• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Grillo e i Cinque Fasci

Grillo e i Cinque Fasci

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” è un vecchio adagio che potrebbe essere anche ribaltato in “dimmi chi sei e ti dirò con chi andrai”.

Che è esattamente quello che avevo immaginato scrivendo a più riprese che Beppe Grillo ha un’anima nera. Non perché urla, strepita e offende chiunque non si sia adeguatamente dichiarato entusiasta di lui e della sua ideologia (salvo poi lagnarsi come una mammoletta se i giornalisti cattivi lo criticano). E nemmeno perché ha a più riprese detto (e dimostrato nei fatti) di essere profondamente antidemocratico. E se lo dice lui, di se stesso, chi siamo noi per metterlo in discussione?

Il suo cuore nero lo ha rivelato in una vecchia intervista a Beppe Severgnini di cui ho già parlato più volte perché è molto significativa; pacatamente e bellamente confessò di “avere l’ottimismo della catastrofe”. Frase che gli ingenui (o poco intelligenti o parecchio furbetti) fra i suoi sostenitori hanno interpretato come una espressione di vitalità e capacità di resistere alle difficoltà, ma che è evidentemente una interpretazione non corrispondente al pensiero del Caro Leader.

Se fosse stata indice di vitalità e di capacità di resistere alle difficoltà di una situazione catastrofica si sarebbe espressa con un “ottimismo NELLA catastrofe”; ma il nostro disse proprio “ottimismo DELLA catastrofe” che indica la mentalità futurista di voler provocare un collasso distruttivo dell’esistente per poi ricostruire daccapo. Secondo i propri voleri.

È indiscutibilmente logica distruttiva, non trasformativa. Quindi sostanzialmente, intimamente, platealmente “fascista”. Dove le virgolette non indicano un qualche dubbio sulla mentalità del nostro, quanto la necessità di non appiattire la storia attuale sulla storia passata - la storia non si ripete, si dice, se non come farsa - ma mettendone in chiaro l’imprinting del primo fascismo (tanto apprezzato un anno fa, non a caso, dalla petulante Lombardi, quella dello stucchevole refrain sulla rendicontazione degli scontrini del bar).

Chiarito perché ritengo Beppe Grillo un uomo dal “cuore nero” (e altrettanto vale per il suo socio politico, entusiasta ammiratore di Gengis Khan, uno dei più sanguinari leader politici della storia) sarà chiaro anche perché non si poteva immaginare altro approdo europeo che quello dell’EFD, voluto dal Duopolio alla guida del Movimento e prontamente consolidato dalla consultazione di base; o almeno così è stato detto dal Duopolio al comando, ma di verifiche manco l’ombra.

EFD che non solo annovera un gruppo maggioritario dell’UKIP, il movimento xenofobo inglese di Nigel Farage, ma anche marginali, benché indispensabili alla vita stessa del “gruppo” (se non ci sono almeno sette rappresentanze nazionali il gruppo non può sussistere), presenze dell’estrema destra europea.

Come titola oggi il Fatto Quotidiano (che è stato così spesso e apertamente grillesco da non poter essere considerato un oppositore degno di gogna mediatica) “Grillo e Farage fanno il gruppo ma grazie a 5 estremisti di destra”.

Dall'aggregazione con un partito moderato di destra alla sopravvivenza politica grazie all'estremismo di destra. Bel progresso.

Da Cinquestelle a cinque fasci i giochi di parole si sprecherebbero se si volesse fare della facile ironia. Invece non c’è da ridere per niente. Un patrimonio di voti e di combattività, con parole d’ordine egualitariste tipiche della sinistra, portato in dote alla destra europea non fa ridere per niente.

Ma era facile chiedere a Grillo “dimmi che pensi" per concludere "e ti dirò di che destra sei”. Prevedibile.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.252) 19 giugno 2014 16:54
    Dare del fascista a Grillo è come sparare sulla crocerossa, non credo sia fascista tanto meno di destra, però ciò non vuol dire che non abbia intrapreso una strada che porta all’autoritarismo. Sono stato simpatizzante del movimento anche per il fatto di essersi dichiarato trasversale ed al di sopra delle ideologie, che a pensarci bene non sono solo anacronistiche ma bensì facce della stessa medaglia(comunismo, imperialismo aziendale), che non possono fare a meno l’una dell’altra. Detto ciò mi spiego del perché ho parlato al passato riferendomi alla simpatia per il movimento, Grillo, specialmente nell’ultimo periodo ma non solo, ha fatto errori grossolani. Quello che ha sempre sbagliato, a mio modesto parere, è stato il modo di affrontare la politica come se fosse un suo spettacolo(ebetino etc anche i blog del movimento hanno un impronta troppo gossippara), la politica ho sempre pensato sia una cosa seria e come tale va affrontata(la battuta ci può stare per sdrammatizzare, ma non farne un intercalare abituale), visto che deve regolare le vite di tutti noi. Invece per arrivare all’attualità più recente, non mi è piaciuto neanche un po come ha gestito la votazione per la scelta del gruppo europeo, chiamarla farsa è un complimento, e si badi bene non intendo nel merito, potrebbe avere le sue ragioni, ma nel modo(anche le critiche a Pizzarotti sono martellate sulle sue stesse ginocchia). Credo che se Grillo, ma anche Casaleggio ha le sue belle responsabilità, avesse mantenuto fede all’idea iniziale del movimento e avesse gestito la cosa in maniera più seria, qualche volta, anzi molte volte, facendosi da parte e dando spazio ai bravi ragazzi preparati (non tutti ma la maggior parte di loro si) che è riuscito a convogliare, forse le elezioni le avrebbe vinte veramente, in sostanza sarebbe dovuto essere solo il megafono ed il super visore del movimento, come più volte sostenuto da lui stesso. Inconsciamente, o forse no, sta facendo il gioco del sistema e sta aiutando Renzi/Berlusconi a mettere in pratica in maniera definitiva il "piano di rinascita democratica" di Licio Gelli, di questo si che possiamo parlare di nuovo fascismo.
  • Di (---.---.---.86) 19 giugno 2014 18:09

    Pergolone fatte curà , non hai problemi della testa, ma nella testa ha haha

  • Di (---.---.---.152) 20 giugno 2014 07:29

    Sverigedemokraterna har sina rötter i nazism, rasism och politiskt våld, en varg i fårakläder.

    I Democratici di Svezia hanno le loro radici nel nazismo, il razzismo e la violenza politica, un lupo travestito da agnello.

    http://detfinahatet.se/2014/01/sver...

  • Di Il Gufo (---.---.---.115) 20 giugno 2014 15:39

    Due note di cultura generale:
    1) http://www.sulromanzo.it/video/sang...
    Dal pessimismo della ragione all’ottimismo catastrofico, purtroppo la rete è piena di citazioni di Grillo ma solo brevi filmati dell’idea originale di Sanguineti.
    Non mi risulta ci sia "fascista" nella biografia del Sanguineti, anzi.
    2) Gengis Khan ha unificato le tribù mongole, ha dato vita al più vasto impero terrestre della storia umana, è inoltre stato un assoluto genio militare.
    Tutto questo mentre noialtri organizzavamo quelle civilissime gite in Medio Oriente chiamate Crociate.
    Ma dato che piace a Casaleggio diventa "uno dei più sanguinari leader politici della storia", frase senza senso e senza contesto.

    • Di (---.---.---.152) 20 giugno 2014 16:09

      Curioso commento, vagamente stravagante.

      Qualsiasi cosa abbia detto Sanguineti è e resta cosa pubblica limitatamente alla diffusione della sua voce, dal momento che non si è candidato a guidare un paese rifondandone la cultura politica.

      Sul dare vita al "più vasto impero della storia umana" non mi pare di aver detto il contrario, né di aver contrapposto la santità delle crociate (un immondo bagno di sangue promosso per fini deliranti) alla crudeltà di Gengis Khan. Mi pare solo di aver ricordato che, nel fondare il più grande impero della storia si sia proceduto con l’eliminazione fisica di centinaia di migliaia di persone. Storia ammirevole (ma per un sociopatico).

    • Di (---.---.---.152) 20 giugno 2014 16:10

      mancava la firma: FDP

  • Di Salvatore Baiano (---.---.---.117) 21 giugno 2014 16:51
    Salvatore Baiano

    Buon giorno, con ritardo leggo il Suo post (sulle cui idee non mi esprimo nel massimo, democratico rispetto per chi la pensi diversamente da me; probabilmente, molte cose le potrei anche condividere); temo che -nella Sua foga di bastonatore e canzonatore di quanti aderenti al M5S- Lei non si sia accorto di aver, stavolta, esagerato e non poco! Abbiamo dissertato più volte, a viso aperto e con estrema lealtà e rispetto reciproci, su quanto è uso commentare ma NON LE CONSENTO (così come a nessuno) di adoprare espressioni palesemente offensive del tipo (cit. test.) "Frase che gli ingenui (o poco intelligenti o parecchio furbetti) fra i suoi sostenitori hanno interpretato come una espressione di vitalità e capacità di resistere alle difficoltà" NON mi ritengo, infatti, nè più nè meno intelligente o "furbetto" dell’Autore di uno scritto che si prefigge di svangare l’impossibile pur di dare concretezza all’inconcretizzabile...

    Da Lei, (per la buona fede e l’onestà intellettuale che Le ho sempre riconosciuto) aspetto una rettifica e le scuse a tutti coloro che, spero senza intenzione, ha offeso.
    dr. Salvatore Baiano
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 21 giugno 2014 20:18
      Fabio Della Pergola

      Caro Baiano,

      proprio per l’intellettuale onestà che cortesemente mi riconosce non posso rettificare nemmeno una virgola di quello che ho scritto.

      E questo per una ragione molto semplice che sta nel contenuto evidente della frase di Grillo. Frase che non è interpretabile in altro modo che in quello che ho evidenziato. Proporre al contrario l’interpretazione che “NELLA catastrofe” si possa essere capaci di resistere (cioè asserire che la frase di Grillo si caratterizzi per essere una proposta positiva, un richiamo alla resistenza all’interno di un periodo di crisi devastante) si manifesta in maniera indiscutibile come un imbroglio semantico dal momento che la frase è, nei suoi termini testuali, “ottimismo DELLA catrastrofe” che indica in maniera chiarissima un’ideologia volta alla destrutturazione dell’esistente, non un invito a stringere i denti nelle difficoltà.

      L’interpretazione falsa - che mi è stata proposta più volte a contestazione della mia interpretazione negativa - è quindi un chiaro tentativo di mistificazione attribuibile o a furbizia politica di bassa lega davanti a una contestazione puntuale o ad una totale incapacità di comprensione delle parole altrui (incapacità attribuibile o a ingenuità o superficialità o stupidità o noncuranza, scelga lei).

      Di fronte a un palese inganno di alcuni, quella che lei gentilmente definisce come “mia onestà intellettuale” mi impone di dire a chiare lettere quello che penso. Non è quindi un’offesa, ma una denuncia. Che non fa capo a una negazione maldestra e, appunto, offensiva del pensiero altrui, ma ad un preciso rifiuto di questa mistificazione. Per questo motivo, mi dispiace, ma non posso né rettificare né chiedere scusa a chicchessia.

      Le scuse si porgono per le offese gratuite, non per l’articolata e comprensibilissima denuncia di un palese inganno.

      La saluto,

      FDP

  • Di (---.---.---.151) 22 giugno 2014 12:26

    Gentile si.g Baiano,

    non se la prenda, le parole vanno misurato col metro di chi le scrive.

    Il Fabio dalla Pergola è un individuo incline all’offesa, appena moderata nei toni e per questo ancora più irrispettosa. Si crede di essere superiore, non riconoscendo che tutti hanno limiti, lui incluso: crede di avere molta cultura senza capire che la cultura è una cosa diversa da quella che possiede lui.

    Ha una visione antidemocratica e utopica. Antidemocratica perché crede che sia democratico chi ha le sue stesse idee, e perciò, per deduzione, tutti gli altri sono antidemocratici e quindi fascisti. La sua visione diventa utopica quando nega che tale posizione non funziona. E’ nichilista perché, costretto in un angolo dalla sua utopia, non sa fare di meglio che criticare; però addebita agli altri i suoi stessi difetti, così gli altri diventano nichilisti, fascisti, stupidi e facironosi.

    Remigio de Santis, Ravenna

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 22 giugno 2014 13:57
    Fabio Della Pergola

    Caro Remigio de Santis,

    quindi contrastare - argomentandolo - un milionario che vuole farsi passare per rivoluzionario urlando di voler determinare una catastrofe (dalla quale ovviamente lui uscirebbe indenne essendo appunto un milionario) perché questa è la conclusione ovvia di quella frase, sarebbe offensivo, irrispettoso, borioso, privo di cultura, antidemocratico, utopistico e nichilista. E dopo che ha interpretato questo funambolico meccanismo di proiezione dei miei difetti sugli altri ne deduce che... ? Che Grillo ha ragione e io torto ? E uno straccio di argomentazione ?

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 22 giugno 2014 17:24
      Fabio Della Pergola

      ...ma è evidente che tutta questa acrimonia serve per giustificare il M5S che si accompagna ai "cinque fascisti" citati (di cui un paio decisamente neonazisti). Di questo parlavo nell’articolo. E se questo dà noia a Remigio, sono lieto di averlo fatto innervosire.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità