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Euro 2012: contro la Spagna gli zombie di Prandelli

La Spagna ha vinto i campionati europei del 2012, dominando in lungo e in largo il match contro gli azzurri di Cesare Prandelli. Un sonoro 4 a 0 che oltre a umiliare la nazionale italiana, ha mostrato come la condizione fisica dei nostri giocatori fosse a dir poco inadeguata.

Una squadra di autentici zombie da fare invidia a George Romero. Gli azzurri di Prandelli sembravano lo spettro di quell’undici che in semifinale aveva annichilito la Germania. Merito alla Spagna, senza alcun dubbio, che ha saputo interpretare il match con la convinzione giusta; ma grande demerito all’Italia, che fin da primi minuti ha denotato una condizione fisica penosa. Si può anche perdere una finale, ma in 37 anni di vita non mai assistito ad una prestazione più deludente da parte della nazionale italiana. Il poker inflittoci dalle “furie rosse” dovrebbe far riflettere attentamente la Federazione sulla posizione di Prandelli. 

Non è solo il risultato che brucia, ma l’assoluta mancanza di convinzione agonistica e tenuta fisica. A cominciare dai primi 10 minuti di gioco, dai quali è apparsa subito una squadra demotivata, quasi rassegnata. Certo la Spagna ha avuto un giorno in più per recuperare, tuttavia un unico giorno non è sufficiente per giustificare una differenza di prestazioni cosi evidente. Viene spontaneo chiedersi il motivo per il quale non siano stati utilizzati tutti e 22 i componenti della carovana azzurra, invece di far scendere in campo una formazione fisicamente disastrata. Dopo una debacle di queste proporzioni, credo si sia inevitabile la sostituzione del commissario tecnico Prandelli, in vista dei mondiali del 2014.

Alcuni quotidiani ringraziano ugualmente il Commissario tecnico, ma non si capisce il motivo. La nazionale italiana è stata surclassata e umiliata, al punto che dopo il quarto gol, i telecronisti della Rai chiedevano alla Spagna di non infierire ulteriormente sugli azzurri; senza però ottenere il risultato sperato, al punto che Sergio Ramos stava per segnare la quinta marcatura con un beffardo colpo di tacco e un sogghigno stampato sul viso che la diceva lunga. Anche se recriminare serve a poco, occorre una svolta, che si può concretizzare solo attraverso l’avvicendamento dell’allenatore; Fabio Capello sarebbe il candidato ideale per riconquistare credibilità calcistica e prepararsi adeguatamente per le prossime competizioni internazionali.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.207) 2 luglio 2012 21:06

    Si condivido pienamente, ma sii più chiaro, la responsabilità di mandare in campo giocatori stracotti, rifiutandosi di utilizzare la rosa dei 23 è solo e unicamente di Prandelli. Ma com’è possibile che l’allenatore non si accorga di giocatori bolliti mandati in campo allo sbaraglio?

    Delle due l’una: o non se n’è accorto oppure si è rifiutato di cambiare per motivi inconfessabili. nei due casi è da rimuovere.

    Con lui alla guida della nazionale prepariamoci ad altre umilianti sconfitte come quelle di Lippi nel 2010 e di ieri sera.

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