• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > Fallito a Tirana il vertice tra il premier Berisha ed il capo (...)

Fallito a Tirana il vertice tra il premier Berisha ed il capo dell’opposizione (sull’Aventino) Edi Rama

Il Parlamento Europeo ha chiesto che la situazione conflittuale tra maggioranza ed opposizione si decanti per non pregiudicare un possibile futuro ingresso dell’Albania nell’Europa unita

Fallito a Tirana il vertice tra il premier Berisha ed il capo dell'opposizione (sull'Aventino) Edi Rama

E’ fallito sabato scorso il vertice a Tirana tra il premier albanese Sali Berisha ed il capo dell’opposizione socialista Edi Rama, tenutosi subito dopo il rientro di Berisha stesso da Roma dove aveva incontrato il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi.

L’incontro era stato voluto dal Capo dello Stato del piccolo paese adriatico al fine di far decantare la situazione di parziale paralisi esistente nel Parlamento di Tirana dall’indomani della proclamazione dei risultati delle elezioni legislative tenutesi nell’estate dell’anno scorso. I socialisti infatti, continuando a sostenere che il Partito Democratico di Berisha allora vinse grazie a moltissimi brogli e ad una campagna elettorale condotta sfruttando la forza intimidatoria della temibilissima criminalità organizzata locale, da allora, nonostante la Commissione elettorale centrale presso la Corte d’Appello di Tirana e l’Ocse avessero statuito la sostanziale regolarità del voto, si rifugiarono sull’Aventino da dove ancora oggi si rifiutano di scendere.

 

 Edi Rama

La clamorosa protesta è stata più volte stigmatizzata dai vari partiti dell’Internazionale socialista europea tanto da spingere il Capo dello Stato a promuovere ogni sforzo alfine di riportare la situazione politica albanese entro canoni decenti. Lo stesso carismatico leader socialdemocratico tedesco, capogruppo al Parlamento europeo, Martin Shultz, benché l’Albania sia una nazione extra-comunitaria, ha più volte esortato Edi Rama ad accettare le regole di una democrazia parlamentare. Dal canto suo Rama ha ribadito piccato che intento della protesta non è quello di far annullare le elezioni e riportare gli albanesi alle urne ma quello di costringere il governo in carica a nominare una Commissione d’inchiesta sullo svolgimento del voto legislativo del 2009 per mettere in cantiere misure atte a prevenire nel futuro il ripetersi di brogli ed intimidazioni. In realtà la campagna elettorale dell’anno passato è stata segnata da parecchi episodi tragici in cui sono stati uccisi candidati al Parlamento albanese, secondo purtroppo una pratica diffusa in ogni elezione nel paese d’oltre- Adriatico.

Per amore di verità si deve però sottolineare il fatto che alcuni degli assassinii politici sono stati perpetrati contro candidati de Partito di Berisha per mano di seguaci socialisti. Ce n’è dunque per tutti e, forte di questa certezza, sabato scorso Sali Berisha ha chiesto in via preliminare ad Edi Rama, che ha rifiutato, il riconoscimenti incondizionato del risultato elettorale che ancora per una volta gli ha consegnato in mano le redini del paese. Rama ha rilanciato chiedendo, entro un breve termine, la nomina di una Commissione d’inchiesta. Di fronte al rifiuto democratico al Presidente dell’Albania Bamir Topi non è rimasto altro che sciogliere la riunione dopo appena tre ore di confronto. Topi comunque non si è mostrato totalmente deluso dall’andamento dei lavori in quanto ha sottolineato come sia Berisha sia Rama gli abbiano promesso di volersi rincontrare a breve pur se il leader socialista ha con vigore ribadito di non essere disponibile a rinvii all’infinito. A pochi giorni dalla sentenza della Corte Internazionale dell’Aja sul diritto dei kossovari, in gran parte albanesi, all’indipendenza unilaterale, i politici del Paese delle Aquile sembra che finalmente desiderino prendere coscienza che è necessaria una svolta radicale rispetto alla tradizionale e poco democratica pratica politica sinora perseguita dalle parti di Tirana, anche perché l’Unione europea in merito sembra essere diventata finalmente severa. Il Vice- Presidente al Parlamento europeo, l’italiana Roberta Angiolilli, infatti ha dichiarato che “ l’Albania dovrà assolutamente ricondurre la dialettica politica entro i binari della normalità se vorrà sperare di entrare un giorno a far parte dell’Unione europea”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares