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Era ora! tornano le guerre di religione

Scomparse le ideologie del ‘900, soprattutto per il fallimento del comunismo da cui ci si aspettava nascessero uomini nuovi da un sistema sociale più giusto, oggi è in crisi anche il modello capitalista delle multinazionali, delle banche, della globalizzazione. Questo ha portato un paese come l’Italia ad avere il 44% di giovani senza lavoro, l’invasione di nuovi schiavi che fanno la felicità di tanti imprenditori che usano il lavoro nero, la svendita dei nostri marchi più famosi, la delocalizzazione all’estero di migliaia di imprese italiane nella perenne ricerca non del bene comune, ma di pagare meno manodopera e tasse.

Lo scontro tra sistemi economici diversi, culminato in un pericolo di guerra atomica USA-URSS, per il blocco navale di Cuba del 1962, finì con il dissolvimento del modo di produzione socialista a favore della concorrenza globale, del mercato. Le contrapposizioni ideologiche furono messe da parte, gli arsenali atomici dimezzati e per qualche anno, dopo la caduta del muro di Berlino, si pensò ad una pace duratura.

Sembra però che gli uomini non sappiano vivere senza crearsi un nemico, magari per giustificare le enormi ed assurde spese militari, perché non è stato spento il desiderio, quasi sempre dei più forti militarmente, di vivere meglio e a spese degli altri, soprattutto cercando di rubargli materie prime, sfruttandoli attraverso prestiti bancari, impadronendosi, corrompendo le classe dirigenti, di concessioni di sfruttamento minerarie, boschive, di pesca, di controlli commerciali, di imposizione della propria moneta (dollaro) come mezzo di pagamento.

Per coprire tutte queste porcate, visto che la scusa di combattere il comunismo è evaporata, bisogna inventarsene un’altra: la lotta contro il terrorismo. Ma non un terrorismo qualunque, un terrorismo di matrice religiosa, islamica, capace di unire tutto l’Occidente in una guerra di religione che, come si sa, sono più durature e feroci delle guerre economiche.

Il sogno dei guerrafondai atlantici era, ed è stato esaudito, quello di essere colpiti proditoriamente da qualche cellula terrorista, magari finanziata dall’Arabia Saudita (grande amica degli USA), per creare così le condizioni di una guerra permanente, di scontro tra civiltà. Una guerra tra religioni che sostituisca lo scontro ideologico del ‘900 capitalismo-comunismo.

L’episodio Charlie Hebdo si colloca dentro questo percorso e credo che sia profondamente sbagliato puntare sull’amplificazione della islamofobia già diffusa in Occidente, perché le religioni meno sono pubblicizzate meglio è.

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