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Escobar, Lost Paradise: due parole sul debutto registico di Andrea di Stefano

Nel suo esordio da regista, Andrea Di Stefano tenta di offrirci la metafora di un paradiso perduto, eclissato dall'ombra gettata dall'inquietante figura di Pablo Escobar.

 

Escobar- Paradise Lost, un titolo che potrebbe far pensare di trovarsi di fronte ad un film biografico, ma bastano solo pochi minuti per accorgersi che si tratta di un'opera ben diversa, basta poco per rendersi conto che più che la storia della roccambolesca e alquanto romanzesca vita del noto narcotrafficante colombiano, il regista ha deciso di offrirci un'ottica del tutto differente. Escobar c'è, questo è innegabile, come innegabile è la maestria con cui viene interpretato da uno straordinario Benicio del Toro, ma nonostante questo, non mi sentirei di definirlo il protagonista della pellicola.

Il Pablo Escobar di Andrea Di Stefano è un personaggio complesso, ambiguo e terribile, una figura che viene tratteggiata poco a poco, dall'immagine pubblica di uomo politico e benefattore amato dalla comunità, a quella di trafficante di droga, di mandante degli omicidi dei suoi oppositori, di spietato dio della guerra. Gli elementi ci sono tutti, ma, in un certo senso, tutto questo viene solo accennato, rimanedo sullo sfondo. Delle vicende della vita del più famoso signore della droga degli anni '80 troviamo qualche traccia solo nelle voci fuoricampo dei giornalisti alla televisione ma nulla più di questo. 

Lo spettatore si trova spiazzato, soprattutto nella prima parte del film, ma ben presto si accorge di trovarsi di fronte ad una realtà in cui tutto parla di lui, tutto si muove e cambia in funzione di lui, come un'ombra terribile di cui è impossibile mostrare l'operato, Escobar appare come un diabolico deux ex machina che non risparmia niente e nessuno. Una figura inafferrabile che Di Stefano sceglie di raccontarci in maniera trasversale attraverso gli occhi di chi è rimasto travolto dall'aver incrociato il suo percorso.

Il ruolo di protagonista della storia spetta infatti a Nick (Josh Hutcherson), personaggio giovane e ingenuo, troppo debole e impreparato per poter arginare lo tsunami rappresentato dal mondo di Escobar e, per questo, destinato ad un inevitabile fallimento, condannato a rimanere schiacciato da situazioni e dinamiche troppo più grandi di lui.

Per certi versi sembra quasi di trovarsi di fronte ad una sorta di racconto di formazione, la storia di un giovane uomo nel suo affacciarsi al mondo e di come la sua vita venga totalmente stravolta dall'essere entrata in contatto con un personaggio come Pablo Escobar che, come un virus letale, infetta e contagia tutto ciò che incotra lungo il suo cammino.

La pellicola inizia in medias res mostrandoci alcune scene che mettono in risalto il carattere spietato del signore del narcotraffico, pronto a sacrificare tutto e tutti per mantenere il proprio potere. Attraverso un salto temporale il regista ci costringe a fare un passo indietro per presentarci il personaggio di Nick, giovane di origine canadese, giunto in Colombia col fratello per fuggire dalla vita frenetica della città alla ricerca della sua piccola e personale fetta di paradiso. Il suo desiderio di una vita semplice, a contatto con la natura, è destinata a rimanere solo un lontano miraggio, un sogno appena intravisto ma perduto per sempre. Dopo poco il suo arrivo, infatti, il giovane conosce e si innamora di Maria (Claudia Traisac) che non tarda a ricambiare i suoi sentimenti. L'idillio non potrebbe essere dei migliori se non che scopriamo che la ragazza è la nipote di Pablo Escobar, un dettaglio che, lungi dall'essere trascurabile, è destinato a cambiare per sempre la vita di Nick. Dal momento in cui entra in contatto con quel mondo il giovane viene proiettato in una realtà inimmaginabile per lui, risucchiato in un vortice senza alcuna via d'uscita.

Quella che ci viene raccontata è una storia che parla di ingenuità e incontri sbagliati, di bene e male e di come il male riesca a contaminare tutto ciò con cui entra a contatto. 

Il paradiso perduto del titolo è proprio l'eden da cui i due giovani e innocenti innamorati saranno cacciati per sempre, sedotti e avviluppati tra le spire di un serpente che non lascia possibilità di fuga.

Titolo originale: Escobar - Paradise Lost
Genere: thriller, sentimentale, noir
Regia: Andrea di Stefano
Cast:Josh Hutcherson, Claudia Traisac, Benicio Del Toro, Carlos Bardem, Micke Moreno, Brady Corbet, Ana Girardot, Aaron Zebede
Paese: Belgio, Francia, Spagna, Panama
Durata: 120 min
Casa di produzione: Chapter 2, Jaguar Films, Nexus Factory, Pathé, Roxbury Pictures, uFilm
Distribuzione Italia: Good Film
Data di uscita Italia: 25 agosto 2016
Data di uscita USA: 26 novembre 2014

Questo articolo è stato pubblicato qui

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