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 Home page > Tribuna Libera > Grillo: l’Unto del Signore #2

Grillo: l’Unto del Signore #2

Beppe Grillo probabilmente si chiama Giuseppe, in realtà.

E Giuseppe era il nome di Yosef, il padre putativo di tal Gesù, secondo il mito fondativo del cristianesimo. Il cui nome in aramaico era Yeshua (l’originale ebraico era Yehoshu'a, cioè Giosuè).

Yeshua bar Yosef (“Gesù figlio di Giuseppe”) è il nome terreno di quel predicatore itinerante che alcuni ritennero il Messia, cioè l’unto del Signore perché messia è il termine italiano che deriva dall’ebraico māšīāḥ (unto) il quale a sua volta, tradotto in greco, suona come christòs, il Cristo.

Oggi Yosef Grillo (che sarebbe il Padre per via del nome) si è identificato con il Figlio (per via della corona di spine con cui si è fatto fotografare mentre passeggia sull’amata spiaggia di Marina di Bibbona proditoriamente assimilata alle rive del lago di Tiberiade) trasmettendo il significato più vero del cristianesimo, il Padre e il Figlio sono la stessa persona: Beppe il Grillo.

Il padre in realtà sarebbe stato un "altro" secondo quel credo religioso, ma vabbé non stiamo a sottilizzare; in fondo si sa, mater semper certa, del babbo mica si sa.

Deriso dai Romani (e non solo da loro) e omaggiato ironicamente come Re dei giudei con la Corona, però di spine. La simbolizzazione è ampia e completa. Oltre che chiara.

Yosef il Grillo, messia misconosciuto (non da tutti, ha pur sempre rastrellato cinque milioni e passa di voti) si atteggia a umiliato, dileggiato, ferito, insultato e (si suppone) fustigato dai suoi nemici Romani (e non solo da loro) e si presenta così, vestito da milionario agnus dei per comunicare la lacerante passione che vive.

Piccolo inconveniente in questa lettura intimamente evangelica: a fotterlo (mi si perdoni il francesismo) non sono stati i Romani, suoi avversari da sempre per ovvi motivi di competizione politica, ma i tre milioni di Giuda che lo hanno seguito, lo hanno adorato, lo hanno esaltato, ma che poi gli hanno voltato le spalle proprio nel momento in cui accarezzava languido l’idea di essere a un passo dal sorpasso (mi si perdoni la cacofonia).

Tre milioni di Giuda: gli ormai famosi “pensionati mentali” egoisti, tornacontisti, malpancisti e vigliacconi che la vulgata neocatecumenale del partito degli Onesti e Pii ha diffuso urbi et orbi (mi si perdoni il latinismo) prima che Grillo indicasse la sua nuova simpatia. Un altezzoso Britanno noto per aver infamato (nell’ordine) extracomunitari, donne e gay; di cui ora sappiamo però che erano tutte menzogne. Parola del nuovo Unto del Signore.

Nigel Farage, dice il Capo, è solo uno che ha tanto sense of humour; che però, essendo umorismo britannico, nessuno può capire.

La Grillobase non sembra apprezzare, ma Miss Lombardi ha già sventolato a mo’ di ventaglio, distrattamente come per rinfrescarsi in una giornata afosa, i suoi cartellini rossi pronti per la bisogna. È comunque in ballo, anche se sembra già tramontata ben prima di consultare la base, una possibile alleanza con i Verdi che però sembrava ventilata più per tacitare le coscienze della frangia sinistrorsa del Movimento che per reali contiguità con l'ecologismo europeo.

Una parte del M5S sta avendo conati di rigetto all'idea di accomunarsi con quella che appare proprio come una destra xenofoba misogina, omofobica e razzista a detta di alcuni ex militanti e addirittura del vecchio fondatore dell'UKIP. Basta leggere i commenti ai numerosi post riguardanti Farage sul blog di Grillo (e alcuni si lamentano dei commenti soppressi).

Gli eurodeputati a 5 stelle faranno gruppo con Sir Farage dunque? È già tutto scritto sulle scrivanie della Casaleggio & Associati o la fronda punterà i piedi e pretenderà di prendere le distanze da quello che appare ai più come un partito iperliberista, favorevole all’incremento delle spese militari e all’uso del carbone e del nucleare per la produzione di energia?

Ma, domanda innocente, se la Lega è risorta (evidentemente di Cristi in giro ce n’è più di uno) e molti voti del M5S sono tornati in quell’ovile da cui erano provvisoriamente usciti, sembrerebbe che la componente di destra del Movimento sia in via di restringimento; perché dunque appoggiarsi a un partito della destra inglese, mettendo a dura prova anche l’umore della componente di sinistra del Movimento stesso? Solo per recuperare i voti persi verso destra?

Passi per i talebani Di Battista e Di Maio (pare che siano entrambi figli di attivisti di estrema destra che probabilmente hanno succhiato la mentalità dei padri insieme al latte delle madri), ma che dire delle altre (tante) persone animate da quel ribellismo di sinistra sicuramente degno di rispetto che sta dietro alla proposta egualitarista - per dirne una - del salario di cittadinanza? E che si sono opposti (vincendo una battaglia, ma la guerra ancora non si direbbe) contro la riproposizione - voluta dal Capo - del reato di clandestinità.

Noi, dice Grillo, abbiamo una cosa in comune con Farage, “la democrazia diretta”: cioè i voti di un ristretto manipolo di iscritti, che Casaleggio gestisce nell’intimità della sua tana oscura, senza che vi sia mai stata una certificazione indipendente che attesti la veridicità dei risultati. E che vale quel che vale, se ci ricordiamo del voto del meet up di Palermo contro l'espulsione di un parlamentare, che invece fu poi espulso per evidente "volontà superiore" (ma se lo dici, apriti cielo!).

In ogni caso un po’ poco, sembra, per fare un guancia-a-guancia con l'antisistema della perfida Albione, ma il richiamo del populismo di destra pare proprio irresistibile per il cuore nero del nuovo Messia.

A Livorno, dove una lista civica di ultrasinistra ha deciso di appoggiare il candidato grillino al ballottaggio per il nuovo sindaco, non l'hanno ancora capito; e chiedono al M5S di prendere le distanze dalla destra.

Detto fatto.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.151) 3 giugno 2014 10:31

    Io tirerei in ballo anche la Torah, la Cabala e magari pure i Veda. Ci sarebbe più sugo per le puttanate.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 3 giugno 2014 10:39
      Fabio Della Pergola

      Volentieri. Uno che gira con una (finta) corona di spine in testa si merita questo e altro.

    • Di Il Gufo (---.---.---.115) 3 giugno 2014 16:37

      Che se le meriti tutte non giustifica certo la bile.
      I contenuti stanno a zero, sappiamo già della trattativa con Farage: l’autorevole (sic!) stampa italiana ci aggiorna quasi ogni minuto, sarà un caso...
      Ma il "ribellismo di sinistra sicuramente degno di rispetto" sta alla realtà come mia nonna sta a Miss Italia; questo dividere il mondo in buoni e cattivi a seconda delle idee politiche è semplicemente demenziale, prima che ampiamente superato dalla storia.
      Il ribellismo di sinistra nei vent’anni di nano è stato puerile, futile ed in ultima analisi sterile: un ribellismo da salotto.
      E poi ci si stupisce ancora che gli operai votino Lega.
      Cordiali saluti

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 3 giugno 2014 17:45
      Fabio Della Pergola

      Quale bile ? Un tizio si veste da gesùcristo per dimostrare di essere stato vittima della crocefissione anziché dei propri errori politici e delle volgarità che ha sparso in giro a piene mani e pensi che la cosa non sia da sfottere ? Ma se è proprio quello che ha cercato ! Dovrebbe piuttosto ringraziare tutti quelli che continuano a parlare di lui !

      Quanto al resto di questo commento, evidentemente non si è capito che cosa è la sinistra (che non significa automaticamente "i comunisti") e che cosa la destra (che non significa meccanicamente i "fascisti"). Molte richieste del M5S sono condivisibili e sono chiaramente egualitarie (cioè di sinistra). Purtroppo la guida politica è strettamente nelle mani di una coppia che di sinistra non sono di sicuro.

      Poi ci sono quelli che si illudono di essere "oltre", ma vabbé; affari loro.

    • Di Il Gufo (---.---.---.115) 4 giugno 2014 10:35

      Verissimo che i "padri fondatori" del M5S sono tutto fuorchè di sinistra.
      Ma è scorretto dire lo stesso delle migliaia di attivisti del movimento, dentro c’è veramente di tutto e non per caso la sparata sugli immigrati (fatta per raccattare voti a destra) è stata bocciata.
      Ridurre il M5S ai suoi capi è lo stesso errore di ridurre Forza Italia al suo padrone, un errore costato molto caro; mentre tutti pensavano a criticare Berlusconi decine di piccoli banditi hanno occupato posizioni di potere, sviluppato conflitti di interesse enormi, depredato quel che riuscivano.
      All’ombra del "grande capo" è fiorita una classe dirigente peggiore della Prima Repubblica, nel disinteresse quasi totale del più grande partito della "sinistra" italiana; chi negli anni l’ha fatto notare è stato immediatamente etichettato come estrema sinistra, estremo ricorda pericoloso, inaffidabile (sono bravi a fare propaganda). Così Travaglio, che è di destra, diventa un comunista. Enzo Biagi un giornalista che fa un uso criminoso della TV pubblica e via di questo passo.
      L’inquinamento comunicativo è il peggior portato del berlusconismo.
      Tornando al "movimentismo di sinistra" quello che mi porta a definirlo "da salotto" è che neppure ora abbiano compreso il giochino della comunicazione nei mass-media.
      Accecati dalla maschera di un comico con la corona di spine non fanno critiche al merito (dove prendiamo i soldi per il reddito di cittadinanza?) ma si fissano sull’apparenza, su quello che si vede dal salotto, appunto.
      Regards

      P.S.
      Un paragone sportivo è Jose Mourinho: lui era la maschera, lo showman che andava in pasto ai media, ben contenti di lavorare facilmente straparlando del "capo": è grazie alla maschera che la sua squadra ha fatto cappotto.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 4 giugno 2014 11:18
      Fabio Della Pergola

      In tutti i miei articoli su Grillo e il M5S ho cercato di distinguere (non so se ci sono riuscito, ma l’intento era quello) le "parole d’ordine" di sinistra, spesso condivisibili, del Movimento e dei "grillini" non talebani (perfino di quell’esiguo foglietto pomposamente chiamato Programma) dal "cuore nero" di Grillo & Co. (ma naturalmente i grillini, anche non talebani, si sono spesso irritati. Pazienza).

      Senza dimenticare, ma anzi avendo ben presente, quello che la storia ci ha raccontato dell fascismo delle origini, sinistrorso ed egualitarista nei programmi attraverso i quali veicolava un progetto totalitario. Darmi quindi dell’ "accecato dalla corona di spine" mi sembra una critica un po’ superficiale e un po’ ingiusta. Ma non importa.

      Delle critiche alla sinistra ufficiale, di governo e di opposizione, se ne possono fare a bizzeffe; e, personalmente, ne ho fatte tante, anche se attualmente credo che sia più pericolosa l’alternativa proposta da Grillo che progetta qualcosa che non mi piace e che mi fa paura e che è capace di catalizzare l’opposizione ribelle di molti (che hanno molte ragioni per essere inca22ati).

      Di Mourinho non so niente, quindi non commento.

  • Di (---.---.---.225) 3 giugno 2014 13:57

    articolo leggero e divertente , un altro modo per mettere a nudo il Re (Grillo) dei Re (i grillini) in tutto il suo splendore.
    GCZ

  • Di (---.---.---.194) 3 giugno 2014 18:05

    Caro Pergola, vai a farti fottere (e mi si perdoni l’inglesismo)

  • Di Salvatore Baiano (---.---.---.209) 9 giugno 2014 11:09
    Salvatore Baiano

    Buon giorno, sig. Della Pergola, come sta? Sempre agguerrito antiGrillino? Se mi permette, dividerei il suo pezzo in due parti: la prima, quasi del tutto inutile -offensiva per la Sua intelligenza- dedita al solo dileggio di Grillo (che, come Lei afferma, merita d’essere ridicolizzato anche peggio di come stan facendo tanti media perchè il Bepùn è uno che ha fatto la sua fortuna grazie alla più feroce satira Politica e di Costume) e della Classe Dirigente M5S (che, al contrario, per tenacia, impegno, onestà, passione, non merita gli sberleffi di cui è fatta oggetto). La seconda, invece, precisa ed arguta, sull’IMprevedibile tentativo di apertura tra Grillo e Farage. Da simpatizzante della prima ora (ma, come molte persone serie della Base, non obnubilato dalle smanie di Grillo e facente parte di quanti hanno conati di vomito al pensiero di apparentarsi con l’UltraDestra), condivido la quasi totalità delle Sue osservazioni e mi rattrista il fatto che, pur di convincere i followers sulla bontà del capo di UKIP, si stiano pubblicando post -sul Blog- che fanno il paio coi vecchi cinegiornali "Istituto Luce". 

    Trovo, però, surreale e forzosa l’accusa -indirizzata a Di Battista e Di Maio (ha dimenticato la Taverna, Giarrusso, Morra etc...)- di "talebanismo": immagino che Travaglio sia un "manettaro giustizialista"... Chi ha un codice etico da perseguire senza deviarne, utilitaristicamente, le norme, è "talebano"? Bah!! Scopro testè di esserlo anch’io... Infine (e, da Lei, una tale caduta di stile è preoccupante): anche mio padre ed il nonno erano fascisti; come i padri ed i nonni di tante persone che conosco ed ho il piacere di stimare e noverare nell’ambito delle mie amicizie... Non vedo quale sia il nesso (che Lei, maliziosamente -mi verrebbe da dire "meschinamente" ma sto imparando a stimarla e, quindi, lascio il beneficio del dubbio- vorrebbe far trapelare) tra le scelte partitiche dei padri rispetto a quelle dei figli ed il percorso di vita e di impegno che queste persone hanno saputo portare avanti con decoro ed onestà e dignità... Forse, nel commentare -giustamente- certe incongruenze, ha perso il filo e lo è diventato anche Lei. Al piacere di rileggerla quanto prima.
    SalvatoreBaiano62
    • Di (---.---.---.160) 9 giugno 2014 13:41

      Buongiorno Baiano. E grazie per la stima.

      L’accusa a Di Battista e a Di Maio, deriva banalmente dal fatto che sono stati i più solerti nel difendere la presa di posizione di Grilllo in merito al ventilato accordo con Farage. Questa solerzia mi pare molto sospetta nel momento in cui il Movimento borbotta e punta i piedi. Non doveva essere la base a decidere ?

      Da qui il dubbio che abbiano conservato un che di destrorso nel loro cuore (anche se Di Battista mi pare abbia dichiarato di aver votato anche per il PD in passato, ma potrei sbagliare). In questo caso le scelte dei padri potrebbero aver influito sulla mentalità dei figli, che non sanno distinguere e prendere le distanze da un gruppo come l’UKIP, cosa che non è estensibile ad una dichiarazione assoluta, valida per chiunque in Italia abbia avuto padri o nonni fascisti (staremmo freschi).

      In ogni caso aspettiamo di vedere le decisioni prese, poi commenteremo.

      Alla prossima, FDP

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