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Giovani si diventa: un film che mette in mostra uno scontro generazionale

Giovani si diventa (While We’re Young) è un film del 2014 di Noah Baumbach. Josh e Cornelia sono una coppia al di sopra dei 40 anni e ancora non hanno avuto un figlio a differenza dei loro amici.

Josh è impegnato con un documentario su un intellettuale di sinistra, Ira Mandelstam. Il suo documentario precedente, The Power Elite, era basato sulle teorie del sociologo americano C. Wright Mills. Dopo aver terminato una lezione al college, Josh incontra una coppia di giovani studenti, ossia Jamie e Darby. Essi vanno a cena insieme e Jamie mostra tutta la sua ammirazione per il padre di Cornelia, Leslie Breitbart, un documentarista affermato.

Josh e Cornelia cominciano a frequentare Jamie e Darby: trascorrono molto tempo con loro e condividono con i ragazzi, molto più giovani di loro, tante attività. Per esempio, Darby e Cornelia vanno alla stessa scuola di danza hip hop. Oppure, entrambe le coppie passano una serata insieme a tante altre persone che provano degli allucinogeni in un luogo dove è presente anche uno sciamano. Josh comincia ad aiutare Jamie nella produzione del suo ultimo film. I due hanno a che fare con Kent, che è in ospedale perché ha tentato il suicidio. Kent, in passato, è stato coinvolto in un massacro durante la guerra in Afghanistan. Questo storia viene messa in evidenza nel film di Jamie.

Intanto Josh, riguardo il suo film, riceve dei pareri negativi sia dal padre di Cornelia, Leslie, che da un investitore. Invece il film di Jamie ottiene il parere positivo sia di Leslie che dell’investitore. Josh è molto dispiaciuto di tutto ciò e successivamente scopre che Jamie ha baciato Cornelia e va in escandescenza per ciò litigando in modo feroce con la moglie. Inoltre, egli vede Darby, che è insofferente per l’egocentrismo di Jamie. Poi Josh scopre anche che Jamie è un ingannatore: l’uomo scopre che Kent era amico di Darby e che l’incontro tra Jamie, lui e Kent era stato pianificato da tempo. Josh ritiene anche che il suo incontro con Jamie era stato in realtà una finta: Josh era stato usato per arrivare, tramite la moglie, a Leslie.

Un anno dopo tutta la questione ormai è dimenticata da tempo e Josh e Cornelia stanno per adottare un bambino di Tahiti. Josh trova un articolo su un magazine che parla di Jamie. Essi commentano il successo del giovane documentarista dicendo che “egli non è cattivo, è solo giovane”.

Questo film mostra tante cose. Innanzitutto mostra che Josh e Cornelia non vogliono accettare il trascorrere degli anni: essi vogliono sentirsi ancora giovani e il loro incontro con Jamie e Darby rappresenta il sintomo del loro malessere esistenziale.

Jamie e Darby recuperano gli scarti della generazione precedente e li riutilizzano per affermare la propria identità, la loro presunta “originalità”: essi, tra l’altro, riciclano vinili e macchine da scrivere. Inoltre, le cassette Vhs, ormai obsolete, diventano oggetto di culto e sono cool. La voracità intellettuale di Jamie e Darby e dei loro amici, che sembra spaziare ovunque senza mai approfondire, entra ben presto in rotta di collisione con l’approccio rigoroso da vero intellettuale di Josh. Jamie fa dell’apparenza la sua arma principale: egli “vende” la sua immagine, il suo modo di essere, il suo stile di vita, il suo look etc.

Il regista mette in scena anche uno scontro generazionale di non poco conto. Vediamo due generazioni in conflitto, due epoche totalmente differenti: differenti stili di vita, differenti modi di approcciarsi al quotidiano.

Baumbach in quest’opera cinematografica mette in mostra il suo solitointellettualismo: i suoi film sono diretti ad un pubblico preciso e non sembrano per niente film per le masse. I film di Baumbach affrontano temi abbastanza complessi: malessere esistenziale(nel film in questione), le conseguenze di un divorzio(Il calamaro e la balena), il cinismo presente nel mondo(Frances Ha), la solitudine e la malinconia(Greenberg) etc. Un regista poliedrico e allo stesso tempo molto profondo: un regista che mira alla alla meditazione interiore, all’introspezione cognitiva.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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