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Giù al Sud: viaggio allucinante con Trenitalia

La partenza è prevista per le 07:40. Destinazione Siracusa. La Stazione centrale di Roma Termini brulica già di vita. Gli altoparlanti scandiscono patenze ed arrivi. Gente sonnacchiosa ed infreddolita tenta di capire dove debba dirigersi per partire.

Il nosro treno è al binario 12. Percorriamo con qualche difficoltà lo spazio che ci divide dal nostro mezzo di locomozione verso la Sicilia. È necessario copiere una sorta di gimcana fra persone, valigie, carrelli e qualche mezzo di trasporto interno di Trenitalia.

Arriviamo al treno. Piccole folle si ammassano di fronte alle scalette di accesso. Guardiamo il treno: sembra di fare un salto indietro nel tempo di almeno 40 anni.
Non abbiamo potuto prenotare un vagon lits. Il regalo di Natale di Trenitalia, quest’anno è stato la soppressione in massa di tutti i treni notturni verso il Sud proprio durante il periodo natalizio. Una tragedia.
 
Non potendo prevedere in tempo utile la partenza causa ferie da stabilire in tempi diversi, no è possibile usufruire di Last Minute in aereo, e d’altronde pagare una tariffa intera di colo andata e ritorno per due persone costa quanto una settimana a Sharm El Sheik in albergo 5 stelle.
 
Così, ci tocca un vetusto Intercity: 11 ore di viaggio. Fantozziano.
 
Saliamo a bordo. Il treno oltre ad essere vecchio è anche parecchio sporco. Gente, tantissima. Scopriamo subito che siamo fra i pochi fortunati detentori di prenotazione che possono contare su una “comoda” poltrona per tutto il viaggio. Gli altri, circa mille scopriremo in seguito, devono subire la gogna del posto in piedi. O seduti a terra, nella migliore dele ipotesi.
 
Poco dopo la partenza, inizia l’avventura, Sentiamo voci nel corridoio e capiamo che qualcosa di strano nsta accadendo. A quanto pare un uomo in evidente stato di criticità psichiatrica si è barricato all’interno dello scompartimento e non permette a nessuno di entrare. Attendiamo fino a Napoli per avere il sostegno delle Forze dell’Ordine che, per far scendere il personaggio in questione, ci fa aggiudicare ben tre quarti d’ora di sosta non previsti.
 
Il treno riprende la sua corsa. Lo scompartimento è angusto. Le giunture scricchiolano e l’umore cade vertiginosamente. Ma è nulla, perchè non abbiamo ancora avuto necesità di usufruire delle toilette messe “generosamente” a disposizione da Trenitalia. Il mio primo tentativo mi fa passare del tutto la voglia di espletare le natuarli necessità fisiologiche: la toilette è in condizioni di igiene molto precarie.
 
Incontro un addetto del treno e gli chiedo come sia possibile una cosa del genere: la risposta è quasi raccapricciante: “E lo chiede a me?”. Lui in realtà non ha torto. Ma io vorrei tanto parlare a Mister Trenitalia e cantargliele di santa rafione.
 
L’addetto poi ci ripensa e mi dice: “Sa signora, abbiamo caricato mille persone in più rispetto al dovuto”. Mille? Certo. Sono stati soppressi tutti i treni notturni e la logica conseguenza è ovviamente un sovraccarico di passeggeri che oltretutto, va contro ogni normativa sulla sicurezza e l’igiene.
 
Come di solito accade, nel nostro scompartimento abbiamo trovato il modo di ricreare una piccola comunità. Viaggiano con noi un professore di Matematica, una cuoca di un grande ristorante calabrese ed una coppia di anziani signori. Le chiacchere ci fanno scorrere il tempo. Per non pensare. Per non vedere. Per non riflettere.
 
Siamo passeggeri di un treno che rappresenta l’Italia in tutta la sua crisi. E rappresenta bene una Società dove l’Essere Umano è più somigliante a carne da macello piuttosto chea ad elemeto da sostenere e valorizzare. Questo viaggio allucinante di 11 ore e mezzo, getta una luce oscura e melmosa sulla nostra attualità.
 
Intanto, mentre viaggiamo scomodi, altre persone potestano, scomode anche loro, arrampicate su qualche tetto di Roma contro la soppressione dei vagoni notturni verso il Sud e le conseguenti cancellazioni di posti di lavoro. Tutti siamo vittime dello stesso Sistema. Della stessa società. Degli stessi Governi.
 
Ci unisce ormai un filo comune, che sa di inequità mista a furore che seppure viene espresso nessuno ormai ascolta più. Forse, se tutti insieme avessimo deciso di non partire su questo treno bestiame contrabbandato per azienda modello, avremmo compiuto una vera silenziosa protesta, Ma è Natale: come si può protestare proprio ora? Le famiglie ci aspettano. Abbiamo diritto almeno a rincontrarci.
 
Protesteremo. Prima o poi.
 
Con circa mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia, arriviamo finalmente ala stazione di Siracusa. Le facce di madri e padri e fratelli persi nel tempo e nello spazio, cancellano il disagio di una crisi che ormai ci percuote tutti in ogni luogo ed in ogni situazione. Tutti. O quasi.
 
Buone feste. Le proteste possono aspettare. “Loro” lo sanno. Hanno vinto anche stavolta.
 
 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.194) 29 dicembre 2011 16:57

    Ma dove è finita la gloriosa FS?, i treni amati/odiati della giovinezza degli ultra quarantenni di oggi. Una soluzione di viaggio c’era sempre. quello che si legge ultimamente mi fa venire in mente certe scene di treni indiani o pakistani stracarichi. La nuova dirigenza sta portando il servizio ferroviario a livelli pessimi di servizio e negazione del diritto alla mobilità dei cittadini. Tra un po’ toglieranno anche gli ultimi treni intecity, in totale disprezzo dei lavoratori e del momento economico di crisi, visto che anche muoversi in treno diventa molto costoso. L’ennesima vergogna made in Italy, e poi, se a un treno vecchio e stipato oltre i limiti capitasse un incidente? ma insomma dove stiamo andando a finire? vogliamo vedre anche da noi le masse inferocite come nel Maghreb o pensarci per tempo?

  • Di (---.---.---.15) 29 dicembre 2011 23:29

    cantargliele di "santa rafione".?

     
  • Di (---.---.---.14) 30 dicembre 2011 10:18

    dunque, la scena descritta è la stessa che ho visto per anni sui treni nei periodi di feste...veri e propri carri bestiame che mi hanno fatto decidere di non sottopormi mai più ad un viaggio simile. i parenti li vedo su skype oppure se riesco viaggio in periodi diversi. Prendere il treno in italia è sempre stata un’esperienza sgradevole per tanti motivi, con il passare degli anni non è migliorato nulla, l’unica cosa che son riusciti a fare sono i freccia rossa che costano quanto l’aereo, hanno un sedile per puffi e le carrozze sono piene di gente al cellulare e al computer...FS addio, compatisco i pendolari che son costretti a viaggiare tutti i giorni in treni inaccettabili.

  • Di (---.---.---.70) 17 gennaio 2012 03:07

    fino a quando trenitalia sara’ gestita e governata da questa gente vergognosa scandalosa senza scrupoli e senza rispetto per i viaggiatori viaggiare in treno sara’ un impresa non da poco temo che purtroppo le cose non cambieranno mai auguriamoci quindi che lo scandaloso mauro moretti abbi il buon senso di dimettersi ho che venga rimosso dall’incarico di amm. delegato di trenitalia insieme hai suoi fedeli collaboratori sopratutto dopo l’infame gesto di sopprimere i treni notte risorsa di collegamento tra sud e nord e viceversa. aggiungo anche che fino a prova contraria la rete ferroviaria italiana fatta con i soldi pubblici dei contribuenti non arriva fino a roma ma anche in sicilia... e qundi dovrebbe garatire un servizio adeguato e non come quello attuale obbligando le persone a fare scali inutili creando disagi alle persone sopratutto anziane ma a loro questo e evidente che non gli interessa ma gli interessa invece l’alta velocita e gli appalti dell’alta velocita a poche parole a buon intenditore !!!!

  • Di (---.---.---.194) 26 giugno 2013 15:19

    io sono pendolare della tratta roma napoli, mi alzo alle 4.00 am e gia di buon mattino i primi disaggi, ritardi ed inconvenienti di viaggio. stazioni con biglietterie assenti, nessun servizio self service di biglietteria e la pretesa del personale viaggiante di trenitalia è quello che devi acquistare il biglietto prima di salire a bordo. Giusto, se ci fossero biglietterie, macchinette self service o tabaccherie che vendono i tichet. ma quando tutto ciò non c’è come fare ? devi spesso litigare con il personale e passare per evasore.... siamo stanchi e scocciati....

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