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Gattuso rifiuta il Milan: la delusione di Berlusconi e le quotazioni di Tassotti

Gennaro Gattuso ha rifiutato la panchina del Milan. Silvio Berlusconi pensava di risolvere le lacune della squadra, consegnando la panchina di Allegri al popolare centrocampista e bandiera dei tifosi rossoneri. Tuttavia il forfait di Rino riporta in alto le quotazioni di Mauro Tassotti (coadiuvato da Pippo Inzaghi), il quale potrebbe, già da domenica sera, sostituire l’allenatore livornese.

Il Milan di Allegri non funziona, adesso sembra convincersene anche Silvio Berlusconi, il quale, forse amareggiato dagli ultimi risultati, inizia a valutare l’ipotesi di vendere la società rossonera. Eppure l’ex presidente del Consiglio doveva aspettarselo: dopo aver venduto due fuoriclasse come Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva, senza reinvestire il profitto per riportare la rosa ai livelli che gli competono. Talvolta le rivoluzioni sono necessarie in una squadra, anche se impopolari. Come la Juve quando attraverso il ricavato della vendita di Zinedine Zidane riuscì a effettuare una campagna acquisti che risultò poi decisiva..

Non è il caso del Milan di Allegri, che nonostante abbia ricavato svariati milioni di euro dalla cessione dei due campioni, non ha assestato i necessari colpi di mercato, e i risultati negativi di queste settimane, sono la logica conseguenza. Stupisce che Berlusconi si dichiari amareggiato adesso: un “grande statista”, come lui dichiara di essere, non poteva non aspettarsi risultati deludenti. E’ probabile che la riconferma di Allegri sia figlia dell’esigenza di non avere un allenatore pronto a battere i pugni, nel momento in cui la società non effettuava una campagna acquisti in grado di colmare il vuoto derivato dalla partenza di Silva e Ibra.
 
Tuttavia quando una squadra non funziona, la soluzione più semplice e immediata è la sostituzione dell’allenatore, quindi c’è da aspettarsi che se non giungeranno presto risultati positivi, la panchina di Mr Allegri potrebbe saltare. In pole position per sostituirlo, ci sarebbe Mauro Tassotti coadiuvato da Pippo Inzaghi, quest’ultimo sembra essere il leader del movimento anti-Allegri. Personalmente non credo che sostituire il tecnico sia la svolta attesa dai tifosi rossoneri, perché l’organico resterà immutato, almeno fino alla finestra di mercato di gennaio.
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