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Girotondo di nomi: Abruzzo Engineering, Aquila Engineering, Arpa Engineering

In tempo di crisi, sono sempre i soliti fondi europei a rappresentare l'unica risorsa per le amministrazioni locali.

L'ex presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale Emilio Nasuti s'interroga sul futuro del centro di ricerca di Santa Maria Imbaro.

"(...) non vorrei che tra qualche mese la Fondazione si ritrovi nella stessa situazione di uno dei più grandi disastri a firma centrosinistra: Abruzzo Engineering"


Ma quale disastro! Di certo, non per la Abruzzo Engineering.

Questa società, posta in liquidazione volontaria dal dicembre del 2010, a causa di un presunto deficit di 19 milioni di euro, continua grazie, ma soprattutto, ai tanti decreti governativi e deroghe in CIG a operare sul territorio.

Un territorio comunque ridimensionato, tanto che la stessa società partecipata pubblica si è guadagnata sul campo il nuovo nome di "Aquila Engineering". Ma a restringersi non è solamente la galassia delle partecipate, dei carrozzoni che "bruciano" 26 miliardi l'anno di denaro pubblico; ci sono punti nevralgici che riguardano l'accorpamento delle tre aziende regionali del trasporto: Arpa, Gtm e Sangritana.

In tempo di crisi, sono sempre i soliti fondi europei a rappresentare l'unica risorsa per le amministrazioni locali.

La situazione più drammatica con assonanze debitorie con la Abruzzo Engineering è quella dell’Arpa (Autolinee regionali pubbliche abruzzesi) che oltre ad avere chiuso il 2013 con milioni di euro di perdite è gravata anche da altrettanti milioni di debiti con banche e fornitori.

L’azienda sta ora attuando un piano di risanamento che prevede step ben precisi, che potrebbero confliggere con l’immediato accorpamento dell’azienda alla Gtm. A meno che la Regione non decida di ricapitalizzare l’Arpa, riconoscendole crediti non corrisposti che si quantificano in 19 milioni di euro.


Guarda caso, proprio come i 19 milioni di euro di deficit presunto che hanno condotto allo "sfasciacarrozze" il "carrozzone clientelare" (Cit. Gianni Chiodi, consigliere regionale di minoranza) della Abruzzo Engineering.

Il neo governatore d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, rassicura tutti i lavoratori precari dei trasporti rivelando loro le prorpie intenzioni di volere pensare a una nuova società unica dei trasporti ferro-gomma, dal nome "Abruzzo in movimento", da creare attraverso la fusione delle tre attuali società di trasporto pubblico regionale.

Un suggerimento al presidente D'Alfonso come viatico per la risoluzione della vertenza. L'Arpa è un logo storico per quanto riguarda i trasporti su gomma in Abruzzo. E Abruzzo in movimento - locuzione subliminale che evoca una stagnazione nel passato - non suona poi tanto così bene come potrebbe essere: "Arpa Engineering".

E a proposito delle varie "Engineering", che di questi tempi vanno via come il pane a riempire la bocca e la pancia solo di alcuni, si ricorda che il 30 giugno 2014 è stato il giorno della scadenza di una delle ripetute proroghe trimestrali della cassa integrazione.

Il personale riposto e misurato - secondo gli usi degli uomini neri delle pompe funebri - nelle casse degli ammortizzatori sociali si è visto commutare la solita "pena" dei 3 mesi di cassa in deroga, in un'altra più lieve: soltanto 2 mesi.

E come mai accade ciò?

Non sarà mica per quello strano sentore di decreto legge che il premier del "fai da te" - e i cittadini non l'Arno ancora eletto - pare stia conducendo in porto tra le nebbie, per cambiare rotta e futuro a quegli accumulatori sociali di inoccupati, che non dovranno assolutamente superare il tetto di durata di 8 mesi nel 2014?

Nel frattempo, in attesa della riforma sui sussidi, chi non può contare su altre fonti di reddito farebbe bene ad attrezzarsi e fare altri buchi alla cinghia dei pantaloni.

 

Foto: Wikimedia

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