramente notevole, così come il tipo di inquadrature scelte sono importanti, non buttate a caso. Kôji Shiraishi ha messo insieme una pellicola stilisticamente notevole.

E allora qual’è il problema?
Il problema è che il film non ha una trama, non ha uno scopo educativo, non sembra neppure voler far riflettere.

Un folle rapisce una giovane coppia, li rinchiude in un inquietante sotterraneo legandoli a due tavolacci e compie sui due corpi le torture più atroci.

Dichiara ai due malcapitati che il suo scopo è quello di eccitarsi sessualmente infliggendo dolore e torture. Se riusciranno a sopravvivere saranno liberi.

E così dà il via ad una serie meticolosa di torture, tranciando dita, inchiodando il di lui scroto, facendo saltar via i capezzoli della ragazza ed evirando il giovane.
Campionario completo utilizzando anche una bella gamma di strumenti, dalla classica sega elettrica, al martello a raffinati strumenti chirurgici.

La violenza c’è, è evidente e ci sono anche i riferimenti sessuali.
Per 45 minuti osserviamo immagini di violenze e torture, poi all’improvviso e inaspettatamente tutto si ferma, il maniaco si dichiara soddisfatto del godimento che i due ragazzi gli hanno provocato con le loro sofferenze e decide di mantenere la promessa.

Per una decina di minuti osserviamo il folle prendersi cura delle due vittime. Le cura, le assiste, cauterizza con attenzione tutte le ferite e li rimette in sesto.


Dichiara di aver raggiunto il suo obiettivo e che li accompagnerà alla polizia dove si costituirà.

E naturalmente poi cambia idea e decide di voler godere ancora... e l’incubo ricomincia.

E tutto è condito dalle ottime musiche ascoltate dal torturatore, musiche che si associano in maniera elegante allo splendore orrorifico delle immagini.

Uno splendore che è splatter a tutti gli effetti.
Però attenzione: non si ride mai!
Un’ora e dieci di sangue e violenza senza mai strizzare l’occhio all’autoironia, uno splatter serio, reale, non ironico.

Tutto questo fino al fantastico prefinale che in due minuti cancella tutto e trasforma il film in un trash senza pari.

Un’unica sequenza fuori sincrono rispetto al resto del film. Fino a quel momento avremmo persino potuto credere che tutto quello che accade possa essere chirurgicamente spiegabile e che due ragazzi in quelle condizioni possano davvero sopravvivere.

Il finale, trash sia dal punto di vista delle immagini che da quello della soluzione narratoria ribalta tutto e strappa una risata liberatoria.

Ora, che sia giusto o sbagliato bloccare un film del genere è pensiero che lascio ai commenti dei singoli.

Qui la casa originaria di questo articolo.

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