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Festival di Sanremo: the day after

Un Festival, un tormentone.

SI è parlato nei giorni scorsi del Festival di Sanremo (prima, durante e dopo) e per l'occasione si sono mobilitati, con tutte le strombazzature del caso, oltre i canali TV in tutte le salse, tutti i giornali di settore e non. Prima con una propaganda martellante sino all'inverosimile sulla cosiddetta "squadra" messa in piedi da Gianni Morandi, poi con i cantanti e le canzoni selezionate, ed infine con gli infiniti commenti e benevoli critiche sull'andamento del Festival,

Non si vuole quì sminuire l'importanza di una simile trasmissione, che regge con successo da ben 61 anni, e che, anche ora, è la più grande menifestazione canora italiana. Si vuole solo, a fin di bene e per amore della verità, contestare certa critica che ha giudicato, con eccessivo trionfalismo, la conduzione del festival definendola "impeccabile e magistralmente assistita". Perché, modestamente, non sembra che le cose stiano esattamente così. Non c'è dubbio che l'evento è stato seguitissimo dal pubblico televisivo: basta osservare l'indice dell'audience. Ma è anche vero che la "squadra" di Morandi non ha funzionato secondo le previsioni, anche se i grossolani errori compiuti sono piaciuti ad una larga fascia del pubblico contribuendo paradossalmente al grande successo della trasmissione.

Spiace dirlo, ma Gianni Morandi, nonostante la grande simpatia come cantante, ha dimostrato in questo programma di essere abbastanza limitato in fatto di cultura, savoir faire e buon gusto. Il suo imbarazzo e le sue gaffe in certe occasioni non lasciano dubbi. Valga per tutti il suo grottesco comportamento nei confronti dell'attrice Monica Bellucci, che ha suscitato, oltre la scontata ilarità del pubblico, anche una certa benevole contrarietà.

Per non parlare delle sue assistenti (per carità, non chiamiamole veline!) Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, due belle ragazze abbastanza note nell'ambiente del gossip, che, costrette dal copione, dal discutibile trucco e dalle acconciature, sono apparse, salvo qualche eccezione, come ingenue bambole impacciate che scendono dall'ascensore calpestandosi gli abiti, parlano a comando (magari dopo un colpo di gomito) e si scambiano battute sciocche, falsamente spontanee. Non a caso, in un dibattito televisivo il comico Frassica ha dichiarato scherzosamente (ma non troppo) che avrebbe preferito al loro posto le giornaliste Rosanna Cancellieri e Alda d'Eusanio ! A parte gli scherzi, il dubbio è che due belle ragazze come Belen ed Elisabetta, non siano state abbastanza valorizzate.

Per il resto, bravissimi si sono dimostrati Luca & Paolo, protagonisti delle "Iene", che, con le loro spiritose esibizioni, hanno sorretto egregiamente lo spettacolo, coprendo molto bene le gaffe e le distrazioni di Morandi. Ben meritata la premiazione del cantante Roberto Vecchioni con la sua canzone "Chiamami sempre amore", ed eccellente, come sempre, è stata l'esibizione di Roberto Benigni in commemorazione dell'Unità d'Italia.

I giudizi su questo Festival sono naturalmente opinabili e probabilmente molti italiani la pensano diversamente. Ma sono certamente giudizi disinteressati e, credo, anche obiettivi. Sanremo o non Sanremo, Morandi resta sempre il bravissimo cantante che è, stagionato ma simpatico, e Belen ed Elisabetta due belle ragazze, che, gossip o non gossip, avranno nella vita tante occasioni per avere successo. Cosa pretendere di più?

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