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Eternit, Cucchi, strage di Bologna, Thyssen. Sentenze

Prescritto in Cassazione il reato di danno ambientale a Casale, per i vertici della Eternit. Nonostante ancora adesso ci siano 50 casi du tumore ogni anno per l'amianto. Assolti perché il fatto non sussiste i membri della Commissione grandi rischi. Quelli che, non potendo anticipare il terremotohanno rassicurato gli aquilani. 

Assolti i poliziotti per il caso Cucchi. Perché se l'è andata a cercare. Perché non mangiava.

Condannati in sede civile a pagare un risarcimento (al governo) miliardario i due terroristi Mambro e Fioravanti. Quando tutti sanno che non potranno mai restituire quella cifra.

Come reagisce l'uomo della strada di fronte a questi sentenze della giustizia (o di ingiustizia a seconda dei punti di vista)? Indifferenza, incredulità, stupore, incazzatura. A seconda della vicinanza con i fatti. Perché sono sentenze raccontate usando la rabbia, l'indifferenza delle vittime e dei presunti colpevoli. Dimenticandosi dei fatti che stanno dietro.



Come se i sette operai morti alla Thyssen di Torino (sempre loro, sti tedeschi) fossero morti per una casualità non predicibile.

Come se compito della commissione grandi rischi non fosse quello di valutare la situazione di rischio, in un determinato momento, in una determinata zona. Assumersi delle responsabilità.

Come se le morti per amianto non ci fossero, l'azienda non sapesse del danno ambientale e per la salute delle persone.

Come se i miliardi chiesti a Fioravanti e Mambro servano a capire meglio l'ultimo colpo di coda degli anni di piombo e delle stragi italiane.

Quanto ci metteremo a dimenticare ancora una volta? Due giorni? Tre giorni? Dice il governo che cambierà la prescrizione. Lo stesso governo che aveva promesso di aprire gli archivi dei servizi. Che si preoccupa del lavoro, di creare posti di lavoro. Ma a che prezzo, però, si deve lavorare oggi?

PS: sì, lo so... ho messo un po' troppe cose assieme. Sulla prescrizione, segnalo l'articolo di De Cataldo su l'Espresso.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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