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Erasmus sì, fuori sede in Italia no. Quando il voto è un diritto (di fatto) negato

Si è molto discusso, e a ragione, dell'impossibilità per gli studenti Erasmus di votare alle prossime elezioni.

Che poi, anche qui sarebbe il caso di fare chiarezza: non è che gli Erasmus non abbiano diritto al voto. Ne hanno diritto ma possono farlo solo tornando in Italia e non per corrispondenza perché - come ci ricorda Veruska Anconitano su Vanity Fair - la legge che ha istituito il voto all’estero non prevede alcunché per la gente che sta fuori dal Paese solo per un periodo. Negli altri Stati europei - invece - gli erasmus e gli altri studenti che stanno studiando all’estero possono votare nelle ambasciate dei Paesi nei quali stanno studiando oppure, per esempio in Austria, per corrispondenza.

Ma ci sono altri italiani che probabilmente non potranno votare, o per i quali l'esercizio di questo diritto sarà assai difficile. E sono italiani che vivono in Italia.

Si tratta di tutti quei cittadini, di solito residenti al Sud, che vivono e lavorano in una città diversa da quella di residenza.

Voglio qui riportare l'esempio di una città, Crotone, il cui caso è emblematico davvero.

Crotone è la capitale italiana della disoccupazione, dunque numerosissimi sono i crotonesi che lavorano al Nord, pur mantenendo la residenza in Calabria. A questi si aggiungano gli studenti universitari fuori sede, che vivono e studiano a Roma, Bologna, Milano, ecc.

Ebbene, in questo momento per fare ritorno nella città di residenza per espletare il diritto al voto, sono previste delle agevolazioni per coloro che usano il treno per rientrare nel proprio comune di residenza. Per chi vive fuori dalla propria regione di appartenenza questa riduzione equivale al 70% del prezzo del biglietto del treno. Per chi prende l'aereo è prevista una agevolazione del 40% sul prezzo del biglietto aereo sino ad un massimo di 40 euro.

Ora, è utile sapere che a Crotone sono stati soppressi la maggior parte dei treni, praticamente tutti, perfino quello per la Capitale d'Italia, Roma. Da qualche giorno anche lo scalo aereo non è che se la passi meglio.

E allora come si fa? Semplice, non si vota.

Tanto sono decenni che questo territorio, insieme ad altri, è abbandonato dallo Stato al proprio destino. Di storie come quella di Crotone è pieno il Sud, ed è piena l'Italia, sarebbe utile che qualcuno raccogliesse tutte queste segnalazioni.

Per ora, giusto per farvi un'idea, potete rivedere il servizio girato da Luca bertazzoni di Servizio Pubblico sulla situazione dei trasporti crotonesi. Questa è l'Italia, oggi.

 

da Servizio Pubblico

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.21) 7 febbraio 2013 20:21

    mi sono sempre domandato e temo che mi domanderò per tutta la vita quale sia la difficoltà nel votare in un comune diverso da quello di residenza. Se ti comunico con preavviso che io voterò nel tale comune, che difficoltà c’è nel mettermi in quella lista?

    Ho fatto una vita da fuorisede. Per andare a votare, quest’anno spendo 100 euro e un giorno di ferie...

    Purtroppo il futuro deve ancora arrivare nell’amministrazione pubblica, siamo fermi agli anni dell’invenzione della lampadina...

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