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"Facciamo come il Belgio," l’ultima bufala dei grillini

Il populismo vive di ignoranza: è ignoranza. Così, dopo un ventennio imbevuto del populismo di Berlusconi (al proclama di "un milione di posti di lavoro ", "meno tasse per tutti" e "vi restituirò l'Imu"), e quello di Bossi ("Padania", "secessione" conditi dall'immancabile dito medio), l'ultimo pifferaio magico che lo sfacelo della nostra politica ci ha consegnato è Beppe Grillo con il suo populismo 2.0.

Dopo aver contribuito per mesi alla disinformazione in rete invocando di "fare come l'Islanda" - senza rendersi conto che in realtà a Rejkjavik non c'è mai stata nessuna rivoluzione - oggi per risolvere lo stallo politico generato dalle ultime elezioni il padre-padrone del M5S lancia un nuovo grido di battaglia: "Fare come il Belgio". O meglio, come rilanciato anche su Twitter, #SiPuòFare.

E dire che basterebbe un po' di cultura, educazione e istruzione per saper discernere le proposte serie dalle baggianate. I grillini vantano la più alta percentuale di laureati tra i propri eletti in Parlamento: l'88% (Marta Grande compresa?). Tuttavia, se davvero fossero "istruiti" e "informati" come millantano (e come Le Iene hanno ampiamente smentito), dovrebbero sapere alcune cose:

1) Se anche si arrivasse all’approvazione di alcune leggi senza il governoci vorrebbe comunque un potere esecutivo perché queste vengano messe in pratica, come ricordato, tra gli altri, da autorevoli costituzionalisti come Michele Ainis e Marco Olivetti.
Secondo Il Post:

Al di là dei tecnicismi, ci sono due considerazioni da fare di carattere molto concreto, nel caso in cui si avesse un Parlamento che legifera e che fa riforme senza un governo.
La prima è che, mentre il Parlamento approvasse autonomamente delle leggi, i colloqui per formare un governo andrebbero avanti, come prevede il ruolo del presidente della Repubblica. Questi gestisce le consultazioni e dà l’incarico di governo, per cui teoricamente in qualsiasi momento un governo potrebbe presentarsi davanti al Parlamento e giurare. Oppure, in assenza della possibilità di fare un governo, scioglie le camere. Questo si lega al secondo problema: che cioè un eventuale governo in disaccordo con le riforme approvate prima del suo insediamento – magari da una maggioranza diversa da quella che lo sostiene – potrebbe impedirne di fatto l’applicazione.


Il governo, infatti, fa le cose che abbiamo ricordato prima dell’approvazione delle leggi, ma poi deve farne altre dopo: tra queste, cose essenziali come trovare i soldi per le riforme o stendere i regolamenti attuativi o esecutivi. È proprio per questo suo ruolo essenziale e questa sua capacità di bloccare – di fatto – norme già approvate dal Parlamento che, quando cambia il governo dopo un’elezione, spesso le riforme avviate da un’altra maggioranza non vengono portate a compimento (cosa successa diverse volte negli ultimi anni).

2) il modello belga, ai belgi, non è piaciuto affatto. Come ricorda l'Huffington Post:

I cittadini hanno dato vita, nel corso della crisi quasi biennale, a numerose forme di protesta contro lo stallo. Tra le più bizzarre si ricorda quella lanciata dallo speaker radiofonico Nicolas Buytaers, che nel gennaio 2011 propose ai belgi di lasciarsi crescere la barba fino a quando i politici non avessero trovato l’accordo. Molti personaggi dello spettacolo diedero man forte a Buytaers e la protesta prese quota, registrando molti aderenti. Circa ottocento, si dice. Tra questi un’altra voce della radio, Koen Fillet, che al momento della nascita dell’esecutivo fu lieto di farsi riprendere e fotografare nella bottega del suo barbiere (link alla foto), dove era andato a radersi.
Sempre in quei giorni decine di migliaia di belgi scesero in piazza a Bruxelles, reclamando la fine dello stallo e chiamando i politici a mettere da parte giochi e veti incrociati.
Alcune settimane dopo, invece, si tenne una singolare manifestazione. I partecipanti scesero nelle strade della capitale seminudi. Solo mutande per gli uomini; mutande e reggiseno per le donne. Il ritornello fu sempre quello: «Vogliamo un governo, un governo vero». No, ai belgi il “modello belga” proprio non è piaciuto.

3) Il Belgio ha una struttura politica complessa, che discende dal suo status di amministrazione federale: il governo centrale svolge sì un ruolo importante, ma non sempre decisivo. Durante la lunga vacatio di 540 giorni, gli altri livelli di governo (comunitario, regionale e provinciale) hanno continuato a funzionare normalmente; le parti sociali non hanno mai smesso di dialogare - in virtù di una lunga tradizione di concertazione sociale - e il governo dimissionario di Lenterme, seppur in carica unicamente per il disbrigo degli affari correnti, ha sempre potuto contare su ampie maggioranze parlamentari, non essendovi una vera e propria opposizione. Un esempio: la decisione di partecipare alla guerra in Libia.

Secondo Linkiesta, che ricostruisce la cronologia dei 540 giorni di impasse:

Umori popolari a parte, c’è una cosa che l’Italia non può ignorare: se il Belgio ha funzionato anche senza governo è soprattutto per il suo assetto fortemente federale. La massima parte delle competenze non è dello Stato centrale (responsabile di questioni d’interesse nazionale, come la Difesa, la Politica estera, il sistema pensionistico), ma delle regioni federali (Fiandre, Vallonia e Regione Bruxelles Capitale), responsabili di sanità, trasporti, istruzione, politiche economiche e per il lavoro, persino del commercio estero, con i rispettivi parlamenti locali. E tutte e tre le regioni hanno avuto per tutta lunga crisi federale governi regolarmente in carica e funzionanti. Per l’Italia, tuttora lontana dal vero federalismo, è tutta un’altra storia.

In nota, diceva Beppe Severgnini, recentemente ospite delle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi: "Tanta gente che incontro è incavolata nera perché questi signori [i grillini, appunto] sono lì da un mese e ancora non hanno fatto nulla, non dovrebbero essere pagati sino a che non cominciano a lavorare". E in fondo la gente ha anche ragione: il tempo delle chiacchiere dovrebbe essere finito da un pezzo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.129) 2 aprile 2013 17:41
    Giacomo Nigro

    Cosa andiamo a cercare all’estero? Siamo in Italia, abbiamo una Costituzione, bella ed efficiente: applichiamola, chi ha i voti del popolo deve usarli in favore di quel popolo che glieli ha dati, i grillini vanno messi alla prova col voto. Chi ha avuto la maggioranza relativa sia pure con una legge elettorale pessima ha diritto di portare in Parlamento una squadra di Governo. Che questo periodo cuscinetto dei saggi porti chiarezza nella testa degli eletti!

  • Di (---.---.---.109) 2 aprile 2013 19:20

    Stringi, stringi il risultato è: a Berlusconi non interessa nulla di nulla, gli serve un Presidente della Repubblica amico che, eventualmente, gli dia la grazia oppure lo nomini senatore a vita: così è a posto. Grillo/Casaleggio sono la SUA prima linea di difesa, tutte le cavolate che i 5S propalano in giro sono sollevare "polvere".

    Parlate pure di tutto, conta un solo risultato finale,

    Enzo

     

  • Di (---.---.---.161) 2 aprile 2013 19:45

    L’Italia non potrà mai essere come il Belgio, nè come qualunque paese europeo.

    Qui siamo in Colombia, non in Europa.

    http://www.lincredibileparlamentoit...

  • Di GeriSteve (---.---.---.1) 2 aprile 2013 23:16

    Grazie per l’articolo: non contiene niente di eclatante, ma smentisce le ricorrenti balle del M5S.

    Il guaio è che il M5S si rivolge a gente che non si informa, che non ragiona e che domanda a Grillo e Casaleggio se la terra gira o no intorno al sole: su quei fanatici nessuna informazione seria farà presa, ma per fortuna, non tutti gli elettori del M5S sono così fanatici, e forse neanche gli eletti.
    Io ci spero.

    Geristeve

  • Di (---.---.---.30) 3 aprile 2013 09:51

    Ma qualcuno ha fatto educazione civica a scuola? Bisogna partire dalle basi: In Italia abbiamo 3 poteri che dovrebbero essere indipendenti: Il potere legislativo = crea le leggi proprio del Parlamento, eletto dai Cittadini, il potere Esecutivo = fa applicare le leggi create dal parlamento, e il potere giudiziario: indaga e giudica chi non rispetta le leggi. Da anni ormai il parlamento è diìventato a colpi di decreti, fiducie e interessati servilismi, una protesi del Governo di turno che ha assimilato in se il potere legislativo che prima veniva esercitato dal parlamento. Grillo mi pare che abbia giustamente posto l’accento su questo ovvero che il parlamento deve lavorare indipendentemente dal governo che deve essere esecutore delle leggi esperesse non deus ex machina. Che piaccia o meno attualmente c’è sia un parlamento che un governo (tecnico) quindi entrambi gli elementi per fare le leggi e applicarle. Poi se il governo in carica si rifiuta di applicare le leggi andrà cambiato visto che dovrebbe essere l’espressione del parlamento non viceversa. Non saremo il Belgio ma non mi sembra affatto fuori di testa la posssibilità che troveremo una via nostra fatta del buon senso e delle sane idee del M5s per riportare l’Italia fuori dall’inferno in cui ci hanno portato centro dx e centro sx a cui porbabilmente gli altri scriventi sono religiosamente affezionati.
     

  • Di (---.---.---.111) 3 aprile 2013 10:48

    @xxx.30, Sì, non educazione civica da prima elementare: tanto per rimanere sul semplice: è il governo che, ricevuta la legge, deve produrre i decreti applicativi e trovare le risorse economiche; ecco allora che il governo, a volte, può non essere d’accordo con il Parlamento.

    La finanziaria la fa il Governo ma, dal punto di vista politico, come suddividere le risorse viene dalla SUA maggioranza, tutta la politica estera ed europea, la porta avanti il Governo, ma è il Parlamento che deve dargli, preventivamente, un indirizzo. (Maggioranza-Minoranza hai presente???)

    Anche in Parlamento le commissioni attualmente non vengono assegnate: alcune molto importanti, vengono sempre affidate all’opposizione: quale?? (oppure le commissioni non servono e facciamo la discussione direttamente in aula???)

    Se è verissimo che i Governi hanno "prevalso" sul Parlamento e sarebbe ora di rimettere le cose al loro posto, non vuole dire che Grillo non abbia detto una cavolata pazzesca (e lasciate stare il Belgio please siamo un paese industriale, 60 milioni di abitanti non due regioni a statuto speciale).

    che piaccia o meno, come dici tu, abbiamo un Governo prorogato e se non va lo cambiamo.. come????

    Perchè il 5S con 50 senatori vuole comandare su tutto e tutti?? Svegliati, siete la costola di Berlusconi, Grillo/Casaleggio fanno tanto casino e fumo per proteggere lui.... i romani dicevano "cui prodest"?? a chi conviene???
    Enzo
  • Di (---.---.---.30) 3 aprile 2013 11:25

    @111. Mi sembra che siamo in buona parte d’accordo solo che tu vedi solo gli ostacoli io vedo gli ostacoli ma anche le possibilità soprattutto nella prospettiva di fare alcune (poche) buone riforme condivise per poi tornare al volo con una legge elettorale che dia maggioe stabilità e un governo conseguente. Tanto è che se non ci fosse il M5s ad insistere per una riduzione dei costi, per rappresentanti più presentabili nelle istituzioni, per una centralità del parlamento per l’attività legislativa, per ridare alla cittadinanza i contributi elettorali ecc.... Non ci sarebbe nessuna discussione, tutto sarebbe di nuovo liscio come l’olio vero? con un bel governo cdx o cds l’Italia tornerebbe a essere quello che è da 20 anni. Forse piace a te, a me no, poi Grillo non è gesù cristo e chi vede il M5s come una sua estensione ne ignora i meccanismi democratici interni che possono anche allontanarsi dalle sue esternazioni. Però chi da ancora fiducia alla classe dirigente che ci ha governato negli ultimi anni o è cieco, o non è informato, o ha degli ineteressi o...dimmi tu. 

    • Di (---.---.---.109) 3 aprile 2013 13:56

      Tu scrivi: 1) le possibilità.....poche buone riforme....
      2) tutto il resto, scusami, è propaganda partitica....(eppure hai ragione, io non voglio togliere nulla alle barricate ed al romanticismo, c’è un tempo di protesta e scontro ma poi, arrivato lì, devi farla, la politica, e bene. Nessuno contesta il voto a favore o contrario però deve essere chiaro,limpido, VERO, per la storia di barricate che ti porti dietro)

      Rispondo a 1): falle chi te lo impedisce???,
      Non posso farle da solo!
      Rispondo: forse 8 milioni di italiani su 40 che hanno votato sono pochi,
      Ma non trovo chi mi dice semplicemente, sì!!
      Rispondo: è banale sei 1/5 gli altri la pensano diversamente ma forse non tanto, cerca/trova..
      Ma io sono Grillo e gli altri.....
      Rispondo: No, il Marchese è il popolo italiano e Grillo è un ..azz. .

      Aggiungo: io sono un cittadino elettore italiano, valgo 1 su 40 milioni, ma valgo. Qualunque cosa tu voglia fare caro Grillo/Casaleggio, ne parli con me, perchè neanche tu vali abbastanza, e troviamo il modo per fare del nostro meglio: non fare, pestare i piedini, è da bambini oppure disonesto.

      Ti dico una cosa: io ero, nel 1982, una start-up (fa figo) partita con 500.000 lire, cioè neanche il valore di mobili e attrezzature dell’Ufficio, comprati usati al prezzo di Lire 3.000.000.-, sono stupido, non ingenuo: se 5S fa così non è per ignoranza, neanche le cavolate, meglio, le gaffe, (fa più fine), che da Grillo in giù state dicendo, entrano nel campo ignoranza, è troppo: allora c’è malafede e allora io mi chiedo: "cui prodest"? e mi rispondo:Berlusconi.
      Enzo

  • Di (---.---.---.30) 3 aprile 2013 15:56

    Caro Enzo, scusami ma non sono certo di aver capito bene ciò che hai scritto perchè mi appare poco chiaro. Ma provo a risponderti, eventualmente mi correggerai. Il M5s sa perfettamente di non poter fare le riforme da solo in questa situazione e infatti ha detto che voterà le proposte legilsative anche degli altri partiti in linea con il proprio programma quindi nessuno si sogna di fare nulla da solo tant’è che se leggi bene ho scritto poche buone riforme CONDIVISE ( anche con te preferibilmente smiley. La fiducia ad un’ altro partito ovviamente è un’altra cosa, va contro il programma e qualsiasi modifica fatta dall’alto degli scranni del parlamento sarebbe un tradimento nei confronti degli elettori. Io sono rimasto negativamente impressionato che Il cainano abbia ancora l’appeal che si è ritrovato nelle ultime consultazioni. Lo capisco, umanamente parlando, perchè questo è un paese di tifosi poco raziocinanti. Sono disposti anche aprendereselo dove non batte il sole per altri 20 anni se possono dire al bar di essere sul carro dei vincitori. Ma a sx anche se la tifoseria è più fumosa, è uguale. Pochi come me e 8 miloni di altri hanno detto basta adesso e ne hanno tratto le conseguenze. Comunque grazie Enzo per la discussione so che vuoi anche tu il bene di questo paese. Forse che hai votato tu ha già avuto la possibilità di migliorarlo, prova a dare la fiducia ad altri, così tanto per cambiare, peggio non penso proprio che possa andare.

  • Di (---.---.---.111) 7 aprile 2013 13:11

    Sequenzialità >

    Il responso delle urne ha diviso il Parlamento in tre forze politiche equipollenti.

    Bersani
    ha avuto il compito di trovare una maggioranza di governo (alternativa al centro destra) con cui attuare il suo programma di “cambiamento” in 8 punti.
    Quindi doveva cercare il dialogo con i tanti “delusi” del PD confluiti nelle file di Grillo.

    D’altra parte Napolitano è al termine del mandato e non può certo “lasciare” con la nomina di un governo di minoranza. Dopo l’esito “burrascoso” dell’esperienza Monti, non poteva neppure riproporre un governo del Presidente.

    Da qui l’impasse istituzionale che finirà con l’elezione del nuovo Capo di Stato.
    Il nuovo Presidente, ove necessiti, potrà (sentiti anche i “saggi”) definire i contenuti di un suo “mandato” diretto a risolvere le “urgenze”.
    Un’agenda puntuale e vincolante che peserà la “responsabilità” dei partiti.
    Ciascuna forza politica sarà chiamata a “rielaborare”, in autonomia, i propri obiettivi e priorità in funzione del superiore interesse del paese. Pena un nuovo scioglimento delle Camere.
    Cosa ben diversa dal chiedere a Bersani e al PD di andare a cercare, oggi, un “compromesso” politico con gli avversari di ieri.
    C’è di più.
    Con il ritorno alle urne toccherà a Grillo “convincere” il suo elettorato che M5S deve astenersi dal concorrere a risolvere i problemi della gente finchè non ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti.

    Ogni cosa ha il suo momento.
    Come governare il paese non è performance da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

  • Di (---.---.---.109) 7 aprile 2013 20:44

    @xxx.30 da Enzo: scusa ho visto il tuo commento solo adesso:

    Non è difficile, se di presenti come candidato e vieni eletto, non è più tempo per il casino:

    ciò che fai conta tanto quanto quello che non fai,

    Spiace che gli italiani si facciano infinocchiare anche dentro i loro partiti ma si deve anche cambiare: dire che PD-PDL devono tirare fuori il Paese dalla fogna perché è colpa loro, è come dire che 5S sono venuti a mangiare alla stessa mangiatoia e infatti non fanno un tubo: non un DDL presentato, un sacco di fuffe da Cipro, al perché mi hai votato no no no; ma di che cosa parli???? Le riforme condivise: quali????

    Se gli italiani aspettano 5S, che pure hanno votato per fare, migliorare o solo perché incavolati e vorrebbero queste cose beh, si sono ritrovati un bel pacco....!! Ma se conta quello che fai, te lo ripeto, voi siete gli alleati di Berlusconi,

    Io me ne frego delle vs paranoie, io, pur con pochi mezzi, ho avuto la possibilità di fare qualche cosa, quando uno mi dice....bisogna fare .. farò questo e quello, mi aspetto che si dia da fare: si può sbagliare e non avere successo...... ma se non fai, per quello che mi riguarda, hai avuto la possibilità e adesso vai a fare....il comico!!!

    Enzo

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