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 Home page > Attualità > Politica > Facebook: dopo Gheddafi sarà il turno di Berlusconi

Facebook: dopo Gheddafi sarà il turno di Berlusconi

Prevista a Roma il 25 Aprile una manifestazione a oltranza per far cadere Berlusconi.

Mentre corrono le voci di una possibile fuga di Gheddafi, facebook torna a essere protagonista di una nuova manifestazione a oltranza, sulla scia dei moti libertari e democratici in Nord Africa.

Ad annunciarlo è la pagina “25 Aprile Italia libera”: «Sono lo studente al quale hai sottratto il futuro, creando un'università che è sempre meno la sede naturale della scienza, dell'arte e della cultura, e sempre piu una fabbrica abbandonata, lasciata a marcire mentre potrebbe essere la nostra risorsa primaria...». Così comincia la presentazione degli organizzatori.

Scopo della manifestazione quello di manifestare la sovranità popolare chiedendo che il Presidente della Repubblica sciolga le Camere, indicendo nuove elezioni, (vedi l’art. 88 della Costituzione) qualora Berlusconi si rifiutasse di dimettersi consentendo la formazione di un governo provvisorio che cambi la legge elettorale, e porti avanti le questioni più importanti, che non riguardano evidentemente le vertenze giudiziarie del premier.

L’evento lanciato dagli organizzatori di 25 Aprile Italia libera si intitola “25 Aprile: Noi resisteremo a oltranza,” dovrebbe partire a Roma e concludersi il 2 Giugno, altra data simbolica per gli italiani.

«Non stiamo aspettando l'adesione delle grandi associazioni, non stiamo creando alcun comunicato stampa…» sostengono, e inoltre: «Non vi chiediamo di armarvi e di rischiare la vita … Vi chiediamo di essere al nostro fianco pacificamente, in piazza, chiedendo l'istituzione immediata di un governo provvisorio di emergenza, che modifichi la legge elettorale e permetta al popolo l'elezione diretta dei suoi rappresentanti di governo.

Vi chiediamo di resistere, ad oltranza, in nome della sovranità Popolare che i signori della Casta continuano ad ignorare.»

Una manifestazione pacifica dunque, come si addice ad un paese non del tutto democratico, ma nemmeno un regime. Gli italiani saranno all’altezza dei popoli del Nord Africa? Quando questi sono stati interrogati dalla stampa occidentale, hanno orgogliosamente rifiutato di riconoscere il fatto – storico e antropologico – in base al quale i popoli insorgono solo per fame. Loro dichiarano con fierezza di avere anche (o soltanto) dei valori dietro che li hanno spinti. Chissà se una società di consumatori tecno-dipendenti come quella italiana avrà la stessa forza di cambiamento, quella stessa forza che ci ha così sorpreso ed entusiasmato durante i giorni che hanno fatto la storia dell’Africa moderna.

Per saperne di più:

25 Aprile - Noi resisteremo a oltranza (pagina evento)

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.148) 12 marzo 2011 10:57
    Damiano Mazzotti


    In Italia non ci sarebbe nemmeno il bisogno di manifestare a oltranza...

    Basterebbe smetterla di comprare tessere ricaricabili Mediaset...

    Ci sono mille canali alternativi, è così difficile smetterla di vedere i canali berlusconiani?

  • Di Giovanni Pili (---.---.---.130) 12 marzo 2011 11:01
    Giovanni Pili

    eheheheheheh


    Sarebbe un buon inizio. Ma vedere al Tg5 i giornalisti che cercano di spiegare cosa sta accadendo il 25 Aprile a Roma non ha prezzo.
  • Di pv21 (---.---.---.250) 12 marzo 2011 19:03

    Deterrente giudiziario >

    Compito della Giustizia è accertare la verità e quindi assolvere o condannare.
    Introdurre nella Costituzione la responsabilità “diretta” del Magistrato, al pari di un qualsiasi funzionario o dipendente pubblico (art.28), significa “subordinare” la sua funzione e la sua autonomia operativa alla legislazione ordinaria ed all’indirizzo del Governo.
    Potrà infatti essere chiamato, anche in sede civile, a rispondere personalmente di tutti gli “atti” compiuti (prove indiziarie, intercettazioni, ecc) nella ricerca della verità.
    Per giunta, stando alla riforma proposta, “inappellabile” sarà solo la sentenza di assoluzione.

    Tutto questo significa che per qualsiasi Giudice sarà meglio limitarsi alla “evidenza” dei fatti e decidere solo “oltre ogni dubbio” di merito e di metodo.
    E’ un modo piuttosto “riduttivo e stringente” di appellarsi alla “coscienza” professionale del giudice.
    Apre invece una prospettiva ottimale per quei “privilegiati” in grado di permettersi agguerriti collegi di difesa.

    Inutile cercare esempi di “giusto processo” sfogliando le pagine di un Dossier Arroganza

  • Di Giovanni Pili (---.---.---.130) 12 marzo 2011 19:33
    Giovanni Pili

    Eddire che di motivi come questi per ribellarsi ce ne ha regalati parecchio questo governo nel corso degli anni. Non c’è bisogno nemmeno di scomodare Ruby.

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