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Fino a 18 mesi nei CIE per gli immigrati irregolari: sacrificati alla peggior Italia

"Non servirà a prolungare il loro potere di un solo giorno questa nuova ingiustizia; solo a scavare un po’ più fondo il pozzo delle nostre vergogne. A rendere un po’ più salato il conto che noi dovremo pagare alle nostre coscienze e che loro dovranno pagare a tutti noi".

Verrà per loro il tempo della loro vergogna.

Torneranno alla ragione e, guardandosi allo specchio, vedranno nulla; il niente che sono diventati, un po' al giorno, per sete di potere o stupido qualunquismo, per ignoranza ancor prima che per razzismo. Scopriranno di non esser più uomini, ma solo pezzi di una macchina immonda, costruita da un meccanico folle. Non vorrei essere nei panni dei miei ex amici ed ex parenti leghisti; quel giorno gli offrirò un abbraccio, come lo si offre a chi è stato lontano dopo essersi perso durante un lungo viaggio, ma saranno loro a non riuscir più a voler bene a se stessi.

Non può durare per sempre il sonno della coscienza; ha bisogno del più perfetto silenzio o del rumore altissimo di una continua propaganda, ma appena spunta l'alba della verità finisce. Non subito, la coscienza ha bisogno di tempo per scavarsi la strada verso la luce, quando è stata sepolta sotto cumuli di menzogne, ma, e sarà dolorosissimo, si sveglieranno. Ne sono certo: ho ancora abbastanza fiducia nella nostra specie da pensare che non si possa convivere pacificamente con certe colpe, una volta che ci sono rivelate.

Neppure il più convinto militante della lega, se non è un folle criminale, può davvero volere il male degli altri; non poteva volere ieri che degli esseri umani fossero rimandati in Libia per essere torturati o uccisi e non può volere oggi che siano trattenuti dentro a veri e propri campi di concentramento. Non voglio per loro, per questa follemente ignorante manovalanza leghista, altra punizione che quella d'esser costretti a vedere, con i propri occhi, la verità; di sapere che dietro la parola extracomunitari (ah, quell'extra, che li fa davvero sentire alieni, diversi, in fondo non perfettamente umani) stanno persone esattamente come loro, che provano la fame e la sete esattamente allo stesso modo. Che quando vedono i propri figli condannati a crescere malnutriti e vestiti di stracci in una periferia del mondo provano la stessa identica pena che proverebbero loro nelle stesse condizioni; non ci si abitua alla miseria più di quanto non ci si abitui al male: lo si può accettare solo se non si conosce nulla di meglio.

Verrà il giorno di una nuova Norimberga e della giustizia.

Tra uno, dieci o cent’anni ci dovrà essere un processo per i crimini contro l’umanità commessi in nome del nostro paese; disonorandolo assieme a tutti i suoi cittadini, io e chi legge queste righe assolutamente compresi.

Lo dico ora e lo ripeterò sempre: Bossi, Berlusconi, Maroni e tutti quelli che con assoluto cinismo, per una fetta di potere in più, per il più spregevole dei tornaconti personali, sono stati gli artefici della legge sui respingimenti in mare devono finire i loro giorni in carcere; l’ergastolo, quasi tanto disumano quanto la pena di morte, è una punizione ragionevole solo per criminali della loro specie. Per chi, come loro, a tavolino, freddamente, tra il bene ed il male ha scelto il male.

Sapevano esattamente quale destino fosse riservato ai migranti, donne e bambini compresi, che erano rimandati in Libia. Sapevano che sarebbero stati torturati dai poliziotti di Gheddafi e che sarebbero stati trattenuti indefinitamente, in condizioni orribili, fino a che qualcuno non avesse pagato per loro un riscatto. Sapevano che sarebbero stati ridotti in schiavitù e che per molti di loro tutto sarebbe finito con una morte orribile nel deserto. Sapevano tutto quel che accadeva a persone, se la cosa può essere una aggravante, che spesso avrebbero goduto del diritto d’asilo, e non hanno rinunciato a perseguire la propria politica; hanno scambiato morti e sofferenze per voti e consensi nel più immorale dei mercati. Peggio ancora; sapevano, ma per non turbare le coscienze dei propri elettori, per non provocare ripensamenti nei miserabili che li avevano votati, hanno cercato di nasconderne le prove. Sono, quei politicanti, doppiamente colpevoli; colpevoli da ogni possibile punto di vista.

Sono la peggior italia. Non la peggiore d’oggi; la peggiore di sempre.

Rappresentano il punto più basso toccato dal nostro paese nella sua storia unitaria; tanto basso quanto quello rappresentato dall’approvazione delle leggi razziali fasciste.

L’estensione a 18 mesi del periodo di detenzione degli immigrati irregolari nei CIE?

L’estremo tentativo di quei politicanti di far dimenticare ai propri elettori le rovine economiche, sociali e morali, di cui hanno costellato il paese; di rinnovare il patto scellerato con il peggio della società italiana: con quanto ha di più ottusamente vecchio, decrepito e putrido. Con i più ferocemente ignoranti tra quelli che, dopo un trentennio di bombardamento televisivo, non son più neppure italiani: con quelli tra noi che, spogliati d’ogni cultura, non più contadini e lontanissimi dall’esser cittadini, d’ogni moralità e di qualunque sistema di valori, sono ridotti al più cieco egoismo. Con gli sconfitti della vita che, non avendo fatto assolutamente nulla di cui esser fieri, menano vanto di quello per cui nessuno ha ragione d’esser orgoglioso: d’esser nati in un certo paese e d’avere la pelle di una certa sfumatura di colore.

Non servirà a prolungare il loro potere di un solo giorno questa nuova ingiustizia; solo a scavare un po’ più fondo il pozzo delle nostre vergogne. A rendere un po’ più salato il conto che noi dovremo pagare alle nostre coscienze e che loro dovranno pagare a tutti noi.

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