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 Home page > Attualità > Economia > Fatturazione elettronica per i privati: la riffa di Casero

Fatturazione elettronica per i privati: la riffa di Casero

Intervistato sul Corriere da Lorenzo Salvia, il vice ministro all’Economia, Luigi Casero (un ex Forza Italia passato con Alfano con fama di competente che da tre anni alberga a via XX Settembre), presenta un paio di idee meravigliose per contrastare l’evasione fiscale grazie all’innovazione della fatturazione elettronica estesa ai privati, che Casero vede come la scoperta del fuoco. L’effetto finale è esilarante ma anche la conferma dello stato pre-terminale del paese e della sua classe politica.

La prima proposta di Casero è quella di

 

«Una lotteria nazionale alla quale partecipare con un codice associato agli scontrini»

E sin qui, nulla di male. Se gli italiani hanno questa atavica passione per le riffe, perché contrastarla? E per Casero ci sarebbe anche il vantaggio della fatturazione elettronica, che eviterebbe di dover conservare le prove di pagamento:

«Funzionerà un po’ come adesso in farmacia: quando compri qualcosa dai il tuo codice fiscale alla cassa e lo scontrino viene comunicato direttamente all’Agenzia delle Entrate. Non dovremo conservare più nulla. Ogni contribuente avrà accesso a un file dove saranno registrati gli acquisti e i relativi codici per partecipare alla lotteria»

Ma non è meraviglioso, tutto ciò? Per evitare, come prontamente obiettato da Salvia, che gli italiani facciano la coda per effettuare acquisti da pochi spiccioli e moltiplicare le probabilità di vittoria, Casero ha un’altra idea geniale:

«No, si avrà un codice non per ogni acquisto ma per ogni tot di euro spesi. Non abbiamo ancora deciso quanto»

Et voilà! Prima che sindacati, sinistra e destra sociale si inalberino, denunciando il carattere “vergognosamente classista” di simile iniziativa, “che premierebbe solo i più ricchi” (accadrà, tranquilli), Casero squaderna immediatamente la seconda riffa nazional-popolare consentita dalla fatturazione elettronica, quella che agli italiani da sempre fa luccicare gli occhioni, il loro atavico sogno bagnato: il contrasto d’interessi.

“Scarichiamo tutto, come in America, me lo ha detto mio cuggino!”, berciano generazioni di dipendenti e pensionati che sognano di “fare come gli autonomi”, pur non sapendo nulla della grama esistenza fiscale della maggior parte di quest’ultimi. Ed ecco quindi la caserata:

«Alla fine di ogni anno, sempre per estrazione, saranno decisi i settori di spesa per i quali sarà possibile detrarre dalle tasse le relative spese»

Cioè solo a fine anno saprò se posso detrarre le spese mediche o il mutuo?
«No, per carità. Quelle sono agevolazioni che ci sono e che resteranno. Si deciderà di consentire la detrazione per spese che oggi non sono detraibili. Quelle per l’idraulico, dico per dire, oppure per l’avvocato»

Non è troppo complicato?
«No, perché anche per le fatture e le ricevute tutto diventerà elettronico, con una comunicazione diretta all’Agenzia delle Entrate. E così i cittadini saranno incentivati a chiedere tutte le fatture e le ricevute, perché solo alla fine di ogni anno sapranno quali potranno detrarre davvero»

Geniale. Se non fosse che il contrasto d’interessi semplicemente non funziona. C’è sempre modo, tra prestatore di servizio e consumatore, di trovare un equilibrio di mutua soddisfazione. Non solo: rendere detraibili le fatture di determinate prestazioni implica un buco di gettito, che dovrebbe essere colmato. Quanto spendono gli italiani ogni anno per l’idraulico? E per l’avvocato (sic)? Il buon Casero crede davvero che il recupero di gettito, che non avverrebbe, a causa delle dinamiche dette sopra, sarebbe superiore al costo di finanziare la detrazione delle fatture dall’imponibile? E pensare che persino Alesina e Giavazzi, indiscussi maestri in soluzioni che non risolvono, alla fine erano riusciti a cogliere la impraticabilità di questa ennesima pallottola d’argento Made in Italy, falsa come una moneta da tre euro.

Auguri per la “sperimentazione”, comunque. Attendendo che Casero proponga la fatturazione elettronica anche come cura per la disfunzione erettile. Poche speranze invece di curare la stupidità che pare essersi impossessata di questo paese e della sua classe politica.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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