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Giulio Cavalli mette in scena un nuovo spettacolo: “A cento passi dal Duomo”

Dal 15 al 18 ottobre in prima nazionale Giulio Cavalli sarà in scena con il suo ultimo spettacolo al Teatro della Cooperativa.
Il titolo è già un manifesto. Un riferimento neanche tanto velato al film di Giordana. un monito, verso tutti, per ricordare che la mafia è presente ovunque, anche nel cuore della Milano da bere.
Giulio fa nomi e cognomi, parla delle connivenze, dei rapporti tra mafie e poltica senza nascondersi dietro il velo della narrazione teatrale. Guarda i politici negli occhi senza cedere un passo, ricorda le responsabilità di chi ha permesso che la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra si inserissimo nel tessuto economico lombardo.
Sul palco fatti: dati, condanne, inchieste giudiziarie e giornalistiche ricavate da atti pubblici e dall’Osservatorio milanese sulla criminalità organizzata al nord. Giulio abbandona qualsiasi volontà letteraria per immergersi in maniere quasi “neorealista” nelle attività della mafia (soprattutto ’ndrangheta) in terra lombarda, «che non porta la coppola ma dialoga con i colletti bianchi».
Parte da lontano, «dal silenzio assordante» che accompagnò il delitto Ambrosoli, ai 103 sequestri avvenuti in Lombardia per mano di Cosa nostra tra il 1974 e il 1983, ai maxiprocessi sulle attività in padania, fino ai giorni nostri. «I giorni nostri -dice al Giornale- sono quelli delle famiglie che gestiscono il narcotraffico, come i Barbaro e i Papalia che controllano l’area di Buccinasco, i Rispoli che agiscono nell’area di Legnano, il clan Emmanuello che controlla l’hinterland meridionale. Non dimentichiamoci che Milano oggi è la capitale della cocaina e del riciclaggio. Molte società apparentemente pulite sono il frutto del lavaggio di denaro».
Giulio è uno dei migliori artisti teatrali italiani, un attore irriverente che, a causa della sua satira sulla mafia e sulla malavita in generale è, da Aprile 2009, il primo attore italiano ad esser costretto a vivere sotto scorta. Da sempre impegnato su temi scomodi ha condotto per un anno la trasmissione RadioMafiopoli su AgoraVox.
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