Graduatorie concorsi pubblici: precedenza alle mamme?

Mentre le case editrici e i giurati dei concorsi premiano le donne che hanno partecipato alla resistenza e si interrogano sulle famiglie patriarcali (vedi premio Campiello), il quotidiano Avvenire pubblica un articolo su una madre di due figlie, di undici e tredici anni, di Gaeta che fa l'insegnante, ma non è di ruolo. Partecipa a un concorso nel 2021 e lo vince. Purtroppo la sede che le viene assegnata è a Ostia, a circa centocinquanta chilometri da casa sua.

Nell'articolo si dice che le assegnazioni vengono effettuate grazie a un algoritmo. Supponiamo che vi sia una graduatoria dei vincitori e che i primi sono favoriti nella assegnazione della sede. Lei, che ha quarantaquattro anni, prende servizio e si rende conto che in auto le occorrono due ore e mezza per recarsi sul posto di lavoro. Con i mezzi pubblici cinque. Ha già un mutuo da pagare e non se la sente di pagare un affitto ad Ostia e lasciare da sole le figlie L'articolo non fornisce altre informazioni. Non sappiamo se c'è un padre o dei parenti che possono aiutarla con le figlie. Non sappiamo a quanto ammonta il mutuo. Sappiamo che la signora rinuncia al posto di ruolo per rimettersi in graduatoria nelle supplenze. Questo governo si è riproposto di sostenere le famiglie con figli. Ci sono degli assegni familiari.

Questo governo ha raddoppiato l'importo dell'assegno per i bambini sino a tre anni. Ha stanziato mezzo miliardo per rimborso spese per asili nido attraverso l'Inps Anche le regioni di solito stanziano soldi. Sul lavoro nella pubblica amministrazione sono previste delle agevolazioni. Nelle normative che regolano i concorsi si potrebbe dare la precedenza in graduatoria alle madri con figli minorenni? Non abbiamo nulla contro il Campiello e facciamo i nostri complimenti alla vincitrice. Il premio non è tenuto a occuparsi delle madri con figli.