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F1: Il dilemma della prima guida

La Ferrari si trova dall’inizio della stagione a dover scegliere quale pilota preferire. E non è una scelta facile.

Sin dall’inizio della stagione, il motivetto ascoltato dalle parti di Maranello è stato: “i piloti sono alla pari”. Questo ha significato una non-scelta da parte dei vertici del pilota di punta. Se, da una parte c’era chi pensava che la prima guida dovesse essere quello con il numero uno (Raikkonen), dall’altra c’era chi pensava che fosse la volta di Massa.

Dopo l’esordio australiano a dir poco disastroso, con solo il finlandese a salvare l’onore con un punto, il secondo Gran Premio sembra avviarsi verso una doppietta, quando un errore costringe Massa al ritiro. Dopo due gare, la situazione sembra premiare Raikkonen, con 11 punti, e condannare Massa, con 0 punti, e giudicato senza capacità di gestire situazioni di pressione. La doppietta arriva in gara 3, in Bahrain. Siamo su uno dei circuiti-Massa, dove il pilota brasiliano si esalta e vince la gara(la seconda consecutiva su questo tracciato).

Tre settimane dopo, in Spagna, si ripete la doppietta, ma a ruoli invertiti. A questo punto, Raikkonen guida la classifica con 29 punti, Massa è solo quarto (dietro ad Hamilton e Kubica) con 18 punti. Per essere all’inizio del campionato, non sono molti. E arriviamo su un altro circuito-Massa, la Turchia, dove per la terza volta consecutiva, il brasiliano ottiene pole e vittoria. Raikkonen non va oltre il terzo posto, con Hamilton che, nonostante le tre soste (una in più degli altri, per evitare problemi con le gomme), completa il podio. Ancora Raikkonen guida la classifica, ma Massa adesso ha gli stessi punti di Hamilton.

Siamo al 25 maggio, Gran Premio del principato. Qui la pioggia ci mette lo zampino. Raikkonen al 67 giro perde il controllo della macchina, tampona Sutil (al momento quarto) e costringe al ritiro entrambi. Massa, da parte sua, perde la leadership per un errore alla Sainte Devote. Hamilton, nonostante un urto che causerà una foratura, vince il GP davanti a Kubica e a Massa. Un solo punto divide in classifica i due piloti Ferrari. In Canada, Hamilton tampona Raikkonen e lascia strada a Kubica, che diventa leader del mondiale. Massa, fuori dal podio, con quattro punti raggiunge di nuovo Hamilton.



Tutto liscio in Francia, con doppietta Ferrari (Massa - Raikkonen). Di nuovo nero, in Gran Bretagna, Massa probabilmente colleziona il maggior numero di testacoda in un GP e non fa nessun punto, Raikkonen, per colpa di una strategia fallimentare, non va oltre il quarto posto. In questo momento, ci sono tre piloti a pari punti in testa al mondiale, Hamilton, Massa e Raikkonen.

Dal GP di Germania, cominciano i problemi con le qualifiche di Raikkonen, che parte dalla terza fila. In gara, Raikkonen arriverà sesto, mentre Massa terzo, in evidente difficoltà. In terra magiara, continuano i problemi di Raikkonen, che si qualifica sesto, mentre Massa ottiene un buon terzo posto in griglia. In gara, il motore di Massa esplode a pochi giri dalla fine, dopo che il pilota aveva dominato la gara. Raikkonen sale sul podio, dietro a Kovalainen, alla sua prima vittoria, e a Glock. I due ferraristi sono ancora vicinissimi (3 punti in più per Raikkonen).

Nel nuovo circuito cittadino di Valencia, Massa ottiene la vittoria che aveva cercato in Ungheria, mentre stavolta è il motore di Raikkonen ad esplodere, sembra, per lo stesso motivo di quello di Massa. La distanza tra i due piloti adesso è di 7 punti, a 6 gare dalla fine. Non moltissimi, ma sufficienti a far scrivere sui giornali che la Ferrari punta su Massa. Questo weekend si correrà in Belgio, e se, la Turchia e il Bahrain si possono dire dei circuiti-Massa, questo è il circuito-Raikkonen, visto che ha vinto su questo circuito per tre volte di fila (2004, 2005 e 2007, visto che nel 2006 non si è disputato).

La situazione si potrebbe evolvere ulteriormente, rimescolando le carte. In caso di doppietta (Kimi - Felipe), il divario scenderebbe a 5 punti. In caso di ritiro di Massa (che nessuno si augura), sarebbe Raikkonen ad essere sopra di due punti rispetto al brasiliano. A quanto pare, in casa Ferrari, i giochi sono ancora aperti, e nel frattempo chi ne approfitta è Hamilton (ormai al comando della classifica da inizio luglio).

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